xxii. verde speranza

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"C'è questo fuoco selvaggio in teUn ardente desiderio che non puoi esaudireLa tua freccia rossaAttraversa il crepuscoloAdesso è il momento della guerra!"- Linked Horizon

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"C'è questo fuoco selvaggio in te
Un ardente desiderio che non puoi esaudire
La tua freccia rossa
Attraversa il crepuscolo
Adesso è il momento della guerra!"
- Linked Horizon.

"C'è questo fuoco selvaggio in teUn ardente desiderio che non puoi esaudireLa tua freccia rossaAttraversa il crepuscoloAdesso è il momento della guerra!"- Linked Horizon

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Presente,
foresta degli alberi giganti

IL Capitano alzò la voce, urlando: «EREN, ALLORA, CHE COSA HAI DECISO?»
Il ragazzetto si scosse dai propri pensieri. Si guardò alle spalle un'ultima volta, rabbrividendo nel vedere che altre truppe erano state schiacciate a terra da quel mostruoso gigante. Strizzò gli occhi.

«IO STO CON VOI!» Tuonò.

Tirarono tutti un sospiro di sollievo. I passi dell'enorme titano alle loro spalle si fecero più rapidi e pesanti. Manami stringeva i denti, tratteneva il fiato.

Gunther si voltò a guardare indietro: «IL BERSAGLIO HA ACCELERATO!»

«Accelerate anche voi, non deve prenderci!» Ordinò il Capitano.

Erano agli sgoccioli: ormai il gigante li aveva praticamente raggiunti. Dovevano resistere giusto un altro po', a quel ritmo... senza demordere.
Altri svariati metri li separavano dalla salvezza. Li percorsero uno a uno, con la percezione che il tempo non passasse più, che il galoppo dei cavalli andasse a rallentatore. Nei timpani risuonava l'eco dei tonfi dei piedi del titano a terra, dietro di loro. Percepivano le schiene venir trapassate da quello sguardo gelido, dall'alto, come una freccia fatta di ghiaccio affilatissimo.
L'aria pesante. Lo scalpitio degli zoccoli. Il muoversi dei mantelli, i respiri affannati e gli sguardi di terrore dei membri dell'Unità Levi.

«FUOCO!»

Ogni cosa sparì all'improvviso. Passarono in una piccola radura. Adocchiarono delle trappole. Proseguirono sul sentiero, e numerosi botti riecheggiarono alle loro spalle.
Da terra si alzò un polverone, come dai cannoni venivano sparati rampini. Essi andavano a penetrare la pelle dura del gigante, immobilizzandolo sul posto. Le iridi cerulee di Erwin Smith scrutavano solenni la scena dall'alto degli alberi.

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanWhere stories live. Discover now