Thoughts

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Nonostante stesse facendo tutto il possibile per non pensare agli eventi accaduti quella mattina, il fatto che stesse lì, seduta a quel tavolo insieme alle sue amiche, parlando di ciò che per tutta la giornata aveva evitato come peste, riportava alla mente della bruna mille preoccupazioni che come domino cadendo una dopo l'altra, lasciando un peso incredibile dentro di lei, e inevitabilmente si collegavano al ricordo di ciò che era accaduto prima a scuola.

Non era una persona che si lasciava mettere i piedi in testa facilmente, né tanto meno strillare contro, ma quella mattina la situazione era stata ben differente. Prima di tutto Yeonjun, oh quanto lo detestava, ogni cellula del suo corpo sprigionava disgustoso nei suoi confronti, era soltanto un ragazzo che essendo cresciuto circondato dal denaro, ottenendo sempre tutto ad ogni suo capriccio, era diventato un adolescente viziato che in preda ai suoi sbalzi di umore ogni volta ricorreva all'aiuto dei suoi genitori e dei loro dannati soldi per risolvere situazioni che non gli piacevano. Non che i genitori di Yeji non fossero ricchi, anzi, molto probabilmente la lotta tra le due famiglie, tra le più influenti e benestanti di Seoul, era davvero così ardua che non avrebbe potuto trovare un vincitore. Altro motivo di disgusto era il fatto che le due famiglie erano così vicine fra di loro che questo non portava altro che ad una forzata conoscenza tra i due adolescenti, ma era evidente che entrambi non provassero gioia in tutto ciò, infatti come Yeji detestava Yeonjun, anche lui provava lo stesso per lei. Il soltanto pensare a lui faceva spandere sul suo volto un'espressione di rabbia, si rabbia, perché nonostante non si potevano sopportare erano spinti da entrambe le famiglie a vedersi, a frequentarsi e per questo motivo erano costretti a fingere di piacersi, di essere amici o almeno di andare d'accordo. Ma dietro a quei falsi sorrisi, a quei falsi gesti di amicizia e finto affetto che offrivano di fronte ai loro genitori, non c'era altro che odio puro. Inizialmente non sapeva neanche perché il ragazzo la disprezzasse tanto anzi, aveva anche tentato di creare un rapporto di almeno sopportazione reciproca fino a che dopo qualche mese di frequentazione coatta riuscì a capire il vero motivo alla base del suo odio; i suoi amati genitori si erano dimenticati di avvertire la ragazza che il forzarli insieme non era soltanto una loro testardaggine ma aveva un preciso fine, e ovviamente alla base di quel fine vi era il profitto per entrambi le aziende delle famiglie... volevano che si conoscessero, si frequentassero sperando che con il tempo si sarebbe piaciuti e si sarebbe sposati, ovviamente non per l'amore che quel gesto rappresentava, ma per i soldi che avrebbe portato unendo così le due attività. Alla luce della verità alla base del loro rapporto, ben presto si stufò di essere la sola a provare qualcosa tra di loro, rendendosi conto di come erano così troppo differenti per poter interagire con piacere quando non sarebbe stato necessario, perciò limitandosi a farlo solo in presenza delle famiglie.

L'episodio di quella mattina era una prova schiacciante del loro rapporto di solo odio e normalmente Yeji non avrebbe esitato a rispondergli, non lasciando scivolare via le offese che gli erano state fatte ma il fatto che era accaduto in classe non fu in suo fare. Se fossero stati da soli, come la maggior parte delle volte quando finivano per litigare, avrebbe di certo discusso con il ragazzo ma il fatto che c'era un pubblico ad ascoltarli e vederli, in qualche modo coprì la sua rabbia con puro imbarazzo. Non era soltanto imbarazzo per se stessa ma anche per il ragazzo di fronte a lei, come riusciva a comportarsi così anche di fronte ad altre persone, ad urlare parole senza senso, insulti verso di lei e come un bambino di cinque anni a fare dei capricci sopra una stupida maglietta che avrebbe potuto ricomprare senza il minimo problema... e tutto questo senza la minima vergogna. Questo era uno dei motivi perchè non si poteva vedere in una normale relazione con Yeonjun né tanto meno pensare a qualcosa di più con lui.

Nonostante l'imbarazzo molto probabilmente se avesse continuato ad insultarla gratuitamente di fronte a tutti, sarebbe finita per scoppiare e di certo a quel punto non si sarebbe fermata neanche lei dall'urlare al ragazzo ma le parole che seguirono furono come un puro shock. Un'espulsione. Bastarono quelle poche parole a mandare in tilt il suo cervello. Prima fu accolta dallo stupore della minaccia di Yeonjun, certo non era la prima volta che litigavano, ma non erano mai arrivati a tanto, a delle minacce. Non poteva essere espulsa, non era un pensiero accettabile nemmeno tra cento anni, nemmeno se fosse stato il suo ultimo giorno sulla terra e non era neanche un'iperbole. Il panico che si divagò per il suo corpo non fu soltanto un'esagerazione, lei non poteva essere espulsa, non era qualcosa che le poteva accadere, per nessun motivo. Nonostante era forse una minaccia non vera o comunque almeno non realizzabile, perché per quanto fosse vero che i genitori del ragazzo assecondavano ogni suo singolo desiderio, espellere un alunno era davvero eccessivo o almeno, espellere Yeji sarebbe stato eccessivo visto il rapporto tra le due famiglie. Il problema per lei però comunque non si sarebbe risolto lì, perché tutto questo avrebbe avuto delle conseguenze che sarebbero ricadute su di lei una volta che i suoi genitori avrebbero saputo di tutto questo e nonostante l'avrebbero difesa per evitare la sua espulsione, molto probabilmente anche solo parlando con quelli del ragazzo e trovando una soluzione per non rovinare la relazione fra le due famiglie, comunque non l'avrebbero ritenuta sottraibile dalla responsabilità di questo vergognoso problema che gli avrebbe procurato.

DEMONSWhere stories live. Discover now