CAP 44

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VELATE MISSIVE

Gli ultimi giorni di Agosto traboccavano di stanchezza, per il fitto lavoro che Margot aveva svolto per la raccolta delle erbe con Rutgard e con la levatrice Frauke, sia di malinconia, per il sigillo che bollava la conclusione dell'estate.

Margot aveva appreso come il lavoro con le erbe si intensificasse nei mesi estivi, erano moltissime le piante da ricercare, cogliere, essiccare o lavorare perché fossero a disposizione durante il resto dell'anno, poiché introvabili nei mesi freddi. Tutte le sere tornava a casa stanca ma con un compiacimento gratificato dal suo piccolo bottino di piante che le donne le davano come ricompensa per il suo impegno. A tale scopo Beatrix aveva fatto posizionare due mensole in legno in camera della bambina sulle quali, esposte come trofei, conservava le sue ampolle.

- Anice. - disse, riportandola alla realtà, Frauke.

La bambina aveva già raccolto quella pianta pochi giorni prima con Rutgard, le usava per liberare le vie respiratorie dei malanni invernali e per la tosse, ora attendeva di conoscere quale uso ne facesse invece la levatrice. - Dopo il parto, in mancanza di latte da parte della mamma, può stimolarne la produzione se somministrato in tisane... -

Margot annotava mentalmente tutto durante il giorno per poi scriverlo la sera nel suo personale quaderno delle erbe, non sapeva ancora cosa ne avrebbe fatto di quel sapere, ma desiderava possederlo.

Il tramonto accompagnava sempre il suo rincasare che non avveniva mai prima che il buio fosse alla porta.

Sapeva bene Margot che con l'inverno le sue uscite sarebbero state nuovamente limitate e sfruttava ogni istante da vivere all'aria aperta, rimandando gli studi sui libri ai giorni più freddi.

Varcato il portone si dirigeva famelica in cucina dove la cuoca Hilke le faceva sempre trovare avanzi appetitosi.

- La Signora ti cercava, ti attende nel suo salotto privato. - le disse subito la donna appena Margot oltrepassò il tavolo addentando pane e formaggio in cerca di acqua fresca.

La bambina corrugò la fronte preoccupata: non era abituale come comportamento da parte di Beatrix, una tale urgenza, e sbrigandosi a terminare il frugale pasto corse da lei.

Beatrix era rilassata in una avvolgente poltroncina di broccato rosa, immersa nella lettura del libro che compostamente teneva sulle gambe, davanti a lei e poggiato sul tavolinetto, un pacco incartato con cura attendeva la bambina ancora ignara.

- Oh, eccoti qui! - La accolse con un sorriso tirato, chiudendo il libro, sentendola entrare nella piccola stanza piena di fiori recisi ed invitandola a sedere nella poltrona accanto. - Oggi è arrivato questo per te.-

Margot era troppo attenta a tutto quello che la circondava per non rendersi conto che la donna appariva tesa e nervosa e non ne comprendeva il motivo.

Beatrix dal canto suo temeva ci fosse qualcosa di spiacevole nella scatola consegnatale dal corriere la mattina stessa per la bambina, un macabro e crudele scherzo.

Da giorni infatti il gatto della bambina sembrava essere scomparso ed ella temeva che, ucciso, le fosse stato recapitato come avvertimento per le sue bizzarre frequentazioni ed interessi, ma aprire il pacco in sua assenza le era sembrato sconveniente.

La bambina impacciata iniziò a rimuovere lo spago incastrato con dei sigilli di ceralacca ed una lettera cadde sul pavimento, Beatrix la raccolse ed emise un sospiro di sollievo

- Da parte di Edmund - disse finalmente rilassata e sorridente.

Margot incredula prese la lettera aprendola, e lenta lesse a voce bassissima:

- L'università di Aschaffenburg mi attende e con essa nuovi studi e conoscenza,

ma so che proverò nostalgia del vostro sguardo curioso, ne sento mancanza già ora.

Spero di non chiedervi troppo esprimendo l'egoistica richiesta di scrivermi ogni tanto

dei vostri studi e pensieri, perché questa forzata separazione venga lenita

dall'illusione che siate in qualche modo a me presente.

Vi invio a tale scopo il materiale necessario per il vostro scrittoio, presumo che nella stimabile casa Bisbiach certo non manchino penne e calamai, ma mi appassiona pensarvi usare questi da me inviati.

Vostro Ed. –

Il rossore infuocava il volto della bambina mentre candidamente guardava Beatrix in attesa di un consiglio. La donna ammirava il contenuto della scatola dall' eleganza raffinata, le pergamene di ottima qualità che il giovane, che ella stimava molto per il raffinato intelletto, aveva inviato alla sua pupilla, certa che nessuno dall'acume pregevole potesse a lei restare indifferente.

- Un precettore per corrispondenza, deve averlo stimolato molto consigliarti quel libro alla fiera, spero non ti farai sfuggire questa esperienza intellettuale, sarà un esercizio di scrittura e pensiero che approvo e sostengo fermamente.-

La donna non vedeva o non voleva vedere il risvolto sentimentale, per lei Margot era ancora troppo piccola ed Edmund prudentemente aveva parlato di letture e studi.

Se anche il giovane fosse stato a lei interessato in modo passionale ne sarebbe stata lieta, in futuro, se ella lo avesse ricambiato: sarebbe stato un ottimo partito.

Margot sbuffò pensierosa, indubbiamente ricevere lettere da posti che non conosceva e che forse mai avrebbe visto la eccitava, ma non comprendeva cosa mai ella avrebbe potuto scrivere di così interessante e l'esame a cui si sentiva sottoposta le fece venire mal di pancia. 

MARGOTWhere stories live. Discover now