xxxviii. non ti scordar di me

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"Di fronte all'amore, la logica umana diventa impotente

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"Di fronte all'amore, la logica umana diventa impotente."

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Un mese dopo

ORMAI era diventata una routine, per Manami, quella di passare qualche ora nell'ufficio del Comandante ogni giorno. Andava lì quando il sole doveva ancora fare capolino da oriente e vi rimaneva finché le riunioni quotidiane del superiore non la costringevano a lasciare la sala. Se ne stava seduta mestamente, raggomitolata sempre nello stesso angoletto di uno dei due sofà, con una copertina lanosa a coprirle le spalle e uno dei numerosi libri di Erwin fra le mani. All'inizio era stato proprio lui a invitarla a prendere in prestito volumi dalla sua biblioteca personale. Poi, a una certa ora - non appena le campane del distretto di Trost suonavano per la prima volta della giornata - giungeva il Comandante con un paio di tazzine di tè bollente: una per sé, una per la ragazza. Lui si metteva alla propria scrivania a proseguire il lavoro della nottata precedente (delle volte Manami lo trovava già lì in ufficio, la mattina, e capiva che non se ne era mai andato) ed ella consumava la bevanda aromatica, chiudeva il libro e lo riponeva nelle immense librerie che ricoprivano le pareti della stanza. Non appena si iniziava a sentire un brusio provenire dal corridoio, Manami capiva che per lei era ormai ora di andare.

La vita nel Quartier Generale del Corpo di Ricerca aveva inizio piuttosto presto, a causa dei continui allenamenti. Con il maltempo di quei giorni, però, tutte le energie dei soldati erano dedicate alle approfondite pulizie della struttura. Supervisionate dal Capitano Levi, ovviamente.
I giorni di riposo a loro concessi erano pochissimi, in quel periodo di preparazione all'imminente grande missione di riconquista di Shiganshina. I corridoi dell'edificio si riempivano di alti ufficiali dell'esercito, funzionari e notai che finanziavano le loro attività: stava ad Hanji condurli fino all'ufficio del Comandante, ed era capitato spesso che la bruna vedesse con la coda dell'occhio Manami sgattaiolare via di lì, e unirsi ai propri compagni per le mansioni giornaliere di un soldato.

La rossa adorava immergersi nella lettura di quei libri, e trovava ognuno di essi degno di esser letto almeno una volta nella vita. Spesso si trattava di saggi di storia, ma più frequentemente erano i volumi contenenti tutti i rapporti delle spedizioni dell'Armata al di fuori delle mura. Aveva persino trovato il periodo a cui faceva riferimento il romanzo storico di Levi, quel libro che aveva sancito l'inizio dei loro rapporti, appena tre mesi prima. Un'altra volta le era capitato di scovare, tra le pagine di un vecchio atlante, una lettera d'amore da parte di Erwin per Marie! Lui si era giustificato, un po' imbarazzato dal fraintendimento, dicendo che aveva solo aiutato il suo amico Nile Dock a scriverla per la ragazza ai tempi dell'addestramento. Ella gli aveva risposto, sarcasticamente "Mi scusi, ma da come è scritta bene sembrava che lei provasse dei sentimenti reali nei suoi confronti. Trovo anche strano il fatto che l'abbia conservata sino ad oggi. Tuttavia devo ammettere che ha fatto un ottimo lavoro, non la facevo una persona così romantica."
L'uomo aveva scosso il capo, immergendosi nel lavoro per non doverne parlare più.

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora