LV

4.2K 224 157
                                    

Chapter fifty-five.

Mentre leggete ascoltate 'Let Her Go' dei Passenger.

L'aeroporto.

Mi sorrise. Sospirò.

Gli sorrisi debolmente.

Chissà perché ma i dettagli più piccoli in quel momento erano visibili. Come se tutto ciò fosse da ricordare.

Forse è perché è vero che l'amore arriva piano e se ne va velocemente.

Piegò leggermente le labbra in giù, poi si sforzò di mantenerle dritte.

Io continuavo a guardarlo, incurante di tutto il resto. Se avessi avuto una qualsiasi macchina avrei immortalato il momento. Ma non potevo fare altro che ricordarmelo nella mente.

Cominciò a giocare con le sue mani.

"Quindi," alzò lo sguardo verso di me, "è qui che per la prima volta ho avuto l'opportunità di conoscerti."

"Già."

Sospirò.

Si passò una mano fra i capelli.

Si guardò ancora le mani.

Tornò a guardare me.

Sospirò ancora.

"Cloe ti prego non te ne andare."
Gli sorrisi.

"Io non me ne andrò mai, come nemmeno tu farai."

"Cloe, cazzo io...io non voglio conservarti nel mio cuore. Io voglio poter sentire la tua pelle, la tua voce, i tuoi capelli...io, io non posso vivere sapendo che questa sarà l'ultima volta che le nostre labbra si incontreranno, che sarà l'ultima volta che ci rivedremo, che queste saranno le nostre ultime parole."

Gli occhi cominciarono a punzecchiare.

"Io voglio svegliarmi la mattina, con accanto il tuo viso, le tue braccia intorno al mio petto, le tue mani nelle mie, io voglio guardarti mentre dormi e ripetere a me stesso quanto sei bella, che fortunato che sono, voglio svegliarmi e dirmi 'Cavolo, è questa la donna che amo. È questa la donna della mia vita.'
Io voglio poterti sentire, voglio sentire il tuo respiro vicino al mio orecchio quando ti addormenti, le parole dolci che sussurrerai la mattina per svegliarmi, voglio stare con te Cloe, io voglio stare con te."
Ero letteralmente crollata, in silenzio.
Lo ascoltavo parlare ignorando l'infinita quantità di liquido riversato dagli occhi.

Sorrisi, annuendo.

"Io...io voglio poterti amare come tu hai fatto con me, voglio poterti osservare in ogni singola cosa che fai, voglio abbracciarti quando piangi, baciarti quando ridi, voglio sentire la tua pelle nuda a contatto con la mia. Voglio che tu sia con me fisicamente, non voglio portarti dentro. Impazzirei."

Ed io ero muta.

Lui mi stava dicendo ogni singola cosa e io sapevo solo stare zitta.

"Penserei ogni fottuto giorno a quanto tu sia lontana da me, a quanto ti ami, e scoppierei.
È così difficile sapere che solo adesso che ti sto lasciando andare, io ti ami."

"Harry."
Finalmente mi decisi a parlare. Il mio tono era basso e modificato dal pianto.

"Harry," tirai su con il naso, "io ho avuto davvero tanti ostacoli nella vita. Ma tu sei il più difficile da superare. Mi piacerebbe fermarmi, ma la vita va avanti, e io devo saltarti, come tu dovrai fare con me."
Guardai oltre il finestrino la gente che passeggiava incurante di noi, la pioggia che cadeva incessante.

"Non posso lasciare la mia vita, la mia famiglia. Io vorrei. Ma non posso."

Sospirò velocemente.
"Cloe ti prego-"

"No Harry. È meglio per noi, fidati. Dobbiamo separarci."

Abbassò lo sguardo.

Annuì.

"Quindi...questo è un addio."

Ogni volta che avrei chiuso gli occhi, avrei visto lui, ogni volta che avrei visto le stelle, avrei pensato a lui. Ogni volta che mi sarei fatta male, avrei pianto perché tutto era più dolce con lui. Ogni volta che mi sarei addormentata, avrei sognato lui.

Non avrei più guardato in faccia la realtà, avrei camminato all'indietro, guardando la sagoma di Harry sparire lentamente, perché lo amavo troppo per camminare senza guardarlo.

Ogni volta che avrei amato avrei pensato a lui come il mio più grande amore.

Perché lui era la mia casa.

Annuii anche io, un paio di volte.
Lo guardai.

"Sì Harry, è un addio."

Non riuscì a guardarmi negli occhi. Guardava fuori dal finestrino.

Guardava il mondo, che non era di certo fermo per noi.

Gli sfiorai la mano, e lui si girò, mostrandomi i suoi occhi verdi bagnati. Stava piangendo.

Boccheggiai un attimo, prima di avvicinarmi a lui.

Ci unimmo in un abbraccio piuttosto dubbioso.

Tirò su con il naso tra i miei capelli e poco dopo ci lasciò un bacio.

Avrei sentito per l'ultima volta il suo profumo, avrei toccato Harry per l'ultima volta.

Ci staccammo, guardandoci negli occhi.

"Ti amo, Harry Edward Styles."

Una lacrima rigò il suo viso.

"Ti amo, Cloe Susan Ray."

Aprii la portiera ed uscii da quella macchina.

Incredibile come un passo verso l'entrata dell'aeroporto fosse un passo lontano da Harry.

La libertà non aveva più un gusto frizzantino, sapeva di risentimento e odio.

Così mi feci coraggio, dirigendomi verso l'entrata dell'aeroporto.

Feci qualche passo con la mia valigia.

Mi sarei ricordata per sempre dei suoi occhi, così verdi, così ammalianti, così belli.

Mi sarei ricordata per sempre di lui.

Mi stavo allontanando per l'ultima volta dalla sua macchina, ma per sempre da lui.

His Prey //H.S.//Where stories live. Discover now