My centre of gravity

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La prima cosa a svegliarla quella mattina fu un odore leggero, ma persistente, di vaniglia.

Quell'aroma così delicato si era intrecciato con l'aria di quella stanza e volteggiando tra quelle quattro pareti in libertà aveva lasciato la sua impronta ovunque.

Persino su quel cuscino su cui stava dormendo Ryujin, sul quale il suo viso era sprofondato in un sonno lungo e profondo, il più tranquillo degli ultimi due anni e forse grazie anche a quel profumo che da quella superficie soffice accarezzava la pelle del suo viso e solleticava il suo naso.

Stranamente la blu quella notte non fu travolta da incubi, perché scacciati via da piccoli puntini che avevano brillato sul soffitto e che le avevano tenuto compagnia tutta la notte, mentre li aveva fissati come fossero la luce che avrebbe rischiarato la sua oscurità e lentamente si era lasciata addormentare, accompagnata anche dal leggero mormorio del respiro pesante della castana già addormentata al suo fianco.

Sorrise leggermente mentre rimase ancora qualche minuto sdraiata su quel letto, mentre osservava quel soffitto ormai bianco, privo della magia della sera prima, disegnandoci con la mente le immagini della sera prima.

La sera prima...

Dopo l'imbarazzante quarto d'ora in cui Ryujin si lasciò andare attraverso ogni singola lacrima che si liberò dai suoi occhi, che percorse la superficie del suo viso e che finì per bagnare il materiale morbido del maglione di lana di Yeji, la blu trovò la forza e la volontà di lasciare quello spazio caldo e sicuro, tra le braccia della castana.

Solo per ritrovarsi a fissare la moquette sotto i propri piedi, sicura solo che adesso ad avvolgere il suo corpo era l'aria fredda di quella sera e l'insicurezza su cosa fare, o cosa dire.

<< Vuoi vedere le stelle? >> Ma sentendo quella stramba domanda, che però ormai era diventata più frequente tra di loro, non riuscì a non alzare lo sguardo verso Yeji, che si limitò a sorriderle brevemente prima di alzarsi e avvicinarsi al comodino di lato al suo letto.

La blu avrebbe voluto chiedere spiegazioni, ma non ne sentì davvero il bisogno, perché il suo cuore si fidava di lei già troppo, per lasciare che la sua mente dubitasse anche per un solo secondo.

E quindi lasciò le proprie labbra riposare, sdraiate rilassate sul suo viso, mentre osservava curiosa la castana tirare fuori una scatola da sotto il letto e spengere la luce, lasciandolo l'oscurità entrare in quella stanza e regalarle una cecità per niente fastidiosa, anzi, quasi rilassante.

E poi la magia ebbe inizio.

Tante piccole luci cominciarono ad accendersi sul soffitto scuro e tra il blu, il viola e il nero dello sfondo di quel cielo notturno, quelle stelle risplendevano in quella notte che era solo loro. Solo loro da vedere, solo loro da ammirare e solo loro da vivere.

<< Sai da quando ho trovato questo piccolo regalo nel mio zaino, non c'è stata notte che non mi sono addormentata fissando le stelle... mi ricorda quando d'estate andavo a trovare mia nonna nella sua villa a Busan sul mare e sulla spiaggia mi sdraiavo con lei per poter vedere le stelle chiare nel cielo, addormentandomi tra le sue braccia. >> Ryujin non poteva vedere l'altra mentre parlava, ma la riusciva a sentire in quella loro notte stellata.

Sentì il materasso sul quale era seduta leggermente abbassarsi al suo lato sotto il peso di Yeji, creando una lieve pendenza che la portò a inclinarsi leggermente verso la castana, come se fosse il centro della sua gravità e il suo corpo si ritrovò ad avvicinarsi inconsapevolmente verso quello di lei.

Sentì quei occhi color nocciola guardarla in quella oscurità, quando non potevano vedere assolutamente niente, se non ciò che i riflessi delle stelle sul soffitto gli concedevano casualmente, dovendosi quindi accontentare di dipingere i loro volti con l'immaginazione.

DEMONSWhere stories live. Discover now