Capitolo 13

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Luigi's pov

Erano più o meno le nove, gli altri decisero di tornare a casa, io invece decisi di fare una passeggiata per i fatti miei. Mentre camminavo, pensavo. Pensavo a quante cose dovevo dire ad Alex, su matti e chri, mentre ci pensavo sorridevo, perché sapevo che sarebbe impazzito. Mi tornarono in mente le parole dei miei genitori, di quel pomeriggio, mentre parlavo loro di Alex. Forse avevano ragione, forse davvero parlavo di Alex con uno sguardo sognante, effettivamente quando parlavo di lui sorridevo sempre. In passato mi è già capitato di avere degli amici come Alex, però nessuno mi ha mai fatto lo stesso effetto che mi fa Alex, e se avessero ragione? Non lo so ma a me non importa, qualsiasi cosa ci fosse tra di noi, mi andava bene così. Arrivai in una spiaggia. Avevo già visitato quella spiaggia, non vi andava mai nessuno, eppure era bella, di sera poi, lo era ancora di più. Sentii una voce provenire da degli scogli, e vidi la figura di un ragazzo di spalle. Canticchiava, ed era pure bravo. Riconobbi subito quella voce, allora, mentre esso cantava, mi avvicinai.

Volano giorni qui davanti a me
Ma non sono stanco di urlare
Sogni al cielo
Aspettando che
Ricadano.

Ormai ero praticamente dietro di lui. Così deciso di far notare la mia presenza, anche se sapevo già che avrebbe preso un mezzo infarto.
L<<ma tu non stavi poco bene?>> Sentendo la mia voce si girò di scatto.
A<<Lu..?>> Sembrava preoccupatissimo, come se avesse paura di me.
L<<si, tranquillo non ti mangio>>mi sedetti sullo scoglio insieme a lui.
A<<mi dispiace…>>
L<<per?>>
A<<averti detto una bugia, ti giuro non volevo farlo->>
L<<tranquillo, non fa niente>>
Aveva così tanta paura che prendessi male il fatto che mi aveva mentito? Era assurdo questo ragazzo, a volte non lo capivo.
L<<che ci fai qui?>>
A<<scrivevo>>
L<<cosa?>>
A<<frasi>>
Era tutto perfetto, l'atmosfera, la situazione, il posto, il mare, tutto.
L<<era bella la canzone, l'hai scritta tu?>>
A questa domanda, diventó tutto rosso in viso, sorrisi, era super tenero.
A<<ah l'hai sentita… s-si>>
Si schiarì la voce e continuò.
A<<sì è mia la canzone>>
L<<mi piace, poi anche a me piace cantare, e tu sei bravissimo>>
Il colorito della sua pelle divenne ancora più rosso, penso che tra poco sarebbe espoloso.
L<<non hai risposto alla domanda di prima, che ci fai qui?>>
A<<a casa ci sono ospiti, e detesto scrivere con persone che schiamazzano>>
L<<funziona come ragionamento>>
Si giró a guardare il mare, e io lo seguì a ruota. C'era un'atmosfera bellissima, e il mare rendeva il tutto molto più magico. Tornai a guardarlo e visto di profilo era ancora più bello, i suoi occhi puntati altrove, i capelli, il naso, la bocca…tutto.
Poi, preso dalla curiosità di sapere cosa stesse scrivendo, iniziai a parlare.
L<<che stavi scrivendo?>>
A<<nulla di che>>
L<<se sono come la canzone di poco fa allora saranno sicuramente cose bellissime, dai fa vedere>>
A<<no! non esiste>>
L<<perché no?>>
A<<non mi piace fare leggere quello che scrivo>>
L<<dai, noi condividiamo tutto>>
A<<lo so, però questo no>>
Provai a prendere il suo diario, era come un gioco, io provavo a prenderlo e lui lo allontanava, ridevamo anche, era proprio un gioco. Lui indietreggiava mentre allontanava il quaderno da me, e per un nanosecondo stava per sbattere la testa sullo scoglio. Per fortuna fui abbastanza svelto da mettere la mia mano dietro la sua testa, e fare forza, per riportarlo un pochino più avanti. Eravamo a pochissimi centimetri di distanza, riuscivo a sentire il suo cuore battere, e lo faceva anche velocemente, i nostri respiri erano affannati, ci fissiamo negli occhi, provavamo a leggerci qualcosa. Non sapevano cosa, almeno, io non sapevo cosa stessi cercando in quegli occhi bellissimi, sapevo però che erano come una calamita, mi attraevano, mi catturano, tornai alla realtà sentendo il battito del suo cuore.
L<<ti batte forte il cuore>>
Posai una mano sul suo petto, proprio dove c'era il cuore, e lo sentii aumentare ancora di più. Alex, molto imbarazzato dalla situazione, fece un verso gutturale e poi si sistemò meglio al suo posto. Tornai a sedermi come prima, e a guardare il mare.
A<<grazie>> era in imbarazzo, lo si capiva dal tono di voce. Infatti, aveva sussurrato e aveva anche lo sguardo rivolto verso lo scoglio dove era seduto.
L<<prego>> sussurrai anche io, così da non spezzare quell'equilibrio. Nessuno dei due parlò, almeno per qualche minuto. Il silenzio era bello, si sentiva solo il rumore dell'acqua, delle onde.
Si infrangevano sugli scogli, provocando un rumore che era tranquillizzante. Per non parlare della brezza marina, lasciava un odore di salsedine, che ti faceva tornare un bambino solo a sentirne e l'odore. Dopo minuti di silenzio, mi decisi a parlare.
L<<scusa, è colpa mia, non dovevo insistere>>
A<<tranquillo, non fa niente>> mi girai a guardarlo, era la cosa più bella del mondo. Gli occhi puntati sulle sue mani, le sue mani che disegnavano cerchi invisibili sulla pietra, il labbro inferiore portato sopra quello superiore… era stupendo. Iniziai a pensare di tutto su di lui, tipo che chiunque ci abbia fatto conoscere mi voleva davvero tanto bene, tipo che era illegale, tipo che doveva essere eletto ottava meraviglia del mondo… Non so neanche io perché ma d'istinto presi una sua mano e la intrecciai con la mia, presi a guardarle, sembrano fatte per stare unite, come fossero una la parte mancante dell'altra, come quei gioielli che, solo se uniti, formavano un qualcosa di senso compiuto.
A<<Lu?>>
L<<mh?>>
A<<cosa stai facendo?>>
L<<non lo so>>
Era molto sorpreso, e non potevo dargli torto, però non sottrasse la mano, e io, che ormai non capivo più niente, continuai a giocare con le nostre mani. Mi alzai di scatto, e le nostre mani si sciolsero, scesi dallo scoglio e porsi la mano ad Alex. Non stava capendo, d'altronde come faceva a capire se non parlavo?
L<<andiamo?>>
A<<dove?>>
L<<a casa>>
Sapeva già che quando dicevo "casa" voleva dire casa mia. Stranamente non fece nessuna obbiezione, prese la mia mano e così, ancora mano nella mano, ci dirigemmo verso casa. Lui era super in soggezione, ed era anche comprensibile.
A<<Lu… la gente ci guarda>>
L<<lasciali stare, stanno ammirando la nostra bellezza>>
A<<dai cretino>> lo feci ridere, questo era ciò che contava.
Arrivati a casa ci cambiammo e poi ci misimo nel letto.
L<<stai bene con i miei vestiti>> in realtà lo adoravo con i miei vestiti. Sono più grandi di lui, di almeno tre taglie, e lo fanno sembrare ancora più un bimbo.
A<<grazie>>
Ci mettemmo sdraiati uno di fronte all'altro, molto vicini, praticamente ci parliamo addosso. Questa vicinanza mi permetteva di riuscire a sentire il battito del cuore, che come prima era molto accellarato.
L<<ti batte ancora forte il cuore>>
A<<lo so, lo sento>>
L<<é normale?>>
A<<no>>
Ci sussurriamo addosso con in sottofondo il suo cuore che batte, nel silenzio si sente ancora di più.
L<<se non è normale allora perché lo fa?>>
Sembravamo due bambini.
A<<... Non lo so…tu che pensi?>>
Lui il perché lo sapeva, non voleva dirlo, ma lo sapeva, e anche io lo sapevo.
L<<io lo so, però dillo tu>>
A<<no, non te lo dirò mai>>
L<<ti vergogni?>>
Fece di sì con la testa, anche se era buio si percepiva dalla vicinanza, che pian piano andava sempre diminuendo.
L<<dai dillo>>
A<<no, se vuoi sapere, devi dirlo tu>>
L<<ok, io lo dicevo per te.>>appoggiai la mano dove si trovava il suo cuore, così da sentirlo meglio, e poi continuai.
L<<è colpa mia, vero?>>
A<mh mh>>
L<<e perchè fa così?>>
A<<non lo so, lo fa e basta, sempre>>
L<<ah sempre?>>
A<<si, anche a scuola. Adesso, se permetti, mi giro dall'altra parte>>
L<<e se io non te lo permettersi?>>
Non disse niente, rise leggermente e si girò, poggiando la sua schiena contro il mio petto. Gli strinsi i fianchi e iniziai a giocare con i suoi capelli.

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Ciauuuuuuuu, buona Pasquetta a tutti ❤️❤️. Scusate il ritardo, ho avuto delle piccole complicanze visive (sole in faccia),comunque ecco il capitolo, uno dei più romantici, a parer mio, e niente spero vi piaccia.
Un bacio 😘😘

Tu sei diverso// Alex e Luigi Where stories live. Discover now