CAP 21

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SUPRA ACQUA E SUPRA VENTO

Il primo anno del nuovo secolo volgeva ormai alla fine, un freddo Dicembre aveva invaso la Baviera e le uscite di Margot si erano ridotte al minimo, ma mai la bambina dimenticava di recarsi a trovare la vecchia erborista.

La sua mente, sempre curiosa, cercava continuamente stimoli e la donna mai mancava di accontentarla. Rutgard era intenta nella preparazione di un unguento dall'odore nauseante, Margot si allontanò disgustata dopo averlo inalato per un solo istante e con repulsione colma di interesse chiese a cosa servisse. L'anziana donna la guardò come il gatto guarda il topo e con voce dall'arcana inflessione recitò:

- Unguento, unguento, mandami alla noce di Benevento supra acqua e supra vento et supra ad omne maltempo -

Margot la guardò stizzita. La donna, pensò, si beffava sempre di lei, aveva risposto con una filastrocca da bambini ad una sua domanda ed arrogante e presuntuosa incrociò le braccia mettendo il muso, odiava non esser presa sul serio per la sua giovane età.

La risata dell'anziana non tardò a sgorgare fresca e gioviale come sempre mentre la bambina aspettava la risposta che sapeva di meritare e la sua testardaggine non avrebbe permesso certo che allentasse l'attenzione da quell'unguento.

L'erborista sospirò scuotendo il capo, quel caratteraccio l'avrebbe messa nei guai ne era certa.

Con l'indice indicò il vasetto di legno che conteneva il preparato che stava amalgamando ed elencò:

- Aconito, sangue di pipistrello, foglie di pioppo, solano, canapa, rospo ed olio...- alzò un sopracciglio ed aggiunse - Sei ancora troppo giovane per questo Volo. Tra qualche anno... forse. -

Margot spalancò gli occhi incredula, quella donna la derideva forse? Come poteva un unguento permettere ad una persona di volare? Scosse frettolosamente il capo come faceva sempre per liberarla da idee che non comprendeva e vincendo la nausea si avvicinò alla donna. Gli occhi parlavano per lei e non dovette aggiungere altro perché la donna capisse.

- A giorni si celebrerà il solstizio d'inverno, uno dei Sabba, quel che avviene non po' esser raccontato, ma solo vissuto, per questo dovrai attendere ancora qualche anno, poi prometto ti porterò con me. -

La bambina sollevò gli occhi al cielo ed in quel gesto Rutgard lesse una sfacciata delusione; non era certo detto che la vecchia vivesse così tanto ed una nuova risata straripò dalla sua bocca, facendo questa volta ridere anche la bambina che fece giurare alla donna che avrebbe mantenuto la promessa.

Desiderosa di conoscerne l'utilizzo chiese come andasse usato e la notizia che dovesse esser sfregato sulla pelle bastò a lenire la delusione di non partecipare per questa volta a quel Volo, ma la sua fervida fantasia non mancò certo di lucrare su quell'esperienza che l'attendeva e che, finalmente, sembrava davvero essere una cosa magica. 

MARGOTDonde viven las historias. Descúbrelo ahora