XXI

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Chapter twenty-one: "So you end up in a matter, is not it?"

Niall in canotta pt. 2 ;)

Sospirai. "Ti avverto che farà male, tirare fuori tutto. Potrei scoppiare."

"Capisco." Utilizzò un tono dolce e comprensivo.

Deglutii. Perché lo stavo facendo?

Forse mi fidavo già di Niall. Forse mi avrebbe aiutata, davvero. Forse avevo solo bisogno di raccontare.

Chiusi gli occhi.
"Tutto cominciò diciassette anni fa, quando avevo tre anni..." i ricordi cominciarono a farsi spazio nella mia mente, e detestavo le lacrime che già mi pungevano gli occhi. 

*17 years ago*

Era Gennaio, un freddo Lunedì di Gennaio. E mio padre era all'ospedale, ma io cosa ne potevo sapere? Abitavo nel mio mondo fatto di fate, magia e Hello Kitty, per capire la realtà. E ovviamente avevo creduto al "Papà va dai suoi amici che lo faranno stare meglio" di mia madre.

E in effetti fino a qualche settimana prima era così. Poi quel maledetto Lunedì le complicazioni lo portarono via da me. E più crescevo più acquisivo la certezza che mio padre non sarebbe mai tornato. Mia madre era troppo fragile e non me l'avrebbe mai detto.

Ma me lo aveva detto con gli occhi. Sapevo che mio padre se n'era andato, e questa volta per sempre.

A volte mi capitava di piangere per lui. Una volta perfino quando mia madre si era trovata un nuovo compagno, che sembrava disposto a prendere anche me.
E lei aveva riso, "Scusa, adesso hai Kyle, che problema c'è?" Mi aveva detto.

Pum.

Da lì la mia esplosione: ghiaccio su ghiaccio, finché non riuscivo nemmeno ad attaccarmi a qualcosa. Atona, io e la mia vita. Sola, rinchiusa in un gabbia.

Solo io e la musica, esistevamo.
E io soffrivo, il resto andava avanti.
Ho dovuto cavarmela da sola, ho sempre rimandato il fatto di discutere sui problemi, nella speranza che il tempo sbiadisse il dolore.

E nella mia adolescenza era decollato tutto. Io ero decollata.
Sparivo ogni sera dagli occhi di mia madre e Kyle, e quando tornavo litigavamo. Io volevo solo scordare tutto.

"Così sei entrata nel giro, non è così?"
Niall commentò.

Annuii, asciugandomi gli occhi. Ed era doloroso, perfino Niall sentiva dolore, riuscivo a leggerglielo nella mente. "Già."

"Cosa? Se posso permettermi?" Azzardò il biondo.

"Tutto, alcool, droga, tagli, fumo, sesso. Tutto."
Ma c'era un altro modo, in fondo?

"Volevo solo provare altri tipi di dolore, ma non me ne sarebbe importato più di molto, avevo fatto un bel lavoro solido, intorno a me." Mi riferii al muro.

Annuì, aspettando che continuassi.

Una sera, andai come al solito in una discoteca per bere e divertirmi. Lì incontrai un ragazzo. Era dolce, simpatico e anche carino. Si chiamava Tyler.

His Prey //H.S.//Where stories live. Discover now