... They will have to pay.

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Le lacrime adesso si erano asciugate sulla sua pelle, lasciando soltanto il ricordo amaro del loro passaggio sul volto di Yuna e le sue spalle ancora tremavano, mentre con le mani giocherellava nervosamente con le ciocche bionde che scendevano lungo il suo viso e lo nascondevano in un forte, le cui mura adesso non sembravano più così tanto sicure, frantumate in mille pezzi.

E quando Ryujin ritornò dal bagno con il necessario per curare le piccole ferite della sorella, vederla in quello stato la fece fermare sui suoi passi.

Un groppone nella gola le rendeva sempre più difficile respirare, mentre sentiva le lacrime riempire i suoi occhi, ma non appena riuscì a prendere alcuni respiri profondi, anche se tremanti, ricacciò dentro le proprie emozioni e si avvicinò alla sorella, sedendosi accanto a lei sul divano.

<< Posso vedere? >> Chiese più gentilmente possibile.

Ma non ricevendo nessuna risposta dalla sorella, fece scivolare con esitazione la propria mano sul braccio della sorella, per prendere la sua mano nella sua.

<< Yuna-ah, dobbiamo disinfettarle prima che si possa infettare, mhm? >> Disse, mentre incoraggiò la più piccola a girare il volto verso di sé.

Nuove lacrime cominciarono a scendere lungo il viso innocente della sorella.

<< Ehi... va tutto bene... >> Cercò di rassicurarla, spostando le ciocche che le coprivano il volto dietro le sue orecchie e accarezzandole le guance, per cercare di scacciare via le lacrime.

<< Allora, potrebbe pizzicare un po', ma passerà subito, ok? >> Le spiegò, lasciando che una mano rimanesse ad accarezzarle il viso, non permettendosi mai che il suo sguardo lasciasse quello della sorella, che dopo qualche secondo annuì appena.

Prese la bottiglia di disinfettante e ne applicò un po' su del cotone.

Sollevando leggermente il suo volto, applicò quel liquido sui piccoli segni che quella maledetta lama avevano lasciato sulla pelle della sorella, piccoli tagli da cui alcune gocce di sangue erano scivolate via, sporcando la sua maglietta.

<< s-scuola... f-faremo t-tardi... >> Tentò di dire la bionda, pronunciando quelle parole con le labbra che ancora tremavano dalla paura.

<< Non importa, Yuna, ok? >> La rassicurò, mentre puliva il più delicatamente quei piccoli tagli, cercando di ignorare come il naso della sorella si arricciasse e le sue sopracciglia si corrugassero ogni volta che il cotone entrava in contatto con la sua pelle ferita. << Non importa... >>

Qualche ora dopo...

L'orologio al suo polso segnava che l'ora di mezzogiorno era già passata da alcuni minuti, mentre, dopo aver cucinato qualcosa per la sorella, non avendo fame, decise di rifugiarsi per qualche secondo nel loro bagno.

E dopo averlo raggiunto e chiuso la porta dietro le proprie spalle, si lasciò andare e si accasciò contro di essa, scivolando lentamente a terra, sentendo tutti i lividi sulla schiena, quelli vecchi delle scorse settimane quasi guariti e quelli nuovi, freschi di giornata, pulsare sulla sua pelle, contro la superficie ruvida in legno, mentre le proprie gambe si rifiutarono di continuare a sostenere il suo peso.

Lasciandosi andare a terra, posò le mani sulle proprie ginocchia mentre appoggiò la testa all'indietro contro la porta, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare anche se solo per pochi secondi.

Aveva bisogno di solo qualche momento lontano da tutti e da tutto. Lontano dalla realtà della sua vita che ormai sembrava essere intrisa soltanto di nero e di grigio, ogni volta che apriva gli occhi e guardava intorno a sé vedeva questi colori triste colorare le sue giornate. Lontano dagli occhi di chiunque, sotto i quali non riusciva mai a lasciarsi andare davvero, a mostrarsi completamente indifesa, neanche sotto gli occhi caldi della sorella.

DEMONSOù les histoires vivent. Découvrez maintenant