18. Sul nascere

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Le cose migliori e più belle di questo mondo

non possono essere viste e nemmeno ascoltate,

ma devono essere sentite col cuore.
Helen Keller

Christian

Luglio 2019

È solo metà anno e la mia vita è stata completamente messa a soqquadro. Le meritate ferie sono finalmente giunte, non saranno mai sufficienti a levare lo stress a cui sono sottoposto ogni giorno. Sono accaduti molti eventi negativi ma mai paragonabili a quelli positivi.

Alcuni interventi mi hanno messo a dura prova, mentre altri sono stati abbastanza semplici. La stanchezza sembra essersi impadronita di me, ho bisogno di un po' di riposo da ogni punto di vista, sia fisico che mentale.

Ho scelto di partire per staccare dal caos della grande città, magari un viaggio direttamente nella bella Sicilia, tuttavia, a causa della chiamata di ieri, credo proprio che i miei piani siano stati completamente stravolti. Non capisco perché ho accettato.

Continuo ad allontanarla e come un boomerang ritorna verso di me. È impulsiva ma anche molto combattiva. Se solo utilizzasse quest'energia per valorizzarsi, capirebbe che è speciale. Ho giurato a me stesso di non farmi coinvolgere più con nessuno, non dopo Evelyn.

Se ripenso a quella sera, mi sento un emerito fallito. Succube di un'illusione creata all'interno della mia testa, ho provato rancore per tanto tempo, ora ne percepisco solo l'amara consapevolezza che avrei potuto darle il giusto supporto.

Ho scacciato dalla mente quei brutti ricordi, li ho lanciati nel baratro. Loro non demordono cercando di tornare a galla. Tento di annegarli, più ci provo e più finisco per raggiungerli. Taylor mi ha chiesto di vederci a Charleston, precisamente a Folly Beach. Un luogo dotato di acque cristalline e di sabbia talmente soffice, da sprofondare a ogni passo.

Non comprendo il motivo della sua scelta, essendo distante più di tre ore di macchina. Ho come la sensazione che non voglia essere vista. A essere sincero, mi mette un po' a disagio. Conosce bene il mio punto debole, non so lasciare andare o almeno con lei.

Osservo l'orologio nella mia cucina e segna le ore sette del mattino. Devo affrettarmi, altrimenti arriverò direttamente per pranzo. Salgo in camera e spalanco le ante dell'armadio. Fra tutti i miei indumenti, ho preferito indossare un costume blu, forse l'unico che possiedo perché non amo molto pavoneggiare in spiaggia. Non sopporto i tanti occhi di iene che osservano come se fossi un pezzo di carne da sbranare.

Prendo gli occhiali da sole - hanno delle lenti quadrate sulle sfumature blu- che si adattano alla forma del mio viso e dotati di una montatura dorata. Mi sono stati regalati dal mio amico seduttore. Ricordo che una volta mi disse: "Hey fratello, con questi cadrebbe ai tuoi piedi persino Beyoncé in persona!".

Di certo, non è quello il mio scopo, mi chiedo il perché li consideri tanto speciali. Afferro le chiavi della macchina che sono adagiati sul comodino ed esco. Dalle previsioni del meteo, ho visto che dovrebbe fare caldo, con la temperatura che si aggira intorno ai trentaquattro gradi. Spero che abbia portato un ombrellone, altrimenti rischiamo una scottatura non da poco.

In alternativa, ne lascio uno nel cofano, eventualmente sfruttiamo il mio. Arrivo a destinazione, trovo un parcheggio davanti la spiaggia e la cerco fra la folla, la scorgo in lontananza, sdraiata su un asciugamano verde intenta ad abbronzarsi. Mi auguro che abbia applicato la protezione solare sulla sua cute delicata, per evitare che si ustioni.

Lentamente mi avvicino e, per un attimo rimango incantato, non avevo mai visto il suo corpo per intero. È molto grazioso, la pelle è talmente chiara da accecarmi al solo sguardo. Il costume azzurro risalta le sue forme delicate al punto giusto.

Dark TruthsWhere stories live. Discover now