xxxv. erede

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"Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienzaPercorreremo assieme le vie che portano all'essenzaI profumi d'amore inebrieranno i nostri corpiLa bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi

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"Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi..."
- Franco Battiato.

"- Franco Battiato

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LA Caposquadra sollevò la botola in pietra dal pavimento e allungò la testa per vedere cosa si celasse nel viottolo scuro. «Ecco l'entrata nascosta. Sia Eren che il nemico dovrebbero essere qui sotto. Spero che lì dentro sia come nelle mie previsioni.» Disse, gettandovi un paio di sassolini. Dopo un po' udirono che la loro discesa era stata interrotta bruscamente.

Levi, chinato lì accanto, affinò lo sguardo «Mi auguro che sia valsa la pena di fare quella deviazione per portare questi regalini...»
Si riferì alle botti di polvere da sparo. Armin legò le ultime buste di olio e annunciò «Qui è tutto pronto.»

«Bene. Quindi, voialtri... siete pronti a sporcarvi le mani?» Domandò ai suoi sottoposti. Erano appostati vicino alle finestrelle e al portone principale della cappella come guardie. Manami era affianco a lui. I suoi compagni deglutirono, sudando freddo. Il silenzio fu una risposta ben chiara.

«Mi sembra di sì.» Constatò il Capitano. E così, diedero inizio all'attacco.

Entrarono nella botola, portando con sé le armi. C'erano delle scale che percorsero al buio, finché non arrivarono a un portone in legno. Lo spalancarono e ci lasciarono rotolare le botti.
Videro una luce accecante provenire dall'interno, e le botti discesero lungo la scalinata di cristallo, fino a depositarsi sul lucido e risplendente pavimento che componeva la grotta. Già da lì potevano vedere quanto fosse grande. I nemici li stavano aspettando. Allora entrò Sasha per prima e sparò con le frecce infuocate contro le botti. Esse si infiammarono ed esplosero - i soldati della Gendarmeria fecero fuoco dall'alto contro la bruna, ma ella venne protetta dai fumogeni sparati da Armin. Quella cava era a dir poco enorme, sorretta da altissimi pilastri perlacei che sembravano emettere luce propria. Quando ogni botte fu esplosa e un fumo nero si diffuse in tutto l'ambiente, allora fecero ingresso coloro che avrebbero abbattuto in maniera diretta i nemici. Levi e Manami si fecero largo nella nebbia plumbea fianco a fianco, due paia di spade sguainate che fendevano l'aria e i corpi che gli si paravano davanti. Il corvino si guardò intorno.

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanWhere stories live. Discover now