Capitolo 24

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Alex's pov

Una sera, per la precisione un sabato, io Luigi, Mattia e Christian andammo in uno dei soliti locali in cui andavamo a divertirci.
In realtà non volevo andarci ma a casa mia la situazione con i miei stava degenerando e io non ce la faccio più a stare con loro, per questo passo più tempo a casa di Luigi che a casa mia, per questo accettai di uscire con loro. Avevo bisogno di stare con Luigi, e se lui voleva uscire con i ragazzi allora sarei uscito con loro, tanto a me non crea nessun problema stare con loro.
Saremmo usciti verso le otto, così verso le 6:00 andai a fare la doccia per poi prepararmi. Sì, ho bisogno di due ore per prepararmi, peggio di una ragazza, ma in verità la metà del tempo mi serve solo per autoconvincermi di essere in situazioni per poter uscire di casa. Potenzialmente ogni volta che non mi convinco totalmente del mio abbigliamento mi bastava solamente che Luigi mi facesse un piccolissimo complimento, che magicamente mi convincevo di come sono vestito.
Dopo aver fatto la doccia ed essermi asciugato i capelli andai a vestirmi. Erano le 7:00 da poco e io ero già pronto per uscire, anche se non completamente convinto del mio abbigliamento. Passai mezz'ora a guardarmi allo specchio e a cambiare cose nel mio abbigliamento. Dopo mezz'ora passata a pensare di non voler uscire più di casa, qualcuno suonò al campanello di casa e, anche senza aprire la porta, sapevo già che era Luigi. Andai ad aprire e, anche senza aver detto niente, iniziò a parlare e a dire cose super carine.
L<<mamma mia che bello>> non feci in tempo a rispondergli che mise una mano sul mio fianco e l'altra sulla guancia e mi baciò. Appena si staccò sorrise, e così anche io, e poi mi prese per mano e continuò.
L<<ciao amore, andiamo?>>
A<<si>>
E così iniziamo ad incamminarci verso il locale, dove ci saremmo visti con Matti e Chri, mano nella mano. Mentre camminavamo Luigi mi parlava di qualcosa che non stavo ascoltando, perché ero troppo impegnato ad osservare il modo in cui fosse vestito e tutta la sua bellezza. In realtà era molto semplice come vestito, consisteva in una camicia bianca e in un pantalone nero. Nulla di troppo complesso ma che gli stavano perfettamente. Lui già di suo è spettacolare, vestito così poi è il triplo più bello, penso davvero di non aver mai visto qualcosa di così bello, supera i canoni umani. Questo ragazzo è sovrumano.
L<<mi stai ascoltando?>>disse a un certo punto lui, distogliendo completamente la mia attenzione dai miei pensieri, accorgendosi che non lo stavo ascoltando, forse perché non davo nemmeno un cenno di risposta.
A<<dicevi? Scusa>>
Mi guardò come se provasse a capire a cosa stavo pensando di così importante da non ascoltare il mio ragazzo, e non avendo trovato risposta nei miei occhi, o nel mio corpo, decise di chiederlo direttamente a voce.
L<<a che stai pensando?>>
A<<niente amore, non ti preoccupare>> lo baciai, forse per provare a fargli distogliere l'attenzione da quella discussione, perché ammettere cosa stavo pensando è un pochino imbarazzante, nonostante sia il mio ragazzo. Una volta che ci staccammo dal bacio lui continuò a parlare.
L<<non ci provare non funziona, a che stavi pensando?>>
Continuavamo a camminare mentre parlavamo.
A<<a te, a come ti stia bene quest'abito e a come sei bello>> alla fine dissi la verità senza imbarazzo, alla fine con lui è sempre così, lui è diverso, non mi sento mai giudicato, e ciò mi porta ad essere sincero.
L<<amoreeee>> dire mi baciò è poco, mi si fiondò direttamente addosso, e prese possesso di ciò che è suo, delle mie labbra. Dopo questo momento intenso, camminammo per un altro po' e arrivammo al locale dove Mattia e Christian già ci stavano aspettando.
C<<ciao piccioncini>>
Ci salutó subito Christian che, come sempre, metteva sempre un tocco di ironia in tutto.
L<<Tu stai zitto che sei peggio di noi>> disse Luigi, anch'esso con ironia, come per sfidare Christian. In realtà non aveva tutti i torti anche perché davvero Mattia e Christian ci superano a livello di smancerie. Ci salutammo per bene tutti e ci sedemmo a un tavolo per iniziare a parlare del più e del meno. La musica mi rimbombava nelle orecchie, tanto da non sentire quasi il mio ragazzo che stava appiccicato a me. Dopo aver bevuto un po', nulla di alcolico, andammo tutti a ballare un po'. 
Quella sera scoprii anche la gelosia del mio ragazzo. Ma non è una gelosia possessiva, anzi, è la gelosia di chi ha paura di perderti. Una persona gelosa solo perché ha paura che la sua persona possa trovare qualcuno di migliore, quello era il caso di Luigi, e molto probabilmente anche il mio. Ancora non avevo avuto a che fare con la mia gelosia, perché non ne ho mai avuto il bisogno, ma so che, appena ne avrei avuto l'occasione, anche io sarei stato molto geloso. D'altronde non mi si può dare torto, Luigi è bello e chiunque potrebbe arrivare e portarmelo via. A quanto pare anche Luigi ha lo stesso timore, solo che è lui a differenza mia ho avuto occasione di mostrarlo, e mostrarmelo. Mostrarmi la sua paura di perdermi, la sua paura di trovare qualcuno che io possa amare più di lui.
Dopo aver ballato un po' Christian e Luigi si erano stancati e così tornarono al tavolo, mentre io e Matti stettimo ancora un po' in pista a scatenarci e a sfogare tutto ciò che negli ultimi tempi ci stressa, avevo anche visto Mattia iniziare a improvvisare dei passi di latino e devo dire che, nonostante io non capisco un emerito cavolfiore, è davvero bravo. Tanto bravo che ha potuto testare anche lui la gelosia del suo ragazzo, che si è prontamente fiondato su di lui tenendogli i fianchi e lo ha trascinato fuori dalla pista. Essendo rimasto da solo in pista decisi di sedermi anch'io e avevo ascoltato la "discussione" di Mattia e Christian, che si basava sul non muoversi in quel modo in un posto pubblico e che solo Christian ha il diritto di vederlo muoversi in quel modo. Dopo questa piccola discussione, andai a prendere dell'acqua, stancato dalle danze folli in cui mi ero cimentato.
A<<vado a prendere dell'acqua>> dissi nell'orecchio del mio ragazzo per farmi sentire e sovrastare la musica che risuonava nelle casse. Mi fece un segno con la testa per dirmi che è ok. Mi diressi al bancone e dopo aver fatto la mia richiesta attesi il mio bicchiere d'acqua, fu in quel momento che constatai la gelosia del mio ragazzo.

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Ciau, perdonatemi gli errori. Spero vi piaccia.
Un bacio.

Tu sei diverso// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora