30. L'innocenza che vola via

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⚠️Scena forte a livello psicologico⚠️

Ama, ama follemente, ama più che puoi e

se ti dicono che è peccato,

ama il tuo peccato e sarai innocente.

William Shakespeare

Christian

Nella memoria di ogni persona restano impressi ricordi, sensazioni vissute ed esperienze significative che lasciano un vero impatto emotivo. Alcuni servono come insegnamenti, altri, invece, sono incubi che racchiudono la mente umana in un circolo vizioso.

Ma cosa sono realmente gli incubi? È difficile riuscire a rispondere a questa domanda; il motivo spesso dipende dal modo con cui vengono affrontati. Per un uomo, potrebbero essere l'angoscia di non arrivare a fine mese nel pagare le tasse, per una donna, invece, non sentirsi adeguata in una società con una mentalità ristretta.

Ma per un bambino? Forse non aver ricevuto un giocattolo, un capriccio o una caduta quando si affrontano i primi passi. Quanto vorrei che fossero stati questi i miei problemi. Mi sarebbe piaciuto piangere per un regalo che mia madre non mi ha comprato, oppure essere rimproverato per aver compiuto un'azione sbagliata.

Non so da dove cominciare per raccontare quella pagina nera, quella macchia indelebile che mi tormenta ancora oggi. La mia mente è inorridita, travolta da un senso di angoscia. Al solo pensiero, i battiti accelerano in modo vorticoso, come se fossi un circuito in sovraccarico.

Ogni tassello delle mie paure più recondite è incastrato negli strati profondi della mia anima. Le percepisco vive, lottano dentro di me fino a fuoriuscire bucandomi la pelle e si manifestano sogghignando.

Inerme mi lascio sopraffare, le permetto di usarmi come un burattino -i fili sono manipolati da anni- e, dopo aver giocato con la mia carcassa, mi gettano nell'abisso della mia disperazione. Quel giorno ho incontrato la Morte. Ha abbracciato la mia aura e l'ha spenta senza pietà.

Quali colpe potrebbe avere un fragile bambino? È giusto che il putrido liquido di quel mostro fosse finito addosso alla mia anima e l'abbia corrosa consumandola lentamente, fino a macchiarla di un'oscurità impenetrabile?

La parte peggiore arriva ogniqualvolta tramonta il sole, resto rinchiuso nella mia camera e la Morte torna a farmi visita. In silenzio urlo dal dolore; il mio disperato tentativo è quello di scacciarla e non trovo mai la soluzione.

La voce mi muore in gola e nessuno è capace di udirla, così quel demone, soddisfatto del suo operato, mi lascia inerme su un pavimento gelido. Intorno crescono le tenebre, mi dilaniano e consumano le mie ossa fino a renderle un filamento di luce.

È l'innocenza ciò che ho perso, neanche il dottor Smith -mi ha aiutato nel guarire lentamente- è stato in grado di restituirmela. Ho solo imparato a gettare via l'immondizia che mi opprimeva il respiro -terrore, rabbia, delusione e inquietudine- senza saperla differenziare.

Così, ho lasciato che la mia essenza resti inquinata di paure difficili da domare. Ho nascosto nei decenni a venire queste sensazioni, ho provato a seppellirle sotto chilometri di buone azioni.

Ho scelto interamente di dedicarmi agli altri perché sarei stato capace di agire se mi fossi trovato in quella stessa condizione. Tuttavia, quella data ancora provoca in me dei brividi talmente intensi da non riuscire a dimenticare. Non ci riesco, quel pensiero fisso torna a tormentarmi ogni maledetto giorno.

Per chi avrà forza e vuole capirmi un po' di più, conoscendo il giorno più difficile della mia vita, continui a leggere. Altrimenti scorra queste pagine, potrò capirvi.

Dark TruthsWhere stories live. Discover now