xxx. ripartenza

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"Tra bene e male non vi è realmente gran differenza

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"Tra bene e male non vi è realmente gran differenza. Sono una cosa sola."

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MENTRE la ragazza sorseggiava il suo tè, i compagni facevano baccano di fronte a lei. Pareva che Sasha avesse rubato un pezzo di pane, e Connie e Jean la stavano rimproverando a proposito. Era l'ennesima sera al rifugio, ma qualcosa era cambiato rispetto a pochi giorni prima. Difatti, l'esito degli esperimenti svolti con Eren il giorno precedente aveva fatto luce sulla sua dubbia abilità di indurimento. Il brunetto, nonostante svariati tentativi e incitamenti da parte della Caposquadra, non era riuscito a produrre neppure un sassolino di quella sostanza iridescente che componeva le mura. In seguito a tali sforzi era crollato in un profondo sonno, risvegliandosi solo il giorno dopo all'ora di pranzo. Quel fallimento andava comunque considerato come un progresso: almeno, adesso erano a conoscenza dei limiti del potere di Eren. Nonostante ciò, Manami riservava ancora delle perplessità al riguardo. Con solo un giorno di esperimenti era impossibile determinare delle certezze, ma la quattr'occhi aveva detto subito 'stop'. Il fumo causato dalle trasformazioni continue si era innalzato di molto in cielo, e non potevano rischiare di nuovo così tanto. Era come se avessero avuto una costante ombra a osservare i loro passi. Dovevano essere cauti come felini, in attesa di direttive da parte del Comandante Erwin. Lui si era recato proprio quel giorno alla Capitale.

Sbadigliò, poi si alzò dalla sua seduta al tavolo da pranzo e decise di seguire Levi fuori dalla baita. Egli stava scendendo le scale dal piano superiore quando la figura di lei gli piombò davanti, nell'ingresso, rivolgendogli le spalle. Manami afferrò dall'attaccapanni il mantello riposto più in basso tra i ganci, lasciando al Capitano il coprispalla più in alto. Quando ella spalancò la porta, dei raggi di sole le colpirono gli occhi di traverso. Era circa metà pomeriggio. Il corvino imprecò quando non riuscì a raggiungere il mantello, e Manami trattenne un sorrisetto divertito. Trovava sempre il modo di schernire l'uomo per via della sua altezza, ma senza realmente offenderlo. In quegli ultimi giorni egli l'aveva aiutata molto con la riabilitazione alla spalla, e l'aveva tirata un po' su di animo con il suo solito sarcasmo.

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanWhere stories live. Discover now