15. Strane coincidenze

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Nessuna barriera può resistere all'amore.

L'amore osa tutto quello che può. - William Shakespeare

Christian

Settembre 2008

Ormai ho diciannove anni, si è conclusa l'epoca in cui andavo a scuola e il mio unico pensiero era quello di studiare per essere il migliore. È stato il periodo più difficile, non sono mancati scontri con i miei compagni di classe.

Per fortuna ho sempre avuto accanto James, non saprò mai trovare il modo con cui sdebitarmi. La sua famiglia mi ha appoggiato nelle mie scelte, senza aspettarsi qualcosa in cambio. Dovevo solo essere bravo a scuola, il resto non aveva importanza.

Per non cominciare a essere un peso, quest'anno ho deciso di trovare un lavoro, così potrò andarmene da casa sua e cercarne una tutta mia. È complicato ricominciare da zero, ma non ho mai mollato.

Con il trascorrere del tempo ho iniziato ad acquisire una maggiore sicurezza in me stesso. Molti aspetti che prima ritenevo importanti, come farmi accettare dagli altri, ora, non hanno alcuna importanza.

La famosa ragazza che mi ha deriso davanti a tutti, adesso si ritrova a lavorare come una semplice barista. È finito il suo momento di gloria perché, prima del diploma, ha spiattellato in giro le ennesime calunnie nei confronti di un'altra persona. Non aveva previsto che avesse legami direttamente con un pezzo grosso del college dove voleva andare.

Ogni sua domanda viene sempre rifiutata, quindi la famosa ruota è girata anche per lei. Dovrei essere contento che la mia attesa di vederla crollare sia giunta, ma non sono quel tipo di persona. Quando capita di prendere un caffè nel locale dove lavora, le lascio addirittura una mancia sostanziosa.

Non vivo di rancore, preferisco spendere le mie energie in attività di maggiore importanza. Vorrei intraprendere la carriera da medico, salvare vite umane, dare una seconda possibilità, ma senza fondi credo di dover abbandonare questo sogno. Prima avevo la giusta motivazione, ora, ho bisogno di ritrovarla. Devo fermarmi e pensare. Lo faccio per lei o per me stesso? È questa la vera domanda.

Stamattina non ho sonno, così ho deciso di alzarmi presto dal letto, necessito di uscire per fare una corsetta. Voglio svuotare la mente e concedermi dei minuti in solitudine. Indosso una tuta grigia con un paio di scarpe bianche e lascio la mia camera. Lungo il corridoio incontro il maggiordomo.

‹‹Buongiorno Sebastian, come stai oggi?››

‹‹Buongiorno, caro Christian. Tutto bene, ti ringrazio. La colazione è già pronta in cucina. Sapevo che ti saresti svegliato presto e quindi l'ho preparata in anticipo.››

‹‹Sei sempre molto gentile, non dovevi disturbarti. James dorme?››

‹‹Suvvia, è il mio lavoro. Il dormiglione ancora non si è svegliato.››

‹‹Non sarebbe lui altrimenti.›› Sorridiamo entrambi.

Scendo al piano di sotto e vedo i signori Parker che stanno gustando i loro piatti. Essendo di origine inglese, non possono mancare sulla tavola delle uova strapazzate con bacon e pancake con miele d'acero. Mi chiedo dove mettano tutto questo cibo, sembra di essere a pranzo.

Io opto per il porridge al cioccolato, molto più leggero. Appena notano la mia presenza, alzano lo sguardo e sorridono. Li saluto con educazione e mi siedo per mangiare. Dopo circa mezz'ora un uragano corre giù dalle scale e in modo maldestro lancia sul tavolo una lettera a nome mio, quasi fa cadere la tazza che ho appena appoggiato.

Dark TruthsWhere stories live. Discover now