CAPITOLO 25

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 Un irrefrenabile bisogno di sapere spinse Jennifer a tornare al cottage quel martedì pomeriggio rinviando la partenza al giorno successivo.

Voleva vedere... Cosa, non lo sapeva neppure lei ma era convinta che rimanere appostata lì fuori, vicino a Emily, l'avrebbe aiutata a capire perché Dave si fosse innamorato di lei e perché, dopo sette anni, non fosse ancora riuscito a dimenticarla. Fin dal primo sguardo, quando ancora non sapeva chi fosse, aveva intuito che in lei c'era qualcosa di speciale che non aveva mai incontrato in nessun'altra persona, donna o uomo che fosse. Sembrava, quasi, che in lei non ci fosse nessun tipo di conflitto, che in lei tutti i dubbi, le incertezze trovassero risposta. Era pura serenità, equilibrio, pace: era amore.

Mentre era seduta in macchina, la vide uscire con una bambina di quattro, cinque anni e dirigersi versi la spiaggia dove insieme si misero a costruire un castello di sabbia.

Jennifer si chiese chi potesse essere quella bambina: la figlia di Robert? O forse di Dave? No quello era da escludere. Lui le aveva detto che la loro relazione risaliva a sette anni prima e la piccola non poteva avere quell'età... e allora?

Inoltre Emily aveva detto di vivere lì da sola e, adesso che ci pensava, in casa non aveva notato nulla che potesse far supporre che lei avesse dei figli.

Scosse la testa rassegnata e le domande di quella mattina si riaffacciarono in lei più forti che mai: cosa doveva fare adesso? Poteva tenere all'oscuro Dave di quello che aveva scoperto? Come poteva sposarlo e basare il loro matrimonio su una menzogna? Perché di questo, in fondo si trattava: tacere la verità era come mentire. E lei sarebbe riuscita a farlo, guardandolo negli occhi?

Per quanto dolorosa, conosceva la risposta e con la morte nel cuore avviò la macchina e si allontanò da lì.

Come avevano programmato trascorsero il weekend fuori città, in un resort al mare. Il culmine della stagione turistica, ormai, era passato sicché poterono usufruire in tranquillità di tutti i servizi offerti.

Dave fu meraviglioso. Sapeva di doversi far perdonare molte mancanza e viziò Jennifer in tutti i modi possibili e immaginabili. E lei lo lasciò fare, consapevole che quella poteva essere la loro ultima occasione per stare insieme. Cercò di godere di ogni singolo istante vissuto con lui, mettendo a tacere quella voce insistente dentro di lei che le suggeriva di parlargli il prima possibile.

In fondo che male poteva esserci se avesse aspettato ancora un po'?

Quei pochi giorni trascorsero troppo in fretta e Jennifer avrebbe voluto fermare il tempo, congelarlo in un attimo eterno, ma non fu possibile perché arrivò il momento di lasciare quel posto da favola per tornare alla realtà.

"Tesoro, non essere così triste. Ti prometto che anche da sposati ci ritaglieremo del tempo tutto per noi... Questo è stato solo un assaggio!" le disse Dave cingendola con le braccia.

Lei si divincolò e si allontanò leggermente.

"Cosa succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?" chiese allarmato.

Lei lo guardò e, cercando di ricacciare indietro le lacrime, rispose: "L'ho trovata..."

Dave rimase immobile, un'espressione confusa in viso: "Chi hai trovato?"

"Lei, Emily, ho trovato Emily..."

Nella stanza calò il silenzio. Dave continuava a guardarla incapace di pronunciare una sola parola, così fu lei a proseguire: "La donna che ha acquistato il cottage, Ruth Gordon, in realtà è Emily Foster...L'ho scoperto quando sono stata là con John per il sopralluogo..."

"Emily ha comprato il cottage?" fu tutto ciò che riuscì a dire Dave.

"Sì esatto... Ma ti prego di credermi, io non lo sapevo..."

"E come fai a essere sicura che sia lei?"

"Ho visto i disegni." Non sapeva che altro aggiungere, anche se aveva mille domande che le turbinavano in mente, ma non osava porle per paura della risposta.

Fu Dave, questa volta, a rompere il silenzio.

"Là è dove l'ho portata durante il processo in cui testimoniava suo padre, e là è dove ci siamo innamorati. Per questo l'ho venduto. Mi ricordava lei, i momenti trascorsi insieme, quello che eravamo stati e non avremmo mai più potuto essere... So che sentire queste cose ti fa male, ma se vogliamo passare il resto della nostra vita come marito e moglie credo che tra di noi non ci debbano essere più segreti."

Lei lo guardò sorpresa: "Vuoi davvero che ci sposiamo?"

"Sì" rispose senza esitare "io sto bene con te e credo che il nostro sarà un buon matrimonio."

"Non vuoi rivederla?"

Lui scosse la testa. "Perché? Lei sta bene, a quanto pare si è rifatta una vita e io non ho nessun diritto d'interferire."

Credeva davvero a quello che stava dicendo o voleva solo convincersene, per paura che le cose stessero proprio così e che lui, ormai, fosse di troppo?

Jennifer, che lo conosceva bene, intuì i suoi dubbi e replicò: "Lei vive sola... e non credo che abbia comprato il cottage perché era un buon affare."

"Che vuoi dire?"

"Ascolta Dave, io non voglio buttarti tra le sue braccia, al contrario vorrei che Emily non fosse mai rispuntata dal passato, ma è successo e credo che tu debba affrontarla e chiarire quello che è rimasto in sospeso tra di voi. Io non posso vivere nel terrore che tu, un giorno, rimpianga di non averlo fatto e ancora di più non voglio essere io il motivo di questo mancato confronto. Per cui vai da lei, parlale e poi decidi."

Sapeva che Dave era un uomo onesto e non avrebbe mai giocato con i sentimenti. Quello che era accaduto non era stato voluto o cercato, era capitato e basta, ma non poteva essere ignorato. Era chiaro come il sole che tra Dave ed Emily c'era ancora qualcosa, e nessuno di loro tre avrebbe potuto veramente andare avanti se quel qualcosa, prima, non fosse stato chiarito.

Né Emily né Dave avevano il coraggio di farlo, convinti che l'altro si fosse rifatto una vita, ma Jennifer conosceva la verità e aveva troppo rispetto per se stessa per accettare di far parte di quel triangolo, sapendo, tra l'altro, di essere il lato più fragile.

Dave, dal canto suo, si trovava tra due fuochi, ma Jennifer aveva ragione: doveva accertarsi di come stessero le cose o non se lo sarebbe mai perdonato.  

IDENTITA' NEGATAOn viuen les histories. Descobreix ara