Demons

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Chapter one

Tutti pensano, per una tradizionale ormai nata migliaia di anni fa e sopravvissuta nel tempo e nella memoria degli uomini come un virus, che i demoni, o anche chiamati "le anime dei dannati" coloro che nella vita sono stati peccatori o peccatrici, finiscano dritti all'inferno, beh, diciamo sia così. I demoni esistono, esistono e continuano a "vivere" nell'inferno, però non hanno un dove andare, un cosa fare, un chi essere... solo un eterno vagare nel tentativo di trovare una pace illegittima e irraggiungibile. Purtroppo questo vagare a volte non è soltanto che un tentativo di fuga, di fuga dalla morte stessa e perciò vagano per decenni, secoli, nel tentativo di ritrovare la propria vita, di poter tornare in vita e ovviamente questo è impossibile razionalmente, ma ciò non li frena ed è molto immaginabile come la soglia tra la vita e la morte, tra il mondo e l'inferno sia così sottile.

Certamente molti penseranno che questa sia pura diceria di quartieri dei bassi fondi, una emerita falsità babbana, beh qualsiasi cosa non avrebbe potuto negare la realtà che si stava manifestando di fronte agli occhi scuri della ragazza, la realtà di quell'ombra che stava inseguendo da più di un'ora senza riuscire nemmeno ad avvicinarsi per sfiorarle la pelle intoccabile o percepire la sua consistenza impalpabile.

La mano destra stringeva forte nel palmo il Saya(fodero) che costudiva la propria Katana mentre correva, nonostante il Sageo(corda) che la teneva ben legata al suo polso, lasciando così dei segni rossastri che con il tempo sarebbero diventati violacei, le dita erano strette intorno al legno diventando così bianche da privarsi di ogni segno di vita senza dare però nessun minimo cenno di voler allentare la presa, non priva che quel demone avrebbe assaporato il sapore tutto il Nagasa(lunghezza) della sua lama, fino all'ultimo centimetro.

Con questi pensieri nella testa, il ritmo pungente con il quale la suola delle sue scarpe toccavano il suolo raddoppiò, con il vento che le strusciava i cappelli via dal viso, i suoi occhi puntati sempre verso l'ombra, la seguì in un altro ennesimo veicolo buio e silenzioso come un cimitero dopo lo scoccare della mezza notte e di certo non meno inquietante. Le tenebre subito l'accolsero, confondendone nella loro immensità i suoi movimenti e quelli del demone, ma non per molto. Come era solito accadere, un quasi invisibile fuoco si accese nel suo occhio sinistro, fiamme viola ardevano e con violenza le avvolsero l'iride, bruciando tutto ciò che incontravano, rendendolo cenere e poi nulla... un brivido gelido le scese lungo la schiena, raggiungendo qualsiasi cellula del suo corpo e come l'inverno più freddo, portando con se una congelante mutazione che avvolse ogni singolo atomo del suo organismo con i suoi fiocchi di neve che come scosse elettriche svegliarono ogni istinto e ogni senso della ragazza. Nonostante la consuetudine di quel processo, quel dolore famigliare le fece chiudere l'occhio destro e quello che rimaneva del sinistro e serrare le mani in due pugni. Il contatto quasi fuso del suo palmo destro con il Saya, le fece sentire il legno fremere sotto la pelle, come se la stesse invitando all'azione. Quel fremito così famigliare si diffuse in lei portando con se un'adrenalina così pura che le fece alzare il capo e portare di nuovo lo sguardo nell'abisso oscuro che la circondava, le fiamme del suo occhio adesso calme esaminavano il nulla finché una figura più oscura delle tenebre stesse fece apparizione facendole impazzire, ardendo con forza inumana aumentavano il loro calore come per segnalare che l'obbiettivo era lì, proprio di fronte a lei, pronto ad essere eliminato e il corpo attraversato da un gelo si risvegliò dalla sua immobilità e afferrata la katana fuori dal Saya, si scagliò contro quel demone per cancellarne l'esistenza.

DEMONSWhere stories live. Discover now