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"Tutto bene?" Luigi si gira verso di me, addolcendo il tono della voce e avvicinandosi leggermente.
Io scuoto la testa trattenendo le lacrime che minacciano di scendere nuovamente, probabilmente sto avendo una reazione esagerata ma una cosa del genere proprio non me l'aspettavo.
"Vieni qua" senza darmi la possibilità di ribattere, mi tira verso di sé stringendomi tra le sue braccia, di tanto in tanto mi lascia qualche carezza sui capelli e ammetto che riesce a calmarmi.
"Ti va di raccontarmi cos'è successo?" chiede con la sua solita delicatezza e sono tentata ad accettare ma poi sposto lo sguardo sull'orologio e mi accorgo che è abbastanza tardi, non vorrei mai rubargli delle ore di sonno per obbligarlo a subirsi le mie lamentele.
"Magari domani, non voglio farti fare tardi"
"Tanto io non riuscirei ad addormentarmi ora, dai dimmi" insiste sedendosi sul letto, mi fa cenno di seguirlo così mi arrendo e mi sistemo accanto a lui.

Gli racconto brevemente ciò che è successo prima perché anche se è stato lui a chiedermelo, ho sempre la costante paura di annoiare le persone con i miei discorsi perciò tralascio tutti i dettagli.   

Luigi, però, mi ascolta con attenzione, annuendo ogni tanto senza interrompermi mai.
Questo mi rende felice perché significa che ha davvero voglia di ascoltarmi, riesco proprio a percepirlo.
"Io sinceramente non so che pensare, ci metterei la mano sul fuoco nel dire che Luca sia innamorato di te" commenta Gigi ed il mio cuore perde un battito a sentire questa frase nonostante ormai dovrei esserci abituata. Ma davvero una persona innamorata sente il bisogno di parlare con la propria ex per settimane?
Se a me dovesse mai riscrivere il mio ex, nemmeno gli risponderei perché purtroppo nella mia testa e nel mio cuore c'è solamente Luca.

"Però?"
"Non c'è un però, sono convinto di questa cosa. Anche a me è capitato recentemente di parlare con la mia ex ma è stato solamente perché voleva congratularsi con me e sapere come stessi, alla fine noi non ci siamo lasciati male perciò mi ha fatto piacere risentirla" ammette, non rispondo perché mi ha fatto pensare che magari è una cosa normale e che sono io che l'ho presa troppo male, magari sono io quella esagerata eppure se ripenso a quella chat mi sale addosso un malessere assurdo.
"E non ti ha fatto nessun effetto risentirla?" domando curiosa sperando che la risposta sia negativa solo per cercare di alleviare le mie paranoie.
"Mh no, certo è pur sempre una persona con cui ho condiviso tanto e non posso dire mi sia indifferente ma non ho sentito ciò che sentivo prima" risponde e un po' mi sento rincuorata anche se non posso sapere se per Luca sia stato lo stesso o meno.
Potrebbe anche non aver provato niente nel ricevere quei messaggi ma sicuramente non gli sono stati indifferenti e questo mi fa male.
Ha avuto il bisogno di scriversi con lei mentre stava con me, allora io non sono abbastanza? Non lo so.

"Comunque Ariel ora la cosa è fresca ma appena sbollisci parla con Luca perché ne io ne te sappiamo cosa gli passi per la testa" esclama ad un tratto Luigi, quasi come se mi avesse letto nel pensiero.
"È che ho paura di scoprire qualcosa di brutto" sospiro ammettendo le mie fragilità, faccio fatica ma so che posso fidarmi ciecamente di lui.
"Magari invece no, non buttare tutto all'aria per paura, non fare come me" sussurra l'ultima frase forse per non farsi sentire ma io lo sento eccome, so a chi si riferisce e quanto male gli faccia questa situazione.
Non aggiungo nient'altro perché ogni parola in questo momento sarebbe superflua, perciò mi limito ad abbracciarlo e a ringraziarlo.
"Grazie Gigi, davvero"
"Non devi ringraziarmi, io sono qua sempre, lo sai" mi sorride lasciandomi un bacio sulla fronte, ricambio il sorriso per poi augurargli buona notte e lasciare la stanza blu.

Sono ormai le due di notte quando raggiungo la cucina, è tardi ma ho assolutamente bisogno di un bicchiere d'acqua e di fumare una sigaretta.
Quando mi giro per appoggiare il bicchiere, trovo sulla penisola un piatto con una piadina sopra, affianco un bigliettino con su scritto "X Ariel".
Riconosco immediatamente la scrittura: quella di Luca, involontariamente sorrido a questo gesto, si è preso cura di me nonostante tutto e un po' mi commuove.
Vorrei davvero far finta di niente ma ora proprio non ci riesco, perciò rimetto a posto il piatto ed esco in giardino per fumare.
Tutte le luci sono spente e questo mi permette di vedere meglio tutte le stelle che ricoprono il cielo, se ne vedono tantissime stasera.
Mi perdo a guardarle, è una cosa che faccio spesso, di solito c'era sempre Luca con me, infatti osservarle da sola ha tutto un altro effetto.
Prendo il mio block notes che, fortunatamente, tengo sempre in tasca e butto giù qualche parola, magari da tutta questa situazione ne esce qualcosa di decente.


«E tutte quelle volte che mi hai dato la tua felpa
Che in tasca aveva i guai di una vita che ti stava troppo stretta
E adesso guardo le stelle senza di te
Perché tu pensi che sia meglio esternarsi
E ricordo a fare tutte le notti insieme le tre
E poi tornavamo e prendevamo gli schiaffi»

Destino//LDAWhere stories live. Discover now