Qualcuno da lassù deve volerle davvero bene, peccato che quel giorno tu non abbia avuto la stessa fortuna. Questo segnale mi mette in allarme, chiaramente deve essere un problema interno più esteso. 

Sono le peggiori circostanze da dover affrontare, calmati Christian, ragiona. Chiedo a Robert di spiegarmi il quadro clinico con cui è stata trovata.

‹‹Era incastrata nell'esatto punto in cui si trovava il sedile del passeggero con il volto riverso sull'asfalto. Per poterla estrarre abbiamo dovuto tagliare una porzione della macchina. Se osserva la sua gamba...›› Mi volto ad analizzare il punto preciso che mi indica. ‹‹Si notano chiari segni in cui pezzi di metallo sono stati conficcati. Ma quello non è il problema principale, li abbiamo lasciati lì per evitare possibili lacerazioni arteriose. Desta sospetti la sua testa perché ha un enorme taglio. Il sangue non smetteva di scorrere ma per fortuna siamo riusciti ad arrestare l'emorragia. La lascio nelle sue mani, dottore.››

‹‹Un momento... mi sa dire la fluidità del sangue?››

‹‹Lenta anche se costante.›› Afferma Robert.

‹‹Ho un presentimento. Risolveremo tutto, grazie del vostro lavoro. Infermiera Coolen!››

‹‹Sì, signore?››

‹‹Abbiamo bisogno di una tac alla testa. Prepari il tutto, sia rapida!››

‹‹Certo.››

I risultati arrivano velocemente e sgrano gli occhi, occorre muoversi nell'agire. I miei sospetti erano leciti. Un enorme coagulo sta occludendo la circolazione nell'area temporale, si trova sul lato destro del cranio, se continua ad espandersi potrebbe riportare danni permanenti. 

Mando il giovane Harrison ad avvertire la sala operatoria di prepararsi, agiremo con estrema urgenza. Non è un semplice trauma cranico. Con la massima delicatezza spostiamo la barella della ragazza dal pronto soccorso al piano inferiore usando l'ascensore. 

Mentre sfrecciamo lungo il corridoio, il mio sguardo cade su di lei: ha l'espetto simile a quella che anni addietro è morta sotto i miei ferri. Ha i capelli ramati, la pelle candida come la neve e un piccolo naso all'insù. 

La sua voce interrompe i miei pensieri: 'Prova a farcela almeno questa volta'. Ma con quale demone sto combattendo? Quando il mio amico mi prende in giro, dicendo che ho bisogno d'aiuto, non ha tutti i torti. 

Ogni volta che mi trovo in situazioni complicate, quelle parole tornano a farsi spazio tra le ombre della mia anima. 

L'adrenalina è alle stelle, colma fin sopra i capelli. Arriviamo alla sala B1, chiedo ai miei assistenti di procedere mentre io inizio a vestirmi. Seguo la prassi prima di ogni intervento: indossare il camice blu, prestando attenzione a non avere contatti con l'ambiente esterno, lavare attentamente le mani per eliminare possibili microbi depositati sulla cute, mettere sul viso più strati di mascherine affinché il mio respiro non si mescoli con l'aria circostante e infine farmi aiutare nell'inserire i guanti per isolare la pelle. 

Ci siamo, cominciamo. Sollecito gli anestesisti di assicurare che la paziente resti addormentata per l'intera durata dell'operazione e colleghiamo ai monitor il corpo minuto della ragazza, così da controllare i segni vitali: la frequenza cardiaca e quella arteriosa sembrano regolari. 

Isoliamo l'area in cui procedere con il taglio del bisturi e, prima di iniziare, raso quella parte dei capelli e passo una soluzione che serve per disinfettare l'epidermide. L'intervento dura circa tre ore, ma procede senza nessun problema fino ad un certo punto. 

Un lembo esile di muscolo nasconde una vena e, nonostante la sfioro appena, il sangue pulsa fuori. ' Maledizione, non ci voleva. ' Piccole gocce di sudore scorrono lungo la fronte e la mia vista si annebbia. Il medesimo errore del 2018. Ma tu grazioso angelo, non farai la sua identica fine. L'ho promesso a me stesso. 

Ordino di tamponare il tutto mentre con uno strumento apposito, cerco di cicatrizzare la vena. Dopo un momento di elevata tensione, ogni cosa torna nella norma. Infine arrivo al coagulo e lo aspiro. Intervento riuscito, lascio la parte finale del lavoro ai miei colleghi che hanno solo il compito di ricucire i lembi di pelle. 

Esco dalla stanza, mi spoglio, metto il camice bianco e mi dirigo direttamente verso la macchinetta del caffè. Ne ho bisogno, ho una stanchezza assurda. Non solo ho affrontato un turno lunghissimo ma sono riuscito a reggere in un intervento molto articolato. 

Il cervello è un mondo incredibile, ho scelto di studiarlo e comprenderlo clinicamente perché ritergo essere quell'elemento del corpo umano che permette di compiere qualsiasi gesto. Lo trovo davvero affascinante, spero che il nuovo specializzando lo sappia apprezzare nello stesso modo. 

A breve lo metterò alla prova, vedremo fin dove Harrison saprà spingersi. Con la coda dell'occhio noto James parlare con una donna, deve essere una familiare del ragazzo. Appena va via, lo raggiungo.

‹‹Oh mamma, una mummia è più affasciante di te in questo momento.›› Anche distrutto non smette mai di essere ironico.

‹‹Certo, perché tu sei fresco come una rosa.››

‹‹Come sempre, avevi dubbi? Le mie qualità le hanno in pochi!›› poi ritorna serio ‹‹Tutto a posto giù? Ti hanno dato una bella sfida.››

‹‹È ovvio, no? Per fortuna, è andato bene. Anche quell'osso non era da meno! Però credo che la ragazza per svegliarsi ci metterà un po'.››

‹‹Ah certo, un colpo secco ed è rientrato›› scoppia a ridere e quella battuta rallegra anche me. ‹‹Comunque come mai pensi che la ragazza sia finita in coma? Il trauma era così esteso?››

‹‹Purtroppo. Ho eliminato ogni traccia del coagulo, ma non so quanto tempo sia passato dall'impatto in strada all'arrivo in clinica. Spero di sbagliarmi.›› Il tono della mia voce desta sospetti.

‹‹Oh... Siamo abituati a queste cose, non credi? Ma qualcosa mi dice che il tuo occhio abbia visto altro.›› Gli scappa una mezza risata.

‹‹James! Sono serio!››

‹‹Suvvia, uomo tutto serioso. Se non ci fossi io a sparare stronzate avresti un musone lungo fino a New York. Ora torna a casa, sono le cinque del mattino, riposati. Almeno domani, anzi oggi, hai il giorno libero. Più tardi mi racconterai cosa hai visto.›› Mi fa un occhiolino soddisfatto del suo sarcasmo e con fierezza se ne va per la sua strada.

È sempre il solito, non si smentisce mai. Ma non ha tutti i torti, qualcosa mi ha colpito. È davvero difficile da spiegare eppure anche sotto un aspetto orrendo, sono riuscito a scrutare una bellezza raffinata.

Lei è una paziente e io il suo medico, non sarà una semplice sensazione a indurre l'ennesimo legame che mi farà solo male. Sono già troppo complicato e non voglio trascinare un'anima pura dentro il mio caos interiore. 

Prima di tornare a casa, decido di salire all'ultimo piano per ammirare l'alba. Ormai manca poco e non posso perdermi un tale spettacolo. Mi calma, mi rilassa e soprattutto mi permette di apprezzare le piccole bellezze che regala la terra. 

Osservo il cielo, un gioco di colori lo ricama come la tela di un pittore, sfumature di blu, rosso e viola. Serro le palpebre e lascio che la brezza mattutina accarezzi il mio viso. Un senso di pace mi avvolge. Mi sento come se il mio cuore fosse alleggerito dal peso delle mie responsabilità.

Song: A parte te - Ermal meta

Song: A parte te - Ermal meta

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SPAZIO AUTRICE

Ciao bella gente, il cuore di Christian è grande ma nello stesso momento complicato da capire. Ci sarà tanto da raccontare su di lui, vi aspetto sabato per conoscere un pezzo del suo passato. E le prime impressioni sul suo migliore amico? James vi ha incuriositi almeno un pò? Vi aspetto nei commenti!! 

Dark TruthsWhere stories live. Discover now