Useless obsession

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Le scarpe della bruna calpestavano il corridoio con rapidità, lo sguardo era fisso di fronte a se ma senza dare attenzione a niente, sicuramente no quando nella mano sinistra aveva un figlio di carta sul quale era scritto il suo destino già deciso per le prossime settimane e nella mano destra la sua conferma che non le lasciava spazio per dubbi o fraintendimenti.

Un ulteriore ting guidò gli occhi sullo schermo del telefono stretto nella mano destra, percorrendo con velocità le lettere che comparivano sull'ennesimo messaggio che la madre le aveva inviato quella mattina, l'ennesimo messaggio che l'avrebbe rovinato l'umore per tutta la giornata.

[ Ti sei iscritta alla competizione? ] 5 minuti fa


[ Si ] 4 minuti fa. vV

[ Mi sono preoccupata di chiamare una tutor. Farete lezione per tutta questa settimana e la prossima, dalle 4:30 alle 7:00. In questo modo avrai tempo per studiare anche per le altre materie. Vedi di non sprecare i miei soldi. ] Adesso.

Non si preoccupò neanche di rispondere alla madre, tanto sarebbe stato inutile, qualsiasi cosa le avrebbe detto non avrebbe cambiato niente.

Mentre gli occhi continuavano ad osservare lo schermo luminoso il cui riflesso era dipinto nelle sue iridi ormai prive di ogni emozione, la mano sinistra strinse la carta liscia della locandina in una presa più forte. I passi si fecero sempre più veloci, voleva arrivare in classe il prima possibile e non pensarci più finché avrebbe potuto.

Prima di poter anche solo arrivare vicino alla propria classe il suo corpo entrò in collisione con quello di un'altra persona. Entrambe indietreggiarono a causa dell'urto e nel farlo, la mano sinistra di Yeji allentò la presa facendo cadere la locandina sul pavimento in legno della scuola.

Nel abbassarsi gli occhi catturarono un schizzo di blu che subito le fece identificare la ragazza di fronte a lei e per qualche motivo si fermò nei suoi movimenti, l'altra raccolse la locandina da terra e con sguardo curioso ne osservò il contenuto.

<< Una competizione di matematica? >> Ryujin domandò la bruna, alzando gli occhi dal foglio nelle sue mani e alzando un sopracciglio lì punto in quelli di lei.

<< Alla faccia di quella che voleva uccidere il ministero dell'istruzione. >> Continuò, non ricevendo nessuna risposta.

<< Io non voglio uccidere nessuno. >> Yeji evidentemente non colse l'ironia nella frase della blu, ma le sue parole erano pura verità, non voleva uccidere nessuno, forse prendere a schiaffi qualcuno ma non aveva un istinto omicida...

<< Lo so, lo so... ma damn, matematica? Io non potrei mai. >>

<< Non è poi così difficile, basta entrare nella logica dei numeri. >> Spiegò la bruna e il tono calmo che utilizzò faceva capire come per lei questa non era una questione difficile.

<< E' esattamente quello il mio problema. >> Mentre pronunciava quelle parole, decise di restituire il foglio alla legittima proprietaria.

<< E' per questo che l'altra sera eri stressata? >> Aggiunse, nel tentativo di comprendere di più la bruna di fronte a lei.

<< Non ero stressata. >>

<< Certo, perché andare in club sconosciuto per la prima volta senza nessuno e di nascosto è qualcosa che si fa perché si è estremamente di buon umore, no? >> La bruna stava cominciando a nutrire un certo odio verso quel dannato sopracciglio della blu, perché ogni volta che mentiva quello si alzava e accompagnava le parole piene di sarcasmo della ragazza, come faceva a capire sempre quando non diceva la verità?

DEMONSDär berättelser lever. Upptäck nu