Capitolo 7

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Alex's pov

Eravamo in biblioteca a lavorare al progetto, era già passato un po' di tempo da quando avevamo iniziato a lavorare e tutto il tempo avevo Luca davanti, a distanza di qualche tavolo, che continuava a mimare cose che non riuscivo bene a captare, data la distanza mista alla paura e alla voglia di non sapere neanche di cosa si tratti, ma penso di aver capito che intendesse di non dire niente a Luigi di ciò che è successo quella mattina. Provai a concentrarmi su quello che stavo facendo ma riuscivo solo a pensare a Luca e a quello che sarebbe successo se avesse scoperto che avevo detto tutto a Luigi. Pensavo al perché di tutto questo, a ciò che significava il suo comportamento. Non lo capivo. Mentre pensavo un'idea passò nella mia testa, ma non poteva essere, non era possibile. E se…. Luca fosse…geloso?
No non può essere, non avrebbe alcun motivo di esserlo. Ma se fosse geloso del fatto che Luigi adesso sia mio amico invece che suo? Cioè prima di essermi amico Luigi era amico di Luca e gli altri, e se fosse geloso del fatto che Luigi abbia preferito essere mio amico piuttosto che essere suo amico? No no non era possibile, Luca non aveva nessun motivo per essere geloso di me, forse mi stavo montando la testa, eppure mi sembrava l'unica spiegazione plausibile. Pensai così tanto da non riuscire a concentrarmi sul progetto, non capivo quello che leggevo, non capivo cosa scrivevo, erano solo parole gettate all'aria, ma non riuscivo a smettere di pensare, e più penso più mi autoconvinco che ciò che sto pensando è vero, anche se mi continuo a ripetere che non è possibile. Sbuffai, devo concentrarmi sul progetto, a Luca ci penserò dopo. Forse sbuffai troppo sonoramente, infatti Luigi alzò la testa, che era china sul libro e poi parlò.
L<<che è successo?>>
A<<niente tranquillo>>
L<<non è vero>> posò la penna sul libro e poi continuò<<dai parla>>
A<<niente davvero, solo che non riesco a concentrarmi>>
L<<vuoi fermarti?>>
A<<nono, ora vado in bagno e appena torno riprendo subito, anche perché sono rimasto abbastanza indietro rispetto a te>>
L<<davvero Ale se vuoi continuiamo un'altra volta>>
A<<non c'è bisogno, torno subito in me>>
L<<sei sicuro?>>
A<<sì, vado in bagno e torno subito>>
A<<vedi che per me non è un problema se continuiamo un'altra vol->>
A<<Lu non c'è bisogno>>
L<<come vuoi…>>
A<<torno subito>>
Così mi alzai dalla mia sedia e andai in bagno. Nel passare sentii gli occhi di Luca addosso, e giuro di aver sentito bruciarli su di me, mi venne solo voglia di scappare e non farmi mai più trovare, ma con molto coraggio, che nemmeno io so da dove viene, andai in bagno senza guardare Luca e senza nemmeno tremare nel passare davanti a quel tavolo.
Arrivai in bagno e tirai un sospiro di sollievo, respirai molto profondamente per provare a dimenticare tutto ciò che mi intasava la testa, e provai a smettere di pensare a Luca, ma più ci provo e più mi incasino la testa. Provai addirittura a sciacquarmi la faccia, ma niente. Mi dà fastidio quando non riesco a smettere di pensare, così provai a sedermi a terra e provai a pensare ad altro per dimenticarmi di Luca. Stetti seduto non so quanto tempo, ma abbastanza perché Luigi si preocupasse e mi venisse a cercare in bagno.
L<<Alex? tutto bene?>>
A<<si>> mi alzai da terra e dopo un ultimo respiro, lasciai quel bagno e aprii la porta per ritrovarmi davanti un Luigi abbastanza preoccupato.
L<<oi tutto apposto?>>
A<<si si>>
L<<sei sicuro, sei sparito, per un attimo ho temuto ti avessero rapito>>
A<<no no>>dissi ridendo, era così scemo ma mi era d'aiuto la sua comicità.
L<<apposto?>>
A<<sì sì>>non sono molto bravo a mentire, infatti Luigi mi fece intendere dalla sua espressione che non mi aveva creduto per niente.
L<<Alex continuiamo un'altra volta, non accetto obiezioni>>
A<<ok, va bene>>
Così ci incamminammo verso la sala dove stavamo studiando e appena arrivammo raccogliemmo tutti i libri e le nostre cose, e uscimmo dalla stanza.
Adesso che siamo fuori da quella stanza, stiamo camminando per andare in una destinazione ancora sconosciuta ad entrambi ma al momento non ci interessa.
L<<ti vedo pensieroso, che succede?>>
A<<c'era Luca>>
L<<sì l'ho visto>>
A<<e niente ha passato tutto il tempo a farmi segnali con la testa. Solo questo>> decisi di non parlargli di ciò che penso ma di tenermi le mie paranoie per me, non voglio stressarlo con ipotesi che so già sono false.
L<<sei troppo pensieroso per essere solo questo>>    
Ma perché questo ragazzo riesce a capire sempre tutto? Forse un po' è colpa mia che non riesco a tenergli nascosto nulla, ma con lui non riesco sarà che ho paura di perderlo, per questo non voglio avere segreti con lui, per paura che se scopre qualcosa che non gli ho detto poi lo perdo per sempre.
A<<ho delle idee che mi vagano per la testa su tutta questa questione>>
Ci sedemmo in una panchina e mi girai a guardarlo meglio, e porca miseria, quasi non mi venne un infarto, non mi ero mai reso conto di quanto fosse bello visto da vicino, era stupendo. Gli occhi color nocciola, i capelli neri e un sorriso stampato in faccia, che avrebbe saputo far sorridere anche il più depresso dei depressi.
L<<e posso sapere cosa vaga per quella testolina?>> Disse ridendo e indicando la mia testa.
A<<troppe cose insensate>>
L<<dai parla>> disse con un tono completamente diverso da quello di prima. Prima rideva, scherzava, aveva un tono ironico, ora invece aveva un tono abbastanza serio, ma era un serio preoccupato, un preoccupato di chi vuole sapere cosa passa per la tua testa, e io proprio non lo capisco, e so che quello che penso è egoista, ma mi piace avere le sue attenzioni, mi fanno stare bene, mi fanno sentire amato.
A<<so che non è così, ma se Luca fosse geloso?, cioè intendo se Luca fosse geloso del fatto che tu hai preferito passare il tuo tempo con me, e quindi essere amico mio, piuttosto che con lui?>>
A<<lo so sono pensieri stupidi ma->> stavo per continuare ma venni interrotto dalla sua voce che iniziò a parlare, e a fare le sue tesi su quello che avevo appena detto.
L<<non è stupida come idea, perché effettivamente potrebbe essere, alla fine io prima di essere amico tuo, ero suo amico e magari ciò lo ha fatto ingelosire, magari si è sentito privato di ciò che stava guadagnando>>
Non ho seguito neanche la metà del suo discorso, mi persi completamente a guardarlo.
I suoi occhi brillavano in quella giornata di pieno inverno, la sua bocca si muoveva in una danza sensuale che neanche Mattia avrebbe potuto replicare, (e Mattia balla Latino-americano), I suoi capelli si muovevano con il vento di quel sabato pomeriggio, le sue mani si muovevano in piccoli gesti spontanei del corpo, era perfetto, era semplicemente magnifico.
L<<mi stai ascoltando?>> Chiese lui risvegliandomi dai miei pensieri totalmente concentrati da tutt'altra parte.
A<<mh?>> Era chiaro che non stessi ascoltando, e non ascoltai nemmeno quella domanda, ma il mio stato di trance era sparito e adesso dovevo tornare con i piedi per terra, perciò dalla mia gola uscì solo quel verso.
L<<se vabbè tu stai in un altro mondo, vieni qua>>
Per mia fortuna decise di lasciar perdere e di concentrarsi su altro. Mi tirò verso di lui e mi fece appoggiare la testa sul suo petto e infilò una mano tra i miei capelli. Ero completamente andato, non pensai più a niente, non pensai a Luca, non pensai agli strani pensieri che feci prima sul mio amico, non pensai al progetto, non pensai a niente, esistevo solo io e Luigi, quasi non sentivo più nulla, il rumore intorno a me era scomparso, il vento non c'era più, la gente non c'era più, i mezzi non c'erano più, esistevano solo le mani di Luigi. Quelle le riuscivo a sentire, e Dio se era bello, farsi toccare, accarezzare da quelle mani era bellissimo, era come toccare il cielo con un dito, mi sentivo in paradiso.
Passai non so quanti minuti così, in silenzio a godermi le sue attenzioni.
L<<pensi ancora?>>disse con un tono bassissimo, quasi impercettibile, perché anche lui aveva capito che ero su un'altra dimensione, così per non disturbare la mia quiete lo disse piano, ma io lo senti comunque.
A<<no>>
Mi limitai a quello, ero troppo in uno stato di trance per poter dare una risposta più sensata. Però mi fermai a pensare. La risposta era sì banale, ma era vera. Io non stavo più pensando non avevo preoccupazioni, quindi questo è l'effetto che mi fa Luigi? Mi serve lui per calmarmi?
Si. Non posso mentire. Mentirei se dicessi di no. Luigi era il sole dopo una tempesta, era come il gelato che placa le urla di un bambino, era il mio tranquillante.
Rimanemmo in silenzio per un paio di minuti perché lui non sapeva cosa dire, io invece ero troppo fuori dal mondo per parlare. Poi lui parlò.
L<<mi fa piacere>>
Restammo in silenzio, in quella posizione, fin quando il cielo non iniziò a diventare scuro, segno che il tempo passava.
L<<dovremmo alzarci e andare a casa>>
La quiete c'era ancora e per questo quelle parole erano state sussurrate.
A<<mh mh>>
Ci misi qualche secondo a staccarmi da lui, non volevo ma dovevo, una volta staccato lo guardai e finalmente ci alzammo e ci dirigemmo verso casa. Mi accompagnò fino a casa e mi abbracciò prima di andare a casa sua. Inutile dirvi che ci ho messo 5 minuti prima di staccarmi da quell'abbraccio. Perché per me quell'abbraccio era un'ancora di salvezza, e sapevo che appena mi sarei staccato tutti i miei pensieri sarebbero tornati. Appena trovai il coraggio di staccarmi lo salutai e lo lasciai andare raccomandandogli di scrivermi appena arriva a casa, così le nostre strade si separarono.

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Ciauuuuuuuu, ecco il capitolo. Questo è uno dei capitoli più belli che io abbia mai scritto. Per me è un capitolo bellissimo. Spero che anche a voi piaccia e buona lettura.
Un bacio 😘😘

Tu sei diverso// Alex e Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora