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Quando suona la sveglia, vorrei solo lanciarla contro il muro e rimettermi a dormire ma purtroppo tra un'ora ho lezione. E il fatto che io abbia dormito solo 3 ore non aiuta per niente.
Mi trascino con forza fino alla cucina, stranamente non c'è nessuno ma sul bancone trovo un piatto contenente dei pancakes ed un fogliettino.

scusa per ieri, mi è completamente passato per la testa, spero potrai perdonarmi. L<3”

Okay che è stato un gesto carino e che si è scusato ma dire che gli è completamente passato per la testa la trovo una cosa davvero assurda.
Se io ci tengo davvero a passare del tempo con una persona, non me lo dimentico solo perché sto parlando con un'altra.
Lascio tutto lì e torno in camera a prepararmi, poco importa se manca ancora tanto all'inizio della lezione, ho bisogno di uscire al più presto da questa casa.

"Che ci fai tu qua?" Dario mi raggiunge sui divanetti della sala relax, passandomi un bicchiere col caffè.
"Grazie Darietto" faccio un mezzo sorriso prendendo il caffè.
"Non hai risposto alla mia domanda" mi rimprova lanciandomi uno dei suoi sguardi fulminanti.
"Ho lezione, secondo te che ci faccio qua?!"
"Hai lezione tra mezz'ora, e non vieni mai così presto, lo sai che a me non puoi mentire" dice che un sorrisetto compiaciuto che ora come ora mi fa solo venire i nervi.
"Eh va bene" sbuffo raccontandogli ciò che è successo in queste ultime ore.
"Mh questa Elena è entrata da un giorno e già fa casini, interessante" commenta ricevendo uno sguardo poco carino da parte mia.
"Okay scusa scusa" esclama alzando le mani "Prima di farti le tue paranoie, parla con Luca".
Lo so che ha ragione ma prima devo sbollire altrimenti so che potrei mandare tutto a quel paese.

"Ma buongiorno" esclama una voce che consosco fin troppo bene. Com'è che si dice? Parli del diavolo e spuntano le corna, ecco qui.
"Vi lascio soli" sussurra il ballerino lasciandomi un bacio sulla guancia e battendo il pugno a Luca, che nel frattempo si è seduto accanto a me.
"Hai visto il bigliettino stamattina?"
"Si e avrei preferito non farlo" rispondo partendo in quarta ma subito dopo mi pento, avevo deciso di farlo parlare prima di attaccarlo.
"No scusa, non volevo"
"Tranquilla, anzi scusa tu. La conversazione con Elena è durata più del previsto, poi mi sono fermato a bere un the con Luigi e mi è passato di mente. Ma ti giuro che non l'ho fatto apposta, mi dispiace moltissimo" spiega ed i suoi occhi sono sinceri, sono sicura che gli dispiaccia davvero.
Solo che continua a non andarmi giù la frase 'mi è passato di mente', è come se non fossi abbastanza importante per lui. È come se ci sono o non ci sono è uguale, e questo mi spezza il cuore.

"Che ti passa in quella testolina?" mi domanda notando il mio silenzio prolungato.
"Niente, va bene, tranquillo, può succedere" dico sorridendo, voglio fidarmi di lui e lasciare da parte le mie paranoie per una volta, sperando di non pentirmi.
"Perdonato?" mi chiede con la vocina da bimbo facendomi ridacchiare.
"Perdonato" rispondo unendo le nostre labbra in un piccolo bacio a stampo.
"Vado a lezione, ci vediamo in casetta"
"E stavolta il film ce lo guardiamo davvero, però" esclama ed io annuisco felice, dirigendomi in sala 5 con un sorriso da ebete.

Destino//LDADonde viven las historias. Descúbrelo ahora