Capitolo 27

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Alex's pov

Mi addormentai abbracciato a Luigi, ma questa non è una novità. Passai una notte stupenda, non mi svegliai mai, e io la notte mi svegliavo spesso, e al mattino ero riposato e carico.
Anche se ero riposato e carico la mia pigrizia di alzarmi non me la porta via nessuno, infatti per alzarmi avevo sempre bisogno del mio bacino giornaliero, altrimenti non riesco ad alzarmi, e forse è proprio questo che mi migliora la giornata.
Appena aprii gli occhi Luigi era già sveglio, che mi accarezzava e mi coccolava, ma anche questa non è una novità.
L<<buongiorno bellissimo>>
Solitamente non sono il tipo che sorride tanto, soprattutto appena sveglio che mi chiedo perché io sia sopravvissuto alla notte trascorsa, ma averlo accanto che mi dice queste cose non poteva fare altro se non farmi nascere un sorriso enorme sul volto.
Sorriso che mi faceva sentire stupido, davvero stupido, in fondo era solo un buongiorno accompagnato da un aggettivo qualificativo, eppure quei piccoli gesti come accarezzarmi i capelli, darmi il buongiorno, darmi un bacio, abbracciarmi… mi facevano sentire davvero bene e speciale. So che queste cose sono del tutto normali in una coppia, ma per me è tutto nuovo, non ho mai provato queste emozioni, e quindi mi sento bene. Dopo aver sorriso come un cretino per dei minuti diedi anche io il mio buongiorno a Luigi e poi, ancora senza voglia di alzarmi, mi schaicciai contro il petto di Luigi, che rideva per il solletico provocato dai miei capelli, per farmi accarezzare. Ero carico?, Sí, carico per passare una giornata a fare niente e a farmi solo coccolare. Ok forse non dovrebbe essere il "carico" che la gente si aspetta, ma fa niente.
L<<amore…ci vogliamo alzare?>>
A<<no>>
Non volevo per nulla al mondo alzarmi, perché alzarmi voleva dire staccarmi da lui, e io non ho mai voglia di staccarmi da lui. Invece lui rise, non perché non volesse stare con me ma perché comunque, volendo o no, ci dovevamo alzare.
L<<dai scemo alzati>>
Era dolce e simpatico allo stesso tempo. Si sentiva che il suo tono è ironico, ma allo stesso tempo è davvero dolce. Alzai lo sguardo per guardarlo in faccia e dopo non so quanto tempo, una notte, vedevo di nuovo la sua bellezza. Era davvero bello, appena sveglio poi, era ancora più bello. I capelli arruffati, la faccia un po' traumatizzata, forse dal risveglio, i segni del cuscino in faccia. È perfetto, semplicemente perfetto, e non è vero che la perfezione non esiste, esiste eccome, ha anche un nome ed è Luigi.
Rimasi qualche secondo incantato a guardarlo con uno sguardo innamorato, sguardo che il mio ragazzo notò, prese il mio viso tra le mani e mi baciò, io ero ancora troppo destabilizzato per poter avere una reazione normale. Semplicemente ricambiai il bacio e subito dopo stetti in silenzio nella speranza, ma anche consapevolezza, che fosse lui a parlare.
L<<ti sei incantato?>>
Non mi aspettavo dicesse quello, però risposi comunque, anche io con ironia, esattamente come aveva fatto lui.
A<<si>>
Sorrise. E sorrisi anche io. Io però avevo detto la verità, era vero, io mi incanto sempre a guardarlo. Poi mi baciò, un bacio dolce che esprimeva amore.
L<<scemo>>e mi lasciò un alro bacio, anche questo pieno d'amore.
A<<io sono serio vedi>>
Stavolta fu il mio turno di interrompere il bacio e di parlare. Dovevo pur esprimere la mia opinione no? E allora la espressi.
Dopo un infinitá di bacini mi decisi ad alzarmi dal letto e a prepararmi. Come al solito andai in bagno, mi lavai la faccia, mi cambiai e poi andai in cucina da Luigi, che molto probabilmente aveva svolto quelle attività prima di me, che era già pronto per fare colazione. Appena arrivai in cucina, ovviamente, mi buttai tra le braccia di Luigi. Fu solo quando notai che in cucina c'erano i suoi genitori che mi staccai e mi misi su una sedia, cosa inconcepibile per me dato che stavo sempre in braccio a Luigi. Era la prima volta che i suoi genitori fossero a casa, per quanto ne so io, di domenica mattina a fare colazione con noi.
A<<buongiorno>> salutai anche i genitori, anche per non sembrare maleducato, perché era giusto che a casa loro li salutassi. Non so perché ma con i genitori a casa era tutto più imbarazzante. Anche fare colazione, che intanto Luigi stava preparando, era imbarazzante. Sentivo il loro sguardo su di me, ma non era uno sguardo cattivo, anzi sembrava fossero quasi felici del fatto che stessi a casa loro, che dormivo nello stesso letto del figlio e che passassi più tempo da loro che a casa mia.
ML<<ciao Alex, dormito bene?>>
Ero davvero felice che Luigi avesse dei genitori così, sembravano più premurosi loro che i miei, nei miei confronti.
A<<si grazie>>
PL<<tutto ok? ti vedo strano>>
Si rivolse a me, anche se all'inizio pensavo stesse parlando con il figlio, e questa cosa mi fece  stare molto bene, ma lo stesso tempo mi fece imbarazzare. Ero strano si, non capivo come mai non gli desse fastidio che fossi sempre a casa loro. Ero anche molto imbarazzato, Luigi mi stava lasciando da solo a parlare con i suoi genitori, e io non sapevo cosa dire, avevo paura a parlare, magari mi sarebbe sfuggito qualcosa su di noi, oppure semplicemente avevo paura di non risultargli al migliore dei modi.
A<<sisi tutto ok>>Luigi ci stava mettendo davvero troppo a preparare la colazione, che non so se avrei mangiato, e mi stava lasciando da solo. Poi finalmente Luigi si girò e mise a tavola la colazione, devo dire che si è anche impegnato per fare delle fette biscottate con la marmellata. Ma dico io mi ha lasciato parlare con i suoi genitori per 5 minuti, per preparare delle fette biscottate con la marmellata??!! Nonostante tutto, decisi di non dargli molta importanza e continuai a guardare Luigi che metteva a tavola la colazione, che non avrei mangiato, e nel frattempo parlava con i suoi genitori di qualcosa che non stavo ascoltando, troppo concentrato a guardarlo.
L<<tieni Alex, la colazione è pronta>>disse poi mettendomi davanti una tazza di the. Ok adesso potevo perdonarlo per il tempo impiegato per preparare la colazione. A quel punto mi sembrava brutto non mangiare la colazione che Luigi  aveva preparato, ma allo stesso tempo non vorrei dare fastidio in quella casa che mi aveva ospitato già troppe volte. Alla fine decisi di bere solo il the, che sarebbe andato buttato, e non volevo, lasciando le fette biscottate sul piatto dove Luigi le aveva posizionate. Ma Luigi è un bravo osservatore, e notò che non avevo toccato le fette.
L<<Ale>> faceva strano adesso essere chiamato così, ormai non c'ero più abituato, ma capisco che ci sono i suoi e non può certo chiamarmi amore, anche se non capisco perché non lo dica ai suoi.
Faceva male anche a lui chiamarmi così, lo capivo dal tono di voce, anche lui non era più abituato a chiamarmi così, e forse se non avesse riflettuto mi avrebbe chiamato amore.
A<<si?>>
L<<ci sono le fette biscottate>>
E in quel momento mi sentii in soggezione, non sapevo cosa dirgli, anche perché in quel momento riuscivo solo a pensare al dolore che mi provocava essere chiamato Ale dal mio ragazzo. E so che sono egoista, perché magari lui non vuole affrettare le cose con i suoi genitori, ma mi sarebbe davvero piaciuto potergli stare in braccio a fare colazione, come ogni mattina in cui mi svegliavo a casa sua, e riempirlo di baci.
A<<non mi vanno>>
In quel momento lo stomaco mi si chiuse e non finii di bere neanche il the che avevo nella tazza. Se prima non mangiavo le fette biscottate perché non volevo risultare pesante in casa, adesso invece non le mangio perché davvero non mi vanno.
L<<dai Ale mangia le fette biscottate>>
A<<no davvero non mi vanno>>
L<<se cambi idea sono qua>>gli sorrisi leggermente, non ce la facevo proprio a sentirmi bene quando lui aveva paura di dire ai suoi genitori di me, di noi.

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Scusatemi davvero il ritardo, ma non vi preoccupate perché il capitolo lo avrete SEMPRE, oggi è stata complicata come giornata e non ho avuto il capitolo pronto perciò l'ho scritto oggi. Scusate gli errori e spero vi piaccia. Un bacio 😘😘

Tu sei diverso// Alex e Luigi Where stories live. Discover now