Treats not so harmless

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Il vento le accarezza il viso mentre, seduta sulla moto, percorreva la strada che l'avrebbe portata a lavoro. La velocità non mancava mai di affascinarla, l'adrenalina che scorreva lungo le sue vene come volesse imitare il moto rapido delle due ruote che sfrecciavano sull'asfalto freddo di quella sera, le immagini della città di Seoul fatte di luci e di ombre che scorrevano intorno a lei, dipingendo un quadro quasi perfetto di quella notte movimentata, il vento che abbracciava il suo corpo, rendendo la pelle che incontrava fredda come il ghiaccio... Di solito quella sensazione non le avrebbe dato fastidio, anzi le piaceva sentire il viso tu per tu con la brezza serale, ma quella sera era ben differente, la guancia era ancora dolorante per lo schiaffo ricevuto neanche un'ora prima e ovviamente la pelle era più sensibile al contatto pungente dell'aria.

Arrivare non fu un problema ma farlo in tempo per il suo turno era un'altra questione, infatti la notte era il momento nel quale la città di Seoul brillava in tutta la sua bellezza, le strade diventavano più affollate di quanto il giorno si possa mai vedere, giovani e giovane cominciavano a vivere le loro vite notturne tra le grandi luci di un pub o di un club, l'attesa ai semafori diventava più lunga e frustrante dovendo aspettare che altri veicoli davanti a se siano abbastanza svegli e sobri per ripartire al verde... insomma, nonostante odiava ammetterlo, Ryujin arrivò in ritardo.

Mentre entrò dalla porta posteriore del locale, il telefono vibrò nella tasca della sua giacca e quando nel togliersela, lo tirò fuori, controllò chi fosse e non aspettò più di un secondo per rispondere.

<< Unniee, è tutta il giorno che pr- >>

<< Yuna, tutto bene?? >>

<< Si? Perché, è successo qualcosa unnie? >>

<< No, no... solo che mi sembra strano che mi chiami a quest'ora, sai che ho il turno a lavoro. Non sei tornata a casa, no? >>

<< Dormo da Lia, te l'ho già detto, perchè? >> Tirò un sospiro di sollievo ascoltando la risposta. Ora come ora voleva la sorella il più lontano possibile dallo zio.

<< No, niente, pensavo mi avessi chiamata perché avevi cambiato idea. >>

<< In realtà volevo parlare di Yeji-unnie... >>

<< Yeji? >>

<< Si, per via di oggi, con Yeonjun. >>

<< Oh... >> Oh, già, onestamente non sapeva come rispondere alla sorella, perché chiedere a lei quando era migliore amica con la diretta interessata.

<< Cosa è successo unnie? >>

<< Non hai parlato con Yeji? >>

<< Si, ci abbiamo provato, ma non ha detto granché... >>

<< Beh, non penso sia mia la decisione se dirti cosa è successo. >> Era la verità, non sapeva perché la bruna non aveva raccontato cosa era successo alle sue amiche, ma sicuramente avrà avuto un motivo.

<< Unniee, ti prego, sono semplicemente preoccupata, quell'idiota non smette di renderle la vita un inferno. >> Ecco, questo forse aveva catturato di più la sua attenzione mentre stava salendo le scale per raggiungere il club.

<< Yeonjun? >>

<< Certo, e chi potrebbe essere l'idiota se non lui. >> Soppresse a malapena una risatina a quel commento.

<< Onestamente non so di cosa stessero litigando... >> Anche se poteva sembrare una bugia, in realtà le sembrava strano che dietro a quelle parole piene di acido del ragazzo, l'unico motivo fosse stato del semplice caffè, ma non ne aveva idea di quale fosse la vera miccia che avesse accesso quell'odio.

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