Capitolo 20

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Alex's pov

Luigi mi aveva chiesto di vederci al nostro posto, me lo aveva chiesto subito dopo le lezioni, mentre ci stavamo preparando per tornare a casa. Ero molto felice che me lo avesse chiesto, perché quando andavamo lì ci coccolavamo tanto. Così tornai a casa molto felice per ciò che mi aspetta stasera. Tornato a casa pranzai, ovviamente da solo perché i miei non c'erano, e subito dopo aver finito di pranzare, e di pulire, andai in camera mia per poter studiare e fare i compiti che vanno per domani. Dopo aver finito di studiare mi misi nel letto a non fare assolutamente nulla. Mi rilassai solamente. Per tutto il pomeriggio pensai a ciò che avremmo fatto quella sera e alle coccole che avrei ricevuto. Avevo anche pensato che quella sarebbe stata la sera perfetta per dichiararmi, ma dopo una lunga, lunghissima, riflessioni decisi che non glielo avrei mai detto, almeno non quella sera. Arrivata la sera, subito dopo cena, ovviamente sempre da solo,mi inizia a preparare per andare da Luigi. In realtà non mi stavo preparando seriamente, mi sistemai solamente un poco, dato che avevo passato tutto il pomeriggio nel letto, e poi verso le otto uscii di casa e mi incamminai verso la spiaggia. Arrivato in spiaggia  mi sedetti sul solito scoglio in cui mi mettevo sempre quando andavo lì, e aspettai che Luigi arrivasse. Mentre aspettavo Luigi mi godetti la brezza marina, l'odore del mare, della salsedine. Mentre mi godevo il mare una voce mi fece distogliere la concentrazione dai miei pensieri.
L<<ti piace il mare?>>  mi fece venire un mezzo infarto sentirlo apparire così dal nulla. Ma non mi concentrai tanto sull'infarto, bensì mi concentrai di più sulla sua bellezza naturale, dopo essermi ripreso dai miei pensieri risposi alla sua domanda.
A<<mh mh>> si sedette di fianco a me e io, per fargli spazio, mi spostai leggermente.Poi continuai  a parlare.
A<<allora?>> si girò verso di me e, non capendo, iniziò a parlare.
L<<cosa?>>
A<<perché siamo qui? Perché mi hai chiesto di venire qui?>>
L<< ti dispiace?>> mi stava prendendo in giro, si capiva perché stava ridendo.
A<<no>> io risposi con un tono abbastanza serio, non avevo capito bene che mi stava prendendo in giro, e avevo preso alla lettera la sua domanda.
L<<sto scherzando cretino>>poi mi abbracciò, per un po' di tempo restammo in quella posizione, poi quando ci staccammo lui continuò a parlare.
L<<comunque>> tornò serio e iniziò a parlare, mi guardò come per cercare approvazione, e poi continuò a parlare.
L<<hai ragione, non ti ho chiesto di venire qui a caso>> avevo ragione non me lo aveva chiesto così per coccolarci, non lo facevamo mai, se vogliamo coccolarci lo facevamo e basta senza avvertire.
L<<<volevo parlare con te di una cosa>> mi sta iniziando a preoccupare quel tono serio, iniziai a pensare che magari avessi fatto qualcosa di male. Questa mia preoccupazione Luigi la notò e continuò a parlare per tranquillizzarmi.
L<<tranquillo non è niente di grave>> tirai un respiro di sollievo e poi continuai ad ascoltare Luigi.
L<<allora, il fatto è che dopo quella notte, quella in cui ti ho fatto quella domanda, non ho più smesso di pensarci, e mi continuo a chiedere il perché, me lo vuoi spiegare?>> non mi aspettavo quella domanda, e non mi aspettavo che me lo chiedesse.
A<<lu... fai finta di niente>> provai a fargli dimenticare la questione, nonostante sapessi che non sarebbe stato affatto così.
L<< no Ale, non faccio finta di niente,io voglio sapere. Ti giuro da quella sera non riesco a pensare più a niente, mi sta partendo il cervello>>era molto serio e deciso, voleva davvero sapere la risposta  a quella domanda, ma io non volevo dirglielo, significava ammettergli i miei sentimenti.
L<<allora?>>
A<<Lu lo vuoi davvero sapere?>>ormai mi stavo arrendendo e stavo prendendo in considerazione l'opzione di dirglielo, sapevo che stavo andando incontro alla fine della nostra amicizia, ma arrivati a questo punto non potevo fare altrimenti.
L<<sì, lo voglio sapere davvero>> allora dopo quella risposta non potevo fare altro se non confessare la verità.
A<ok te lo dico, ma sappi che potrei rovinare la nostra amicizia>>
L<<smettila, sai anche tu che non sarà così>> non lo ascoltai e continuai a parlare.
A<<Luigi io non so come dirtelo, non mi sarei mai aspettato di trovarmi in questa situazione ma ormai sono qui e devo dirti la verità>> mi ascoltò senza fiatare, io non lo guardavo ma sentivo il suo sguardo bruciare su di me.
A<<dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti, ho capito che tu non eri come tutti gli altri, mi sono fidato fin da subito di te, e per me è davvero una cosa difficile, quando ero più piccolo mi fidavo delle persone più facilmente poi queste mi hanno deluso e io non sono stato più in grado di fidarmi delle persone, quindi per questo quando ci siamo conosciuti non volevo parlare, avevo paura di fidarmi, poi l'ho fatto e tu, a differenza degli altri, non mi hai deluso e io sono contento>> feci una pausa e poi continuai a parlare, Luigi in tutto questo stava in silenzio ad ascoltare.
A<<ti dico questo perché tu sei diverso e io mi sono innamorato di te..mi dispiace, non so come sia successo però è successo, ero convinto fosse solo una splendida amicizia invece no. Quindi la risposta alla tua domanda è che mi sono innamorato>>
Finii il mio discorso e poi lo guardai, mi sembrò abbastanza scioccato, per qualche istante nessuno dei due parlava, io mi sentivo tremendamente in colpa e in imbarazzo. Il suo silenzio mi faceva sentire ancora più in colpa, avevo sbagliato a dirlo io lo sapevo, iniziai a fissare la roccia.
A<<scusa>> sussurrai. Subito dopo sentii una piccolissima risata. Alzai lo sguardo e lui stava sorridendo, mi sentivo tremendamente in colpa, riabbassai lo sguardo mi faceva tremendamente male, non potevo farcela. Mi alzai dallo scoglio, volevo andare via, volevo andare a casa.
L<<dove vai?>>
A<<a casa>>
L<<perché?>>
A<<non pensi che ho fatto già abbastanza danni?>> non mi rispose, mi tirò per un polso e mi fece sedere sulle sue gambe, ero in imbarazzo, non lo riuscivo a guardare; lui però non era della mia stessa opinione, si fece guardare e avvicinò i nostri volti poi mise una mano sulla mia guancia.
L<<io non ho detto niente però, non credi che dovrei dire qualcosa pure io?>>appoggiò la fronte sulla mia. Era proprio cattivo, sapeva che ero innamorato e mi teneva cosi vicino a lui? Mi voleva palesemente morto.
A<<Lu...mi stia facendo impazzire, non so se mi tratterrò ancora per molto>>non specificai, ma lui sapeva che intendevo che lo avrei baciato.
L<<non farlo, non trattenerti>>
A<<ti prego smettila>> chiusi gli occhi per trattenermi dal mio istinto di baciarlo, ma non servì a nulla dato che fu proprio lui a prendere il mio viso e ad avvicinare le nostre labbra fino a baciarmi.

Tu sei diverso// Alex e Luigi Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu