xxv. attacco a stohess

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"La convocazione del Corpo di Ricerca alla presenza del Re venne così sospesa a tempo indeterminato, e ai suoi uomini venne affidata anche la sorveglianza di Annie Leonhart, rinchiusa nei sotterranei all'interno del suo cristallo

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"La convocazione del Corpo di Ricerca alla presenza del Re venne così sospesa a tempo indeterminato, e ai suoi uomini venne affidata anche la sorveglianza di Annie Leonhart, rinchiusa nei sotterranei all'interno del suo cristallo. Comunque, furono necessari altro tempo e altre vittime perché il genere umano scoprisse da cosa era tenuto prigioniero."

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LE iridi d'argento si distolsero da Erwin, seduto di fronte a lui. Invece, le puntò sulla ragazza che sonnecchiava alla propria sinistra, posata goffamente alla parete della carrozza e con le labbra socchiuse, da cui uscivano flebili sospiri. Il volto era quello di una bimba rilassata. Da quando si era infortunata, dormiva per una quantità disgustosamente incredibile di ore.
Il rumore delle ruote sul terreno variò: gli scossoni delle buche che li avevano accompagnati fino ad allora svanirono. Levi scostò la tendina verde bosco della finestrella, intravedendo edifici alti e raffinati.
Diede un paio di colpetti sulla spalla della rossa.

Ella sobbalzò. «Siamo arrivati a Stohess.» Le disse, e lei annuì piano. Tentò pure di sbadigliare, portandosi una mano di fronte alla bocca, ma appena inalò più aria del dovuto le dolettero in maniera atroce le costole. Accasciò le spalle, e con sguardo annoiato scrutò fuori dalla finestra che li separava dall'esterno. Un sole già tramontato oltre la cinta di mura illuminava di traverso il distretto. Risplendevano le canne dei fucili dei Gendarmi, che circondavano le strade. Gli occhi oceanici di Manami guizzarono un po' qua e là, le si dipinse in viso un'espressione stanca, posò il mento su una mano per sorreggersi il capo.

«E quindi queste sarebbero le tanto acclamate zone interne...» mormorò, attirando l'attenzione dei due uomini - i quali rimasero comunque impassibili. Poi continuò: «Una gabbia per criceti di alta qualità, senza dubbio.» Levi si ritrovò a concordare, trovando anzi quell'affermazione piuttosto ilare. Manami gli strattonò piano una manica della giacca e poi indicò fuori dal finestrino due soldati della Polizia Militare che ciarlavano allegri tra loro e le cui uniformi erano deformate alla grassezza «Guarda quelli lì: voglio proprio vedere che farebbero, se arrivassero i giganti...»

SUNLIGHT PUFF • levi ackermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora