Capitolo 15

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Alex's pov

Mi svegliai e la prima cosa che notai e che fuori c'è il sole. Il sole trapassava dalle tende di camera di Luigi, i miei occhi non erano ancora abituati alla luce, perciò mi veniva difficile tenere gli occhi aperti.
A<<mh…che ore sono?…>> anche se ero sveglio fisicamente mentalmente ero ancora nel mondo dei sogni.
Aprii lentamente gli occhi e vidi Luigi sporgersi per arrivare a vedere che ore sono.
L<<le 9 più o meno>>
A<<mhhhhhh…>>
Non riuscivo a parlare volevo sprofondare e tornare a dormire.
L<<buongiorno eh>> aveva un sorriso sul volto e vederlo così fece sorridere anche me.
A<<buongiorno>> si mise sopra di me e continuò a farmi i grattini. Mi resi conto solo in quel momento che mi stava già facendo i grattini, non me ne accorsi perché per me ormai è normale avere le sue attenzioni, e sono talmente tanto abituato che non mi rendo nemmeno più conto che effettivamente ho le sue mani tra i miei capelli.
L<<hai intenzione di alzarti oppure vuoi rimanere inchiodato al letto per il resto dei tuoi giorni>>disse sempre con un sorriso.
A<<mhhhh… la seconda>> nel frattempo mi stavo contorcendo tutto, ero tutto storto.
L<<dai, alzati>>
A<<tra un attimo, mi sono appena svegliato, mi traumatizzi se mi fai alzare ora>>
L<<sei uno stupido>>era bellissimo mentre sorrideva. Non risposi me lo tirai addosso e lo abbracciai. Lui, di tutta risposta, iniziò a baciarmi il collo e la guancia, era proprio perfido, ok che lui non sapeva dei sentimenti che provavo, ma non mi sembra tanto il caso. Penso che se continua potrei impazzire.
L<<allora? Ci alziamo?>>
A<<se mi dai un altro bacino si>> ok forse ero un pochino masochista, però fa niente. Dopo aver ricevuto il mio premio mi alzai.
Andai in bagno, poi mi lavai la faccia, giusto per non sembrare uno spaventapasseri, e poi raggiunsi Luigi in cucina.
L<<ma allora sei vivo>> mi chiedo sempre come fa di prima mattina ad avere quel sorriso, però è stupendo e fa venire voglia di sorridere anche a me.
A<<per sfortuna si>> ormai mi aveva contagiato con quel suo sorriso stupendo. Ok… mi sta sfuggendo la situazione di mano, Alex non è normale che pensi queste cose, datti una calmata.
L<<ma smettila>> lo andai ad abbracciare. Quando dico che potrei stare tutta la vita attaccato a lui non scherzo mica. Ci misimo a tavola e facemmo colazione. Luigi si mise seduto su una sedia, e io, che invece non sto seduto su una sedia da non so quanto tempo, mi sedetti sulle sue gambe. Lui con una mano mi stringeva i fianchi per non farmi cadere e con l'altra mangiava. Nel frattempo tornarono i genitori dal lavoro.
ML<<ciao amore>> disse mentre poggiava le chiavi vicino al mobile che tenevano vicino alla porta di entrata. Appena mi vide rimase un po' sorpresa, forse più per il fatto che ero seduto sulle gambe di suo figlio.
L<<ciao ma>>
Il padre in silenzio ci osservava e aveva uno sguardo molto interrogatorio nei miei confronti, ma anche verso quelli del figlio.
ML<<ciao Alex>> disse poi la signora, ma, al contrario di ciò che pensavo, era molto gentile.
A<<salve signora>> devo dire che presentarsi alla famiglia del proprio amico così, seduto sulle sue gambe, non è proprio il massimo.
PL<<ciao carissimo>> si presentò anche il padre e anche lui non aveva un tono che esprimeva rabbia nei miei confronti.
A<<salve>> non sapevo cosa dire era abbastanza strana la situazione.
L<<scusatelo è timido>> ci pensò Luigi a tirarmi fuori da quella situazione abbastanza ambigua. Ed è vero quello che diceva, infatti non sostenendo più lo sguardo indagatore dei suoi genitori, mi girai dall'altra parte. Luigi mi prese la testa e la appoggio alla sua spalla.
PL<<ma non c'è bisogno di essere timido, non con noi. Qui puoi essere tranquillo>>
Disse il padre, e anche se non lo vedevo, sentivo il suo sorriso enorme.
L<<come mai oggi siete tornati così tardi?>> Disse mentre continuava ad accarezzare la mia testa.
PL<<perché hanno trattenuto un po' mamma>>
Luigi annuii mentre continuava a fare colazione.
ML<<noi andiamo>>
L<<ok>>
PL<<ciao Alex>>
A<<arrivederci>>
Poi i suoi genitori andarono in camera loro e penso che andarono a dormire.
L<<tutto ok?>>
A<<mh mh>>
Alzai la testa dalla sua spalla e lo guardai.
Dopo aver finito tornammo in camera sua e ci cambiammo. Io mi rimisi i miei vestiti e gli restituii i vestiti che mi aveva dato per dormire. Lo avevo anche aiutato con degli esercizi di matematica.
L<<grazie per l'aiuto, dopo ti mando gli esercizi svolti>>
A<<non c'è bisogno>>
L<<li abbiamo fatti insieme, almeno non li rifai>>
A<<come vuoi>>
L<<te li mando ora così non mi dimentico>>
Mi mando le foto degli esercizi, dopo ci misimo un po' nel letto, abbracciati, perché non mi voleva lasciar andare.
A<<Lu…devo andare…>>
L<<no… rimani qui>>
A<<dai vai a studiare>>
L<<noooo non voglio, voglio stare con te>>
Dopo vari tentativi, lo convinsi a lasciarmi andare. In realtà lo facevo per lui, anche perché fosse per me starei con lui tutta la vita.

Luigi's pov

Alex se ne era andato, anche se a malincuore, io dopo che se ne è andato ho continuato a studiare e dopo mandai un messaggio ad Alex per sapere se è arrivato. Dopo aver ricevuto una risposta affermativa decisi di chiamarlo, anche se stava studiando, per passare un po' di tempo insieme, perché non volevo lasciarlo andare. Lo guardai studiare per un bel po' di tempo.
L<<sei bello>>
arrossì visibilmente a quella mia affermazione, ma era la verità, cioè io lo penso davvero, però è sempre bello vedere quanto è timido.
A<<smettila, che già concentrarsi è difficile, se ti ci metti pure tu>>
Risi leggermente, era davvero molto bello metterlo in difficoltà. In quel momento mi ricordai il discorso di ieri. Ne avremo parlato ma non in questo momento.
L<<io ho solo detto la verità>>
A<<ti odio>>
L<<non è vero, lo so che mi vuoi bene>>
A<<si ti voglio molto bene>>
Tornò a studiare e io lo guardavo e mi perdevo dentro i miei pensieri, i soliti. Comunque non è certo colpa mia se lui è bello. Dopo aver deciso di lasciarlo studiare in santa pace, staccai, promettendogli che lo avrei chiamato stasera, andai in cucina a mangiare. I miei genitori si sarebbero alzati più tardi. Così mangiai e dopo tornai in camera mia e stetti un po' col telefono. Dopo un po' di tempo, passato a cazzeggiare, decisi di ascoltare della musica. Misi le cuffie e feci partire la playlist. Fu mentre ascoltavo la musica che mi tornò in mente il discorso fatto ieri con Alex, nel letto mentre ascoltavo il suo battito cardiaco. Mi incuriosiva quell'argomento, ma sapevo che a lui metteva tremendamente a disagio, ok che mi piace metterlo in difficoltà ma non lo metterei mai a disagio per sapere qualcosa. Io non voglio che si senta a disagio con me, voglio che si senta bene, che sia felice quando è con me. Quando finalmente mi decisi a smettere di ascoltare la musica, andai in cucina e trovai i miei genitori intenti a pranzare. Così iniziammo a parlare.

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Ciauu, ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia, scusate gli errori, ma non ho ricontrollato.
Un bacio 😘😘

Tu sei diverso// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora