A connection between two soul in the storm

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<< Eomma! >> Yeji si trovò a esclamare esterrefatta, alzandosi così velocemente che sentì la camera girarle intorno per qualche secondo, sotto lo sguardo penetrante della madre. << Che cosa ci fai qui? Non eri in viaggio per lavoro? >> Chiese con un filo di voce quando, dopo aver ingoiato l'ansia che correva nelle sue vene come un cane impazzito, riacquistò una chiara visione e grazie a questa notò la sorpresa incastrata tra le rughe sulla fronte della madre, arricciata ai lati delle sue labbra, mentre i suoi occhi freddi non erano fissi su di lei, ma sulla ragazza ancora seduta accanto a lei.

<< Chi è, Yeji? >> Dire che sentire quella voce fece scendere lungo la schiena di Ryujin brividi gelati sarebbe stato ridurre l'effetto che in quel momento, sotto quello sguardo duro, l'aveva resa completamente incapace di muoversi o di parlare, immobile seduta su quella sedia.

<< U-Un 'amica. >> Spiegò Yeji.

<< Un'amica? Pensavo che Lia fosse tua amica. >> E quando la madre di Yeji distolse finalmente il suo sguardo da Ryujin, la blu sentì un lungo respiro lasciarle le labbra semichiuse, abbassando il petto che per la tensione si era alzato, essendosi riempito di troppo ossigeno, anche esso troppo teso per fare anche il minimo movimento sotto quello sguardo predatore.

<< Ho altre amiche oltre Lia. >> Rispose la castana, cercando di stabilizzare la sua voce per dare sicurezza e confidenza alle sue parole.

Qualcosa nello sguardo nella madre la stava rendendo più nervosa del solito. Forse nel modo in cui quei occhi la stavano guardando con così intensità, come se volessero andare oltre la sua apparenza e leggere le righe più intime della sua anima, quelle nascoste dietro strati e strati di maschere e costumi che ogni giorno indossava davanti alla madre. Era come se volesse leggere quella parte del romanzo della sua vita più nascosto e sconosciuto, dove ero rilegate tutte le cose più intime della sua anima, i suoi segreti e quei desideri che forse neanche lei sapeva di avere, o forse che si rifiutava di vedere, ciò che era meglio tenuto nell'oscurità della sua ombra, piuttosto che esposto alla luce per occhi altrui da vedere e conoscere.

<< Davvero? E perché non so niente di loro? >> Chiese come fosse una domanda retorica, come se non si aspettasse una risposta dalla figlia, come se non le interessasse quale fosse stata la sua risposta.

<< Perché non pensavo ti potessero interessare le mie amicizie? >> Chiese a sua volta insicura, abbassando brevemente lo sguardo sul pavimento, prima di rialzarlo.

<< Certo che mi interessano, le giuste amicizie sono fondamentali per il successo. >> Lo spiegò come fosse la cosa più ovvia di questo mondo, facendo attenzione a marcare con le labbra colorate da quel rosso scuro e con quella voce profonda l'aggettivo "giuste".

E quel piccolo particolare infastidì Yeji, perché era come se la madre, neanche sapendo chi fossero queste sue amiche, già aveva compreso che non erano giuste per la figlia, che non raggiungevano i requisiti necessari per essere sue amiche, già le aveva giudicate sbagliate come se ritenesse che la figlia non era in grado di scegliersi da sola le giuste amicizie. << Comunque, dobbiamo parlare, in privato. >>

E ancora una volta l'attenzione della signora Hwang si rispostò su Ryujin che dovette trattenere ogni suo singolo atomo dal sussultare quando quello sguardo tornò su di lei.

Quei occhi su quel quadro appeso nel salone ero proprio lì davanti a lei, con quella loro perfetta freddezza e durezza, come se per disegnarli si fosse deciso di usare un tratto più duro e marcato, come per segnarci dentro indelebile la sua apatia e sul suo viso un'espressione di severità e serietà contornava le sue labbra in una linea dritta che non dava spazio all'immaginazione, o a tante interpretazioni.

DEMONSWhere stories live. Discover now