Capitolo 40

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 Il generale Carter trattenne il respiro: "E il bambino?" chiese,

"Tommy sta bene. L'ho trovato in lacrime nel suo letto quando sono rientrato, ma sta bene... Adesso è con i genitori di Julie, a casa loro."

"Ha fatto bene a portarlo là... Ha avvisato la polizia?"

"La polizia?!" gli fece eco Dave "No, assolutamente no. La polizia deve rimanere fuori da questa storia. Me ne voglio occupare personalmente..."

"E' fuori discussione" lo interruppe il generale "lei è troppo coinvolto."

"Stiamo parlando di mia moglie! Niente e nessuno mi impedirà di cercarla."

Carter non poteva dargli torto, ma conosceva bene Dave e sapeva quanto impulsivo fosse quando si trattava di Emily.

Lui sembrò leggergli nel pensiero perché lo rassicurò: "Non farò nulla di avventato, ma non posso stare con le mani in mano ad aspettare..."

Alla fine il generale cedette. "D'accordo! Mi lasci il tempo di fare un paio di telefonate e poi ci risentiamo."

"Grazie!"

Nell'attesa Dave perlustrò con attenzione la casa, nella vana speranza di trovare una traccia che lo conducesse non sapeva bene neppure lui dove, ma doveva trovare qualcosa che lo tenesse impegnato, che non lo facesse pensare a quanto stupido e imprudente fosse stato. Non poteva lasciarsi andare all'autocommiserazione o sarebbe stata la fine. Emily aveva bisogno di lui, adesso più che mai, come pure suo figlio. Per i sensi di colpa ci sarebbe stato tutto il tempo...

Si interrogò su quale potesse essere il piano di Andrew: uccidere Emily? No, si disse. Se fosse stato così, perché portarla via? Chiedere un riscatto? Ancora meno plausibile, non erano ricchi abbastanza... E allora? Cosa diavolo aveva in mente di fare?

Più ci pensava, più la preoccupazione aumentava perché non riusciva a trovare una logica in quello che stava accadendo.

Come gli aveva promesso, il generale Carter lo richiamò una decina di minuti dopo.

"Ho una notizia buona e una cattiva... Quella cattiva è che la squadra, che a suo tempo ha condotto le indagini che hanno portato all'incriminazione dei Castillo, non esiste più, quella buona è che c'è comunque un agente che ricorda come sono andati i fatti e che è disposto a darci una mano..."

"Di chi si tratta?"

"Dell'agente Donovan..."

Dave ricordava l'agente Jane Donovan. Era stato proprio lui a sceglierla perché lo aiutasse a portar via Emily dalla propria abitazione prima che cominciasse il processo nel quale Foster testimoniava. Sapeva che aveva fatto una certa carriera all'interno dell'FBI e non ne era per nulla sorpreso. Era intelligente, acuta, sprezzante del pericolo ed era contento che fosse disposta a stare ancora una volta al suo fianco.

"Bè questa sì che è una bella notizia" convenne.

"Sta venendo da lei... e anch'io... Ci vediamo tra poco Wilson!"

"Ma generale non" cercò di protestare Dave ma l'altro lo zittì: "Non starò alla finestra a guardare... Voglio bene a Emily e anche a lei... Siete la mia famiglia per cui non provi a tenermi fuori da questa faccenda!"

---°---

Andrew si sentiva tranquillo. Era sicuro che, né l'FBI né la polizia sarebbero riuscito a trovarlo, non subito almeno.

Uscito dal carcere, dove aveva passato più di sette anni, aveva mantenuto un profilo basso, consapevole che sarebbe stato tenuto sotto controllo e che anche la più piccola infrazione avrebbe potuto costargli cara. Aveva abbandonato la città e si era ritirato in periferia in una villetta anonima e isolata. L'unica persona di cui si fidasse era la sua donna, Diana, con la quale si sarebbe rifatto una vita una volta portata a termine la sua vendetta.

"Come sta?" chiese riferendosi a Emily.

"Sta ancora dormendo" rispose Diana.

"Ottimo! Ricordati di non usare mai il suo vero nome, ma di chiamarla sempre e solo Ruth."

"Non ti preoccupare, me lo hai ripetuto centinaia di volte: lei è Ruth Gordon, che, nel tentativo di fuggire da un marito violento che la tradiva, ha avuto un incidente d'auto nel quale ha perso la vita il suo unico figlio Tommy... Il senso di colpa la perseguiterà fino a farle perdere la ragione..."

Andrew sorrise "E quando questo accadrà, noi la restituiremo al mittente."

"Sei proprio sicuro che funzionerà?"

"Non ho alcun dubbio! Le farò vedere i lividi, le immagini dell'incidente, le foto di lui con un'altra donna e il resto lo faranno i farmaci che sta assumendo... La sua mente sarà così confusa che crederà a tutto ciò che le dirò! Creerò il vuoto dentro e fuori di lei..."

IDENTITA' NEGATAWhere stories live. Discover now