capitolo 28

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Alex's pov

Alla fine non mangiai le fette biscottate, che rimasero nel piatto e poi in successione mangiate da Luigi. Finii di bere il the e poi andai in camera di Luigi, dopo aver salutato i genitori e aver augurato loro buona giornata. Lo avevo fatto perché il mio intento era quello di tornare a casa e di non entrare più in quella casa per un po' di tempo. Ciò non voleva dire lasciare Luigi, non sarei mai sopravvissuto senza di lui, significava semplicemente far dimenticare ai genitori di Luigi la mia esistenza, così magari non mi sarei più sentito di troppo, come era già successo poco fa.
Stavamo finendo la colazione, e Luigi ha iniziato a parlare con i suoi genitori. Parlavano di lavoro e questioni familiari, dimenticandosi di avere un intruso in casa, che ovviamente non ascoltavo per loro privacy. Li, in quella situazione, quasi dimenticato, mi faceva sentire di troppo, di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Così, in un solo sorso, finii il mio the e mi alzai per andare in camera di Luigi, pronto per lasciare quella casa per un po'. Ma a quanto pare il mio ragazzo non era della stessa opinione, infatti, quando mi alzai e andai in camera lui mi venne dietro subito e mi aveva chiesto che stavo facendo, io con tutta la tranquillità di questo mondo risposi.
A<<scusa amore… ma non sono nel posto giusto ora, forse non sono nel posto giusto in generale. Dovrei essere a casa mia, a fare colazione lí, per poi chiudermi in camera e fare i compiti, poi chiudermi a chiave in camera e passare la giornata ad ascoltare musica e cantare, per arrivare a sera distrutto con gli ospiti che mi irrompono in casa e rimanere da solo un po' di minuti dopo. Ci vediamo a scuola amore>>poi gli lasciai un bacio sulla guancia. Faceva male andarsene da quella casa, in cui mi sentivo protetto e amato, in realtà non so neanche io perché sto andando via, però non volevo arrecare ulteriore disturbo, poi non mi andava di essere presente in conversazioni familiari. Ma Luigi non era del mio stesso parere e quando feci per andarmene mi prese il polso e mi bloccò per poi farmi girare verso di lui.
L<<amore…ma che stai dicendo?non sei nel posto sbagliato, non potresti essere nel posto più giusto>> posò una mano sul mio fianco e l'altra sulla guancia e poi continuò a parlare.
L<<qui con me, a casa, mia, tua, non importa, l'importante è che sei qui. Ma poi mi spieghi perché tutta questa volontà di andartene, non ti piace stare con me?>>
Mi stava venendo da piangere, poi il suo broncio era qualcosa di unico e io non sapevo resistergli, ma come glielo avrei potuto spiegare che sono un egoista e che mi ha fatto male sentire che non mi chiama amore davanti ai suoi? Come potevo dirgli che avrei solo voluto stargli in braccio ma non potevo perché non volevo fargli fare brutta figura davanti ai genitori? Magari per questo non glielo dice, non vuole fare sapere della nostra relazione perché si vergogna di me? Fa male apprendere questa affermazione, ma dovevo perché in cuor mio sapevo fosse vero.
Povero ingenuo
A<<certo che mi piace stare con te ma…è complicato>>
Mi sedetti sul letto ormai rassegnato e pronto a raccontare tutto quello che mi passava per la mente. Perché con Luigi è così; non riesco a mantenere un segreto, oppure un pensiero. Non riesco mi fa venire sempre voglia di raccontargli tutto.
Luigi mi seguí a ruota e in pochissimo tempo ci ritrovammo entrambi seduti sul suo letto. Lui teneva una mano sulle mie ginocchia, come per darmi forza, e io gli fui davvero grato del fatto che non disse niente e fece parlare me. Se non avessi parlato in quel momento mi sarei chiuso e non avrei detto più niente. Poi ripresi a parlare.
A<<tu mi rendo felice, sei la mia persona, il mio lui, il mio sorriso, solo tu riesci a calmarmi quando sono nervoso, solo tu riesci a calmarmi quando piango, quando crollo, solo tu sei in grado di starmi accanto. Io ti amo davvero tanto, e spero sia così anche per te, ma se non vuoi che la nostra relazione sia ufficiale dimmelo così non ci sto male>>
Avevo il fiato corto, come se avessi appena concluso una maratona, esternare i miei sentimenti non mi è affatto facile, e alla fine mi ritrovo sempre in queste condizioni, col fiato corto.
Fiato corto perché dico tutto senza respirare, parlo velocemente, per paura di non trovare più il coraggio di dirlo a voce. Luigi mi guardò negli occhi e poi prese a parlare, però molto più pacato di me, che al contrario sembravo una macchinetta.
L<<amore…se ti riferisci a prima in cucina con i miei, allora ti sbagli di grosso. Non voglio tenere la nostra relazione segreta, urlerei al mondo quanto ti amo, qui di se nel tuo cervelletto sta passando l'idea che io possa vergognarmi di te, allora lo avverto che è fuori strada. Semplicemente non ho detto nulla ai miei perché volevo che fossi tu a dirmi quando. Avevo paura di affrettare le cose, che ti sentissi a disagio se lo dicessi ai miei. Volevo aspettare che ti sentissi pronto, quindi quello che stai pensando è tutto inutile>>
Mi aveva lasciato senza parole, è vero io a volte mi faccio mille pare per niente, ma stavolta ero convinto che fosse così, che lui non volesse farsi vedere con me, e invece mi aveva perfino detto che lo urlerebbe al mondo quanto mi ama. E mi ama davvero, non voleva mettermi in imbarazzo, non voleva che mi sentissi a disagio a casa sua. Io potevo solo amare questo ragazzo, non potevo fare altro.
A<<quindi tu->>
Non feci in tempo nemmeno a finire la frase che mi ritrovai schiantato in un bacio che mi esprimeva tutto il suo amore, il nostro amore. Amore che non si sarebbe nascosto più, né agli occhi dei genitori, né agli occhi del mondo. Tutti dovevano sapere quanto ci amiamo e che il nostro amore non l'avrà mai nessuno. Un po' come quello dei film, l'amore impossibile, ma allo stesso tempo bellissimo e che tutti sognano.
L<<si Alex ti amo tanto e se vuoi lo diremo ai miei, potrai tornare a fare il koala e puoi salutarmi in braccio appena arrivi in cucina. I miei al massimo si chiudono in camera e gossippano su di noi.>> Mi fece ridere con l'ultima frase. Forse perché anche lui notò come l'aria si stava facendo pesante e decise che non era cosa del momento.
A<<ti amo tanto, e sì, ti prego diciamoglielo ai tuoi. Non posso vivere senza saltarti in braccio la mattina, baciarti a ogni ora, starti addosso come un koala, starti seduto in braccio>> finimmo il discorso con un bacio. Un bacio di amore e promesse. Quello stesso giorno infatti io e Luigi lo dissimo ai genitori di Luigi, i quali ne furono molto contenti, e ripresimo la nostra vita normalmente, con me che passavo più tempo a casa di Luigi che a casa mia, e con Luigi che non aveva nessun problema, e che se fosse stato legale mi avrebbe fatto vivere con lui solo per non lasciarmi andare. Ero felice, questo peso che portavo con me non è per niente bello, ora invece mi sento leggero come una foglia, libero come un uccellino.

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Ciau, ecco il capitolo scusate gli errori. Spero vi piaccia. un bacio 😘😘.

Tu sei diverso// Alex e Luigi Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt