Sonnecchia beatamente mentre i suoi capelli lunghi le ricadono sulle spalle. Per richiamare la sua attenzione, utilizzo la tecnica più conosciuta di tutte: un colpo di tosse. Lei si alza portandosi le mani davanti al viso, come se cercasse di mettere a fuoco la figura davanti.

Quando mi riconosce, sorride. Stendo l'asciugamano accanto al suo e in silenzio osservo l'orizzonte. La sola estensione infinita mi rilassa, fa sparire qualsiasi tipo di problema. Ho sempre pensato che, il solo modo di estraniarmi dal mondo, è perdermi nell'immensità del mondo stesso.

‹‹Ciao Christian.›› Interrompe il silenzio.

‹‹Ciao Taylor.››

‹‹Ehm... grazie per essere venuto. So di aver insistito però non pensavo che cedessi signor musone.›› Ride di gusto mentre mi prende in giro, faccio una smorfia.

‹‹Ora ascolti anche i consigli di James? Incredibile.››

‹‹In che senso?››

‹‹In questo modo mi chiama solo lui.››

‹‹Ehm no... non potrei reggere la sua presenza. È fastidioso.››

‹‹Certo, come no. Comunque, noto che mi hai ascoltato. Ti trovo in forma.››

‹‹Mi ha detto che dovevo seguire le tue regole.››

‹‹Regole?›› Sono confuso.

‹‹Per vederti.››

‹‹L'ho detto per il tuo bene, sono un dottore prima di ogni altra cosa. Non te lo dimenticare.››

‹‹Vieni a fare il bagno? Comincio a sentire caldo.››

‹‹No, vai. Resto qui.››

‹‹Non vorrai bruciarti la pelle, dottore. Dai!›› Un pizzico di ironia si percepisce nella sua voce, si alza in piedi e mi protende la mano destra mentre con la sinistra nasconde qualcosa dietro le spalle. In una frazione di secondi, con una bottiglietta aperta mi lancia addosso dell'acqua colpendomi il torso. Delle gocce scorrono sul mio addome, arrivando a bagnare il mio costume. ‹‹Ops... come sono maldestra.››

Maliziosamente, getta un'occhiata lì in basso e arrossisce, ma ride divertita, butta sull'asciugamano l'oggetto che ha in mano, si volta di scatto e corre via verso la riva. Cara Taylor, oltre a essere una testa dura, sei anche furbetta. Mi vien voglia di ribaciarla come quella sera, la devo smettere di essere così vulnerabile accanto a lei.

Ammiro la sua capacità di ottenere ciò che vuole, fa in modo di non fallire. È complicato entrare nella sua testa, non comprendo cosa ci sia annidato al suo interno. Mi sollevo dall'asciugamano, tolgo le ciabatte lasciandole sotto l'ombrellone e la raggiungo.

Poggiando i piedi sulla sabbia, percepisco il calore che trasmettano i granellini, diventa quasi insopportabile. Mi affretto ad arrivare in corrispondenza della battigia, punto in cui le onde generano i frangenti e si scagliano sulla riva.

Avverto una sensazione di sollievo quando la temperatura tiepida del mare accarezza le mie caviglie. Resto lì, volgendo lo sguardo altrove ed esaminando le persone. Ci sono bambini che giocano a palla tra di loro, le signore che portano a spasso i propri cani e altri ragazzi che si sfidano nella gare di tuffi.

Quanti ricordi nascono da delle semplici situazioni: la vecchia baita del nonno di James, i bagni a mezzanotte con Evelyn durante il college e le strimpellate di chitarra intorno ai falò. Ho sempre amato la musica, nei momenti difficili riesce a calmarmi dandomi quel sollievo di cui ho bisogno, ma da quel giorno ho smesso di suonare.

Allontano dalla mia mente le sensazioni spiacevoli e torno a concentrarmi su Taylor. La contemplo mentre nuota, si immerge e risale, sistemandosi indietro i capelli completamente zuppi. È uno splendore quando il suo sorriso raggiante fuoriesce, mi trasmette una dolcezza incredibile.

Dark TruthsWhere stories live. Discover now