Crying in your arms

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Era davvero sorpresa quando il capo le aveva proposto un secondo lavoro quella serata, fare da cameriera non era proprio uno dei suoi sogni, ma era sempre meglio che servire alcolici a una manciata di adolescenti ubriachi. Ciò che la sorprese ancora di più però era il ritrovandosi di fronte la bruna, con quel vestito elegante che la faceva splendere in quella notte buia, affianco al biondo che detestava di più in quel momento.

Nonostante era passato molto tempo da quando aveva lasciato i due all'entrata, la sua mente sembrava non staccarsi dalle ultime immagini dei due; le loro mani unite mentre facevano la loro entrata nella sala, diventando il centro dell'attenzione di tutti e i complimenti dei partecipanti non sfuggivano alle orecchie della blu mentre serviva i tavoli.

<< Sono davvero una coppia bellissima, non pensate? >> La domanda fece fermare la ragazza, mentre stava versando del vino alla signora che aveva parlato.

<< Oh, haneunim(오, 하느님, Oh, dio)... stanno insieme? >> Chiese un'altra, stupita.

<< Niente è ufficiale, ma li avete visti sono venuti insieme e poi stanno così bene, guardarteli... sarebbe una disgrazia se fossero solo amici... >> Rispose lei, rilasciando una risatina alla fine, che fu accompagnata da altre dei partecipanti seduti a quel tavolo.

Mentre un'espressione di disgustò si dipinse sul viso della blu, la mano destra si strinse leggermente intorno al boccale della bottiglia, non ricordando di fermarsi nelle sue azioni e perciò versandone tutto il contenuto di fuori del bicchiere.

<< Oh, mi scusi! >> Subito si scusò, mentre posando la bottiglia temporaneamente sul tavolo, cercò di aiutare la signora nel ripulire il vestito ormai bagnato.

<< Aish, ma che cosa fai?! Guarda il mio vestito, è tutto rovinato!... No, non toccarmi! Vammi a prendere la mia giacca. >>

Dopo essersi chinata più volte, per scusarsi, si sbrigò ad allontarsi da quel tavolo e prendere la giacca. Avvicinandosi dove quelle erano state appese, gli occhi senza chiederle il permesso si spostarono verso la figura di una ragazza seduta a qualche metro da lei. Nonostante la guardò solo per qualche secondo, non fallì di notare quanto nervosa sembrava essere mentre ascoltava un uomo parlarle; le mani erano nascoste sotto il tavolo, ma era evidente come fossero strette a causa della tensione che sembrava si fosse impossessata del corpo della bruna, mentre il suo respiro diventava più irregolare. Voleva andare da lei, ma sapeva che non sarebbe stata la cosa più intelligente da fare né per lei né per la bruna.

Prese la giacca tra le mani e quando si girò vide quell'uomo alzarsi e richiamare l'attenzione di tutti. Non volendo ascoltare il noioso discorso che stava facendo sul suo lavoro, si affrettò a tornare al tavolo della signora e dopo essersi chinata di nuovo, fece per andare nella cucina ma le successive parole che uscirono dalle labbra di quell'uomo la fecero fermare nei suoi passi.

Velocemente i suoi occhi ritornarono verso il tavolo della bruna, guardando prima l'uomo parlare gioiosamente dei due giovani innamorati e poi verso quei due che non osavano alzare la testa dal loro piatto. Sentì qualcosa nel petto spengersi, non sapeva bene cosa ma anche quel finto sorriso, che aveva indossato tutta la sera, cadde dalle sue labbra. Dopo il giorno prima, molte volte si era ritrovata a pensare che forse i due avevano qualcosa di più che una semplice amicizia, eppure non riusciva ad accettare l'idea. Il biondo e la bruna sembravano troppo diversi per poter andare anche solo d'accordo, il modo con cui lui trattava la ragazza o come lei non sopportare parlare di lui... eppure eccoli lì.

Senza troppi pensieri lasciò la sala ed entrò nella cucina.

<< Ryu, puoi portare questi piatti al tavolo cinque? >> Chan le chiese, girandosi verso di lei con i cosiddetti piatti.

DEMONSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora