Capitolo 11

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Luigi's pov

Chiamai Alex,mi dispiace non avergli risposto prima, ma appena avevo ripreso il telefono, avevo letto i suoi messaggi, soprattutto uno.

Lu, ti prego mi puoi rispondere? Ho bisogno di te.

Questo mi aveva leggermente preoccupato, così decisi di chiamarlo. Uno, due, tre squilli e nessuna risposta. Al quarto finalmente rispose. Ma era strano. Troppo strano. Non mi aveva risposto subito, dopo che mi ha detto che lo potevo chiamare, e dopo che mi aveva scritto che aveva bisogno di me.
L<<oh?>>
A<<ciao>>
L<<tutto ok?>>
Ero preoccupato perché questo atteggiamento non è da lui.
A<<mh mh>>
L<<ma dove sei?>>
A<<...>>
L<<oh, dove sei?>>
A<<sto camminando>>
Era decisamente strano, sembrava un'altra persona. Non sembrava Alex.
L<<dove stai andando?>>
A<<non lo so>>
L<<hai di nuovo litigato con i tuoi?>>
A<<mh mh>>
Era davvero stupido, quando faceva così non lo capivo. Cioè stava seriamente lasciando casa per una litigata?
L<<Alex, so che é difficile, e che non ce la fai più, ma non mi sembra doveroso lasciare casa per andare non sai nemmeno tu dove>>
A<<non lo sto facendo per loro>>
L<<e per chi?>>
A<<non importa>>
Era testardo, ma anche io lo ero, quindi avrei scoperto per chi stava mettendo a rischio la sua vita.
L<<Alex, é sera, sei in una strada da solo, lo sai che gente c'è in giro, per favore torna a casa>>
A<<potrei farlo, ma non so dove sono>>
Questo si stava perdendo per le vie di Roma, e io stavo provando a stare calmo, ma come si fa? Io a volte davvero non lo capisco questo ragazzo.
L<<Alex, non é difficile, metti il navigatore e torna a casa>>
Lo vidi sedersi in una panchina, e poi iniziò a parlare.
A<<non so se voglio tornare a casa>>
L<<Alex ti prego, fallo per me>>
A<<non posso>>
L<<non puoi farlo per me?>>
A<<esatto>>
Non ci stavo capendo più niente, quasi mi faceva paura.
L<<perché no?>>
A<<perché è per te che sto andando via>>
Era stato una specie di sussurro, ma che avevo sentito, perché lui aveva voluto farmelo sentire.
L<<come?>>
A<<hai sentito bene>>
L<<Alex, torna a casa e poi ne parliamo>>
A<<non mi va>>
L<<Alex… non è sicuro stare in queste strade da solo, ti prego vai a casa e poi parliamo>>
Era diventata una supplica, ero preoccupato, è tardi, lui è da solo in vie sperse di Roma e anche al buio.
Alex non rispose, mi preoccupa sempre di più. É troppo strano, e il fatto che io c'entri qualcosa mi preoccupa ancora di più.
L<<oi?>>
A<<mh?>>
L<<vai a casa>>
A<<sono stanco>>
L<<appunto, vai a casa e ti riposi>>
A<<non riesco a camminare>>
Mi veniva da piangere e urlare, sapere che stava succedendo per qualcosa che ho fatto mi faceva male. Mi portai le mani sulla testa non sapevo che fare.
Mia madre lo notò e si avvicinò a me
ML<<che succede tesoro?>>
Guardai Alex attraverso lo schermo, e mia madre, che non aveva visto il telefono, puntò lo sguardo sul telefono.
L<<Alex>>
ML<<oh, ciao Alex>> mia madre non sapeva la situazione, e così pensò fosse il momento per le prestazioni. Alex nemmeno la sentí. Era concentrato su altro.
A<<Lu…, ho paura>>
Io ne avevo più di lui, se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato, volevo piangere, ma dovevo essere forte per lui.
ML<< é normale faccia così?>>
L<<no, non lo capisco>>
ML<<ma poi dov'è>>
L<<non lo so, in una strada>>
ML<<perché??!!>>
Chiese preoccupata, e lo era davvero, quasi quanto me.
L<<ha detto che stava andando da qualche parte, che nemmeno lui sa dove, ma che voleva andare via, mamma mi sento in colpa>>
A<<Lu, ho paura, tanta>>
Alex continuava a dire cose senza senso, non connetteva più col mondo umano, chissà cosa gli diceva il cervello.
ML<<ma perché lo ha fatto???>> Mia madre era preoccupatissima e io tanto quanto lei.
ML<<é pericoloso a quest'ora, da soli poi>>
L<<lo so ma non mi ascolta, mamma è colpa mia>>
ML<<amore non dire così, non sai se colpa tua>>
L<<sì che lo è, ha detto che vuole andare via per me>>
Stavo piangendo, ormai non riuscivo più a trattenermi.
A<<Lu>>
L<<mh?>>
A<<non capisco più niente>>
L<<mamma ma lo senti? Dimmi cosa devo fare, se non ammazzarmi>>
ML<<amore smettila, lo so che fa male, ma non mi sembra il momento, dobbiamo pensare a farlo tornare in se>>
L<<mamma capisci che se gli succede qualcosa io mi ammazzo? Non me lo perdonerei mai>>
ML<<amore, lo capisco>>
A<<Lu?>>
L<<mh?>>
A<<ci sono gli unicorni>>
Piansi ancora di più, stava dando di testa, sembrava ubriaco.
ML<<fatti mandare la posizione, lo andiamo a prendere>>
L<<sei sicura?>>
ML<<non permetto che stia in queste condizioni da solo in una strada al buio, non esiste>>
L<<come faccio a farmi mandare la posizione?ormai è andato, non capisce più niente>>
ML<<provaci>>
L<<Alex>>
A<<mh?>>
L<<mi mandi la tua posizione? Ci riesci?>>
A<<siiii…>>
ML<<è messo male>>
Annuii con la testa, non capivo cosa gli fosse successo, ma non era più lui.
Dopo svariati minuti, mi inviò la posizione. Ciò mi dava speranza, vuol dire che un briciolo di Lucidità c'era ancora.
ML<<andiamo>>
Così ci mettemmo in macchina tutti e tre, si, anche mio padre decise di venire, e io ero ancora in videochiamata con Alex.
Arrivammo in un paio di minuti.
Lo intravidi appena girammo un angolo.
Appena mio padre accostò, insieme a mia mamma, scesi subito dalla macchina e mi lancia su Alex. Vederlo in quello stato mi aveva fatto ancora di più piangere.
L<<A-Alex>>
L<<vieni andiamo in macchina>>
A<<mhhhhh>>
Lo aiutai ad andare in macchina, anche se lui faceva ben poco, e ci rimettemmo in macchina.
ML<<tieni questo è il suo zaino>>
Passai tutto il viaggio di ritorno verso casa ad abbracciarlo, e a piangere. Lui, anche se abbastanza incredulo del tutto, mi stringeva con la poca forza che aveva.
Arrivati a casa, mia madre posò il suo zaino in camera mia, mentre io lo svestivo, e notavo come fosse ridotto, per poi rivestirlo con qualcosa di comodo per dormire. Notai anche il livido sul fianco. Stava scomparendo, ma ancora era leggermente visibile, lo sfiorai, ma non ebbe nessuna reazione, quindi vuol dire che non gli faceva più male.
A<<Lu…>>
L<<dimmi>>
A<<dov'è il bagno?>>
Senza rispondere lo aiutai ad alzarsi e lo accompagnai in bagno. Uscii dal bagno, però stando attento a ogni minimo movimento e rumore, che fuoriusciva dal bagno.
Lo sentii andare in bagno tranquillamente e poi lo sentii vomitare. Entrai in bagno preoccupato, e lo vidi accasciato davanti al water mentre vomitava. Mi avvicinai a lui e gli accarezzai la schiena.
L<<oi tutto apposto?>>
A<<si… Lu?>>
L<<dimmi>>
A<<dove sono?>>
Era tornato Alex che conoscevo, anche se un po' intontito.
L<<A casa>>
A<<perché sono vestito così? Cosa è successo? Mi fa male la testa>>
L<<te lo spiego domani, vieni andiamo a letto>> lo aiutai ad alzarsi e lui iniziò ad andare in camera, io spensi la luce e incontrai mia madre, pronta per andare a letto.
ML<<ha vomitato?>>
L<<si>>
ML<<sta meglio?>>
L<<Apparte il mal di testa sì, è tornato Alex>>
ML<<sono felice, ora vai a letto dai>>
L<<notte>>
ML<<notte>>
Tornai da Alex e lo trovai già sotto le coperte pronto per dormire, e nonostante la stanchezza, stava aspettando me per dormire. Spensi la luce e mi posizionai accanto a lui.
L<<dormi, ti sentirai meglio>>
A<<mi-mi abbracci?>> Era imbarazzatissimo nel chiedermelo, forse pensando a una mia infuriata per quella richiesta.
Sorrisi mi faceva tenerezza la sua timidezza, ma non potevo e non volevo dirgli di no, così lo abbracciai. Poggiai una mano sulla sua vita e mi avvicinai ancora di più al suo corpo.
A<<no-notte>>
L<<notte koala>>

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Ciauuu. Ecco il capitolo, scusate gli errori, non ho avuto il tempo di ricontrollare.  Spero vi piaccia.
Un bacio 😘😘

Tu sei diverso// Alex e Luigi Where stories live. Discover now