xv. unità levi

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"Avrei voluto che tante cose fossero andate in modo diverso, ma non si può scegliere tutto nella vita

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"Avrei voluto che tante cose fossero andate in modo diverso, ma non si può scegliere tutto nella vita. L'unica scelta che possiamo fare è andare avanti e non mollare mai."

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Il giorno successivo

«QUESTO è l'ex-quartier generale del Corpo di Ricerca. Si tratta di un vecchio castello ristrutturato e, almeno esteticamente, non ha nulla che gli manchi. Purtroppo è talmente lontano dalle mura e da qualunque collegamento fluviale da rivelarsi del tutto inadatto alla sua funzione primaria.» Raccontava con tono sapiente un ragazzo dall'aria falsamente saggia, che portava un fazzoletto legato al collo e il mento alzato all'insù. Innanzi alla loro piccola squadriglia si era aperto un varco fra gli alberi, in terra battuta, che dava un ampio panorama sulla struttura in questione.
Manami si trovava circa al centro della formazione, poco dietro a Eren, cavalcando sul suo destriero dal manto candido - il quale risaltava, tra gli altri equini dai colori bruni.

«E allora perché mai l'hanno costruito in un posto del genere...» borbottò la ragazza, guardandosi intorno incuriosita. Gli alberi della foresta pullulavano di vita, fra insetti e uccellini celati fra le fronde verdi. D'un tratto, quell'uomo - il cui nome era Oruo - le si accostò a cavallo, parlandole sottovoce a una rapidità estrema:

«Non ti montare la testa, recluta: non mi interessa se sei brava a combattere o chissà cosa, una mocciosa che puzza ancora di piscio come te non deve permettersi troppa confiden-» e si morse la lingua. Manami lo squadrò, un sopracciglio alzato di poco dalla sorpresa, lo sguardo ferreo per via delle accuse ricevute. Non si fece tanti scrupoli, nel ribattere con una semplice, atona frase: «Guarda che qui... l'unico a puzzare, sei tu.»

E l'altro, ricompostosi, continuò a parlare a Eren come se nulla fosse accaduto. «Ad ogni modo, non credevo che si sarebbe rivelato il rifugio ideale dove tenerti nascosto...»

"Quindi questa sarebbe la fantomatica Unità Levi", pensò Manami. Oltre al Capitano, Eren, lei e Oruo, c'erano altri due uomini - un biondo, Eld, nonché il vice-Capitano, e Gunther, un ragazzo della stessa età di Eld che era di poche parole. Poi c'era pure una ragazza bassina, aveva un taglio color carota e dei meravigliosi occhi ambrati che lasciarono stupefatta Manami. Il suo nome era Petra, e fu proprio lei a distogliere la rossa dai propri pensieri:

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora