viii. paradossi

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"Il genere umano non verrà sconfitto, finché continuerà a combattere

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"Il genere umano non verrà sconfitto, finché continuerà a combattere."

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«PER me va bene. È un buon piano.» constatò Marco, sollevandosi in piedi. Manami chiese la conferma pure agli altri compagni che aveva scelto come consulenti.

«Sasha?»

«Non che abbiamo altre opzioni...» rispose la ragazza-patata che, nonostante la sua strana ossessione per il cibo, era dotata di un ottimo istinto.

«Jean?»

Osservò il ragazzo dall'alto, porgendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi. Lui sbuffò: aveva la mente annebbiata, troppo scioccata per elaborare piani differenti. Dopotutto...
Drizzò le spalle, annuì. Si sarebbe fidato del giudizio dell'amica.

«Per quanto la tua idea suoni poco allettante, non ci tengo a diventare cibo per giganti senza neanche provare a lottare.»

Ottenuto anche tale, ultimo assenso, la rossa scrutò i dintorni: Marco colse il segno e prese la parola. Era stata lei a ideare il piano, era lei a doverlo portare a termine e guidare tutti loro attraverso quell'impresa folle.

«Prendi tu il comando, Manami.» le sorrise, come era solito fare, e portò un pugno davanti al cuore in segno di rispetto «Sembri quella più lucida fra tutti noi, e sei sempre stata la più capace a gestire le situazioni difficili.» ed ella non se lo fece ripetere due volte. Lo sguardo era ferreo. Sguainò le spade, usandole poi per indicare i vari compiti assegnati.

«Marco, dividi in tre squadre i nostri compagni e spiegagli il piano.» il ragazzo annuì e fece raggruppare gli altri cadetti demoralizzati «Sasha, cerca di risvegliarli un po' e ricordagli del perché si sono arruolati - se partono pessimisti, moriranno di per certo.» gesticolò. Una volta che rimase sola con Jean - colui che considerava come un fratello, colui di cui era l'unica a conoscere le vere potenzialità insieme a Marco - gli si avvicinò. Vedeva nei suoi occhi una paura fin troppo umana.

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanWhere stories live. Discover now