72 del verde

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72

Del verde, Calcutta.

Non feci in tempo a raggiungere il mio pianerottolo, che mio padre aprii la porta, stringendomi in un abbraccio.
"Giulietta mia" mormorò, quando inspiegabilmente un fiume di lacrime mi travolsero non appena mi lasciai avvolgere dal suo profumo familiare, non riuscendo a controllarmi.
"Papà.." mormorai, soffocando la mia voce contro il suo petto "lui è..."
Mio padre mi strinse a sé, accarezzandomi delicatamente la schiena.
"Lo so cucciola" mi lasciò un bacio sui capelli "Lo so"
Mi lasciai coccolare dal suo profumo e la sua stretta forte, provando a convincermi che forse non era finita, forse c'era una speranza.
Quando si allontanò, cercò i miei occhi, prendendomi il volto fra le mani.
Coi pollici mi accarezzò le guance, asciugandomi le lacrime.
Mi sorrise dolcemente, provando a rassicurarmi.
"Non è finita amore" mormorò, "lui sta lottando per tornare, per te"
Annuì alle sue parole, provando ad assorbirle.
"E' solo che..." sentii la mia voce spezzarsi prima ancora di riuscire a finire la frase.
I singhiozzi ebbero la meglio su di me, obbligandomi a nascondere di nuovo il mio volto sul maglione di mio padre.
Non riuscivo a respirare all'idea che forse non ce l'avrebbe fatta.
"Sssh" sentii le sue labbra strusciare contro i miei capelli "E' un ragazzo forte, sono sicuro che starà lottando con tutte le sue forze,"
Provai ad convincermi delle sue parole, doveva essere così.
Alla fine, mi riprese il volto fra le sue mani, accarezzandomi dolcemente le guance.
"E poi Giulia, lui ti ama" le sue parole mi colsero di sorpresa, strappandomi il primo vero sorriso della giornata. "L'ho visto sai?"
Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di continuare, come se volesse darmi tutto il tempo necessario per assorbire le sue parole.
"Lui ti guarda con un amore così profondo che si legge negli occhi e forse è anche per questo sai se mi ero incazzato?" lo guardai confusa, non riuscendo davvero a capire dove volesse arrivare.
"Sì," si lasciò sfuggire una breve risata "non è facile per un padre lasciare che la propria figlia venga amata da un altro ragazzo, vorresti essere te per tutta la vita ad avere quel posto, però poi capisci che è giusto così e non puoi che sentirti veramente felice di sapere che tua figlia ha trovato qualcuno che l'amerà proprio come fai te, supportandola sempre... quindi per quanto potesse darmi fastidio capire che anche per me è arrivato il momento di farmi da parte, sono veramente contento di sapere che ci sarà lui con te..." mi accarezzò la guancia, asciugandomi col pollice una lacrima "ed è per questo che so che lui sta combattendo e vincerà questa guerra, perché quando hai la fortuna di trovare un amore così forte e profondo, non te lo lasci sfuggire, anche se la vita si mette in mezzo"
Spalancai la bocca alle sue parole non sapendo veramente cosa dire.
Le sentii ripetersi nella mia mente, mentre un sorriso enorme si dipingeva sulla mia faccia.
Era la cosa più bella che potesse dirmi, e solo in quel momento mi accorsi di quanto realmente ne avessi bisogno.
"Grazie papà" mormorai, provando a soffocare l'emozione che mi travolse.
Lui mi strinse a sé di nuovo, lasciandomi un lungo bacio sulla fronte, prima di allontanarmi per incontrare di nuovo il mio sguardo.
"Che ne dici se dopo non ci andiamo a mangiare un paio di pizze?" propose facendomi l'occhiolino.
Mi lasciai scappare una risata liberatoria, annuendo.
Per la prima volta mi sentii di nuovo la leggera, fiduciosa di poter vedere la luce in fondo al tunnel.

Lasciammo che fossero le parole della cantante a riempire l'abitacolo, perdendoci nei nostri pensieri.
Provai a non rivedere me e Sangio sul suo motorino mentre giravamo la città, felici di stare insieme.
Ormai, ogni ricordo con lui era solamente dolore puro.
Sentii le lacrime iniziare a bagnarmi gli occhi quando mio padre mi strinse la mano.
"Riconosci questo posto?" provò, facendo cenno con la testa al ristorante dove stava parcheggiando.
Sorrisi non appena lo vidi, leggendo la scritta familiare sopra la porta d'ingresso.
"Mille voci" mormorai il nome del locale sentendo il mio cuore riscaldarsi.
Quello era il nostro posto.
Ogni volta che ero triste o dovevo festeggiare qualcosa, da quando aveva divorziato da mia madre, mi portava sempre lì.
"Il nostro posto" dissi, facendolo sorridere quando annuì.
"Pronta per una mega pizza come i vecchi tempi?" il suo sorriso s'ingigantì quando lo abbracciai in risposta.
"Grazie" sussurrai contro il suo orecchio, chiudendo gli occhi.
"Sei forte piccola" mi strinse più forte a sé, prima di allontanarsi quanto bastasse per incrociare il mio sguardo. "E ora andiamo che ho fame!"
Risi scendendo dalla macchina, seguendolo nel locale.
Chiusi gli occhi quando entrai, inspirando a pieni polmoni quel profumo così familiare.
Sapeva di casa.
"Ma guarda chi c'è !" la voce familiare di Mario, il proprietario, mi colse di sorpresa non preparandomi al suo abbraccio che mi travolse.
Mi lasciai scappare una risata quando ricambiai la sua stretta.
"Mario!" esclamai non appena si allontanò per salutare mio padre.
"Allora? Pensavo aveste cambiato città!" ci puntò il dito contro, fingendosi offeso.
Alzai le mani, "è colpa di papà" dissi, facendoli ridere entrambi.
"È sempre colpa dei babbi" mi fece eco, prendendomi sottobraccio.
"Allora bischera che mi combini ?" chiese col suo forte accento toscano, strappandomi un sorriso.
"Eh, bene dai" mentii, non volendo in alcun modo intaccare quella sua felicità così genuina che non falliva mai di contagiarmi.
Mio padre si sedette davanti a me, lasciando che Mario ci porgesse i menù.
"Belli vi lascio decidere, poi torno!" esclamò, accarezzandomi dolcemente la guancia prima di andarsene.
Sorrisi a mio padre, scuotendo la testa.
"Non è proprio cambiato" commentai, Mario era come uno zio ormai, mi aveva visto crescere da quando avevo cinque anni.
"No ma poi-" lanciai uno sguardo sorpreso al mio cellulare quando una notifica interruppe mio padre.
"Scusami.." lo sbloccai, trovandomi davanti il nome dell'ultima persona avrei pensato mi avrebbe mai scritto.
"È la mamma di Sangio" mormorai, sentendo un tuffo al cuore.
Che fosse successo qualcosa a Sangio?
Aprii il messaggio quasi in apnea, non riuscendo a respirare dalla paura.

Hey Giulia come stai?
Volevo solo chiederti se potevi venire in ospedale perché mi faceva piacere parlarti!

"Avrà bisogno anche lei di conforto" commentò immediatamente mio padre, sorridendomi.
Annuì poco convinta, lasciandomi tormentare da cosa potessero presagire quelle parole per tutto il pranzo.
Fu solo quando varcai la porta dell'ospedale, dopo un'oretta che mi sentii un po' più sollevata nel sapere che avrei scoperto cosa volesse dirmi.
Salii le scale lentamente, rivolgendole un sorriso cordiale non appena me la ritrovai davanti.
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a/n
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-3 !! 💃🏻💃🏻💃🏻
questo fine settimana il finale sarà tutto vostro 😍
spero veramente vi piaccia, nonostante ho visto che le visualizzazioni siano diminuite, sento come se il vostro amore e supporto si fosse triplicato 🥰
e per questo non posso che esservene grata 🫂
grazie mille di tutto, ♥️
veramente 🥺

love you all !!
💘💘💘

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