21. La strana festa

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‹‹Credi? Ma sei cieca? Nessuno fa regali alla prima persona che capita. Devi prendere una decisione e subito. E non credo che sia complicato›› sogghigna mentre i suoi occhi analizzano i dettagli del gioiello.

‹‹Lo so. Stasera parlo con Thomas. Non so come farò ma ho bisogno di dirgli la verità, la merita. Te lo prometto, sistemerò le cose.››

‹‹Io so cosa meriterebbe quell'odioso e rompipalle di Thomas›› la guardo contrariata ‹‹e non gettarmi addosso quegli sguardi, tanto lo sai che ho ragione. Un calcio nel sedere e via per sempre!››

‹‹Non è così semplice mollare qualcuno. Ecco... non mi era mai capitato.››

‹‹Ma è lui a essere stato stupido, Taylor. Dai, so che in passato ti è stato accanto ma non è che la morte di nonna doveva essere l'unico motivo per farlo. Scusa se sono diretta, ma è la verità›› non rispondo, so che ha ragione. ‹‹Comunque risolvi il problema che così ho una bella vista in casa, invece delle tue scappatelle. Io sono incastrata stasera. Mamma e papà hanno detto che dobbiamo andare in un posto e mi hanno obbligata. Che palle!››

‹‹Dove?››

‹‹Boh, lo sanno solo loro›› mi ridà la collana che ho deciso di indossare, osservandola ripenso agli occhi bellissimi di Christian.

Dopo mille indecisioni ho scelto, nulla potrà farmi cambiare idea. Sono decisa a chiudere un capitolo e iniziarne un altro completamente nuovo. La nonna mi diceva sempre che, quando incontrerò la persona che mi apprezza e mi fa sentire speciale, sarà quella giusta. 

E lui lo è perché finalmente non mi sento più la piccola e fragile Taylor, ma una persona pronta a riprovarci. Non sarò colei che abbandona quell'anima sofferente, tenterò di salvarla e di essere migliore. 

Non potrò mai sostituire Evelyn, lei era unica. L'ha reso forte dandogli la giusta forza per superare quel dolore. Ancora non so di cosa si tratta ma non importa, io ci proverò lo stesso. Christian, te lo prometto.

ℭℭℭℭℭℭ

Quella stessa sera...

Sono in ansia, non so cosa aspettarmi da questa serata, ma parlare con Thomas è la mia priorità, indipendentemente dalla sorpresa che vuole farmi. Ho atteso fin troppo e non posso illudere più nessuno, nemmeno me stessa. Mi tremano le gambe mentre penso al nostro incontro, non so quale reazione potrà avere. 

Ho paura che la prenda veramente male e che mi sputi in faccia il suo odio. Come biasimarlo, crede ancora nel nostro legame, senza rendersi conto che si è affievolito costantemente. La colpa è di entrambi: lui troppo impegnato nella costante ricerca di una vita agiata, non degnandosi di preoccuparsi se le sue parole crude abbattessero la mia autostima e io, invece, incapace di affrontarlo senza timore. 

Per tanti anni ho provato ad aprirmi, ho sperato di trovare la giusta intesa, è stato inutile. Tante energie gettate al vento, avrei potuto pensare più a me stessa piuttosto che a un uomo che mi fa sentire inferiore. Avrei dovuto tagliare subito, tuttavia, credo sempre che si possa trovare un compromesso. Stando con lui, ho imparato che non è possibile. O si viaggia verso la stessa direzione oppure ci si trasforma in rette parallele che non si incontreranno mai. 

Comincio a rovistare nell'armadio di camera mia cercando qualcosa da indossare. Opto per un pantalone nero con i tacchi dello stesso colore e una camicetta bianca. Lascio che i capelli cadano lungo le spalle; dovrei tagliarli perché sono arrivati a metà schiena. Ultimamente sono stata così distratta dai miei problemi sentimentali che ho perso il contatto con la realtà.

Perfino Jessica l'ha notato. Ieri sera, mentre cenavo, sono rimasta con la forchetta a mezz'aria e mio padre mi guardava stranito. Ho sorriso nervosamente spostando l'attenzione su mia sorella, ricercando un qualsiasi argomento, purché non iniziasse a tempestarmi di domande. 

Dark TruthsWhere stories live. Discover now