50 floppino

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Floppino, Frah Quintale.

In macchina, cantammo tutto il cd di Adele, stonando qualsiasi canzone.
Tranne Luca, che aveva una voce bellissima, io e Serena facevamo veramente pena.
Risi quando steccammo una nota altissima alla fine di Set The Rain On Fire e Luca fece una smorfia di dolore.
Gli detti una pacca sulla spalla, facendolo ridere con noi.
"Accidenti, ma ha fatto le cose in grande!" mi voltai verso la casa di Pablo non appena sentii le parole di Serena, spalancando la bocca, scioccata.
Sembrava proprio una festa stile college americano, c'erano ragazzi che circondavano tutta la villa, ognuno di loro teneva un bicchiere in mano mentre la musica risuonava quasi assordante.
"Pablo e la semplicità: due strade parallele" sentii Luca commentare, mentre si parcheggiava.
Deglutii, d'istinto provai la paura di poter incontrare Sangiovanni.
E se anche lui era invitato?
Scesi silenziosamente dalla macchina, cercando di non pensarci.
Alla fine, era lui che mi aveva lasciato senza darmi nessuna spiegazione.
Al solo pensiero, sentii una morsa stringermi lo stomaco.
Faceva ancora troppo male.
Come se Serena avesse potuto ascoltare i miei pensieri, mi prese sottobraccio, lanciandomi un sorriso rassicurante.
"Ti divertirai, promesso" mormorò, prima di iniziare a camminare verso la villa.
La seguii, sentendo Luca fermarsi a parlare con qualcuno dietro di noi.
Non appena entrammo, una nuvola di fumo ci investì facendoci tossire.
Il puzzo di alcol si mescolava a quello dell'erba, mentre la musica risuonava a tutto volume.
Ogni angolo della casa era coperto da ragazze semi nude che si strusciavano o baciavano con ragazzi che non riuscivano a non toccare ogni angolo del loro corpo.
Feci una smorfia di disgusto quando vidi quella scena, cercando di continuare a seguire Serena facendo slalom fra le persone.
Mi voltai non appena si fermò, incontrando il sorriso gigante di Deddy.
"Hey ma alla fine sei venuta!" esclamò abbracciandomi di slancio.
Annuì, ricambiando il sorriso, non troppo convinta.
Serena accanto a noi salutò qualcuno oltre la folla, che riconobbi essere Alessandro.
"Torno subito" mi rassicurò prima di sparire fra le persone.
Deddy mi mise un braccio sulle spalle, conducendomi in un punto della sala un po' meno affollato.
"Allora come va?" mi chiese, non appena si sedette sull'unica poltrona libera, facendomi sistemare sulle sue gambe.
Mi guardai intorno prima di rispondergli, fortunatamente non riconoscevo nessuno.
"Bene dai, te?" gli sorrisi, quando mi accarezzò la schiena.
"Bene, bene" osservò distrattamente due ragazzi di fronte a noi discutere di qualcosa.
"Vado a prendere da bere che dici?" domandò infine, quando nessuno dei due sapeva più cosa dire, troppo presi da ciò che accadeva intorno a noi.
Annuì, sistemandomi al suo posto non appena si alzò.
Prima di scomparire fra la folla, si voltò per mimarmi con la bocca "cinque minuti".
Gli sorrisi, incrociando le braccia sul petto, completamente a disagio.
Ovviamente, ero rimasta da sola.
Sospirai, passandomi una mano fra i capelli, prendendo il cellulare.
Almeno così, nessuno mi avrebbe detto niente.
Andai su instagram, iniziando a curiosare le storie di chi seguivo, venendo immediatamente interrotta.
"Hey" una voce maschile richiamò la mia attenzione, obbligandomi ad alzare lo sguardo dal mio schermo a quei due occhi marroni che mi guardavano.
"Piacere sono Mattias, tu dovresti essere Giulia?" un ragazzo mingherlino dal sorriso simpatico mi porse una mano.
Gliela strinsi, ricambiando il sorriso.
Come faceva a conoscermi?
"Ho iniziato a lavorare con Deddy da qualche settimana e ti vedo passare ogni mattina" spiegò di fronte alla mia espressione confusa.
"Aaah" d'un tratto mi ricordai di lui, ogni tanto mi aveva preparato il cappuccino.
Il mio sorriso s'ingigantì, "Certo, ora ricordo, come ti trovi?" provai, non sapendo realmente cosa dirgli.
"Bene dai, essendomi appena trasferito non potevo chiedere di meglio" rispose, sentendosi sul bracciolo della mia poltrona.
"Trasferito?" lo guardai curiosa, accorgendomi solo in quel momento del suo spiccato accento toscano.
"Sì, sono di Livorno, in Toscana, ma sogno da sempre di diventare un ballerino e so che qui ci sono un sacco di possibilità concrete" spiegò, cogliendomi di sorpresa.
Non era una cosa da tutti giorni incontrare dei ragazzi che condividevano la mia stessa passione per la danza.
"Anche io!" esclamai, sorridendo quando gli brillarono gli occhi.
"No vabbè, ma è bellissimo" si passò una mano fra i capelli, scompigliandoseli "e tu dove fai danza?"
"dalla Polivari, è un po' un personaggio della città, quando entrerai un po' più nell'ambiente di qui ne sentirai tanto parlare" aggiunsi di fronte alla sua espressione confusa.
Mattias annuì, "e invece tu vorresti provare qualche programma televisivo per questo?"
"Si" provai incerta, finora ne avevo solo parlato con Sangio e Serena, ma non sapevo perché mi ispirava fiducia. "Amici, non so sei hai presente"
Il suo sorriso si ingigantì non appena sentii le mie parole, "Certo! Anche io volevo provarci!"
Lo guardai sorpresa, "Veramente?"
"Si! Penso sia il sogno un po' di tutti noi, non trovi?" alzò le spalle, quasi come se fosse una verità scontata.
Mi trovai ad annuire, completamente d'accordo.
Amici era un'opportunità troppo grande per noi ballerini.
Ogni settimana potevamo esibirci su uno dei canali più visti della televisione italiana, seguendo lezioni per un anno da dei veri professionisti.
L'idea di poter essere presa un giorno, mi fece esplodere le farfalle nello stomaco.
Sarebbe stato troppo bello, il sogno di una vita.
"Chissà, forse c'entreremo insieme" sentii mormorare Mattias, più a sé stesso che a me mentre guardava la folla davanti a noi.
"Non mi piacciono molto queste feste, sai?" aggiunse distrattamente.
Seguii il suo sguardo, fermandomi ad osservare una coppia davanti a noi.
La ragazza indossava un vestito rosso estremamente succinto, niente veniva lasciato all'immaginazione.
Il ragazzo sul quale stava avvinghiata, mentre gli baciava il collo, indossava un paio di jeans neri e una semplice felpa rosa.
Felpa rosa.
D'un tratto sentii il mio cuore smettere di battere, quando lentamente feci risalire il mio sguardo sui suoi ricci, troppo familiari.
Rimasi a guardarlo, iniziando a riconoscere ogni suo dettaglio, che ormai avevo imparato a conoscere a memoria.
Ma fu solo quando si voltò ed incrociai i suoi occhi azzurri, che ne ebbi la certezza.

E non capii più niente.

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a/n
🥁🥁🥁
Sì, sinceramente ho trovato l'eliminazione di Matt ingiusta e priva di senso.
Avrei preferito lo tenessero, piuttosto Guido usufruiva del banco di Inder.
Anyway, spero questo nuovo aggiornamento vi piaccia!
Nel caso lasciate una ⭐️ e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti ! 🎡
Love you always 💘

ps: prossimo aggiornamento in settimana, dove ci sarà una sorpresa che spero vi piaccia ! 🤞🏿
Inoltre siamo arrivati quasi a 100.000 visualizzazioni 😍
non potrei essere più contenta di così🥰
grazie veramente di tutto
💘

MALIBUWhere stories live. Discover now