25 ora che ti guardo bene

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25

Ora che ti guardo bene, Gazzelle.

Lentamente, infilai le chiavi nella toppa, sentendo la voce zittirsi immediatamente.
Forse avrei dovuto chiamare i carabinieri?
Ma alla fine in casa non avevo realmente
niente di valore.
Col cuore in gola, aprii la porta, entrando lentamente.
Trattenni il respiro, mentre cercavo di non fare alcun tipo di rumore.
"Giu!" per poco non saltai per aria quando riconobbi Deddy corrermi incontro dalla cucina.
"DEDDY!" urlai, spaventandolo. "NON LO FARE MAI PIÙ HO PERSO TRENT'ANNI DI VITA"
Dal canto suo, Deddy si piegò in due dalle risate non appena realizzò cosa fosse appena successo, iniziando a prendermi in giro.
Mi maledii per non essermi ricordata prima che avevo dato una copia delle chiavi di casa a Deddy, Luca e Serena da quando mio padre aveva incominciato a mancare spesso.
Erano le uniche tre persone che avevo in città di cui mi fidavo, per qualsiasi emergenza sarebbero potuti entrare anche senza di me.
"Le chiavi solo nelle emergenze!" brontolai, sbattendo la porta dietro di me.
Di fronte al mio sguardo, Deddy si ammutolii, cercando di ricomporsi.
"Non mi rispondevi ai messaggi e dovevo venirti a prendere a scuola!" esclamò, alzando le mani.
Sbuffai, ricordandomi solo in quel momento che avevo chiesto una settimana fa a Deddy di venirmi a prendere visto che Luca aveva un esame.
"Hai ragione" sospirai "scusami,"
Appoggiai lo zaino per terra, buttandomi sul divano.
"Come stai?" chiesi, accedendo la televisione, iniziando a fare zapping fra i vari canali.
"Tutto apposto" rispose, sedendosi accanto a me "te invece?"
"Bene dai" cercai di fare la vaga, non sapevo se avevo voglia di parlare di Sangiovanni con lui.
Anche se lui lui lo conosceva molto bene, quindi poteva darmi delle buone informazioni su di lui.
Forse avrei dovuto chiedergli qualcosa in più?
Arrossi mentre pronunciavo quelle parole, "Sangio com'è?"
Un sorriso sornione si aprì sul volto di Deddy, facendo diventare le mie guance viola.
"Sangio è un tipo apposto" sentenziò, sapendo che avrei voluto sapere altro.
Alzai gli occhi al cielo, facendolo ridere.
"Okay, okay, Sangio è uno tranquillo, leale, molto onesto e odia le ingiustizie, in America ha partecipato ad un sacco di manifestazioni sull'uguaglianza e queste cose così"
Wow.
Sorrisi, era veramente una bella persona.
"Ma... se vuoi sapere sul suo passato amoroso" indugiò sull'ultima parola, facendo crescere il mio imbarazzo, cosa che lo divertiva parecchio, "è uno molto serio non ha mai avuto storielle così da una notte e via, pensa che siano irrispettose nei confronti delle ragazze e ci tiene a mantenere sempre alto il rispetto"
Rimasi ammaliata da quelle parole, sembrava sempre di più venire da un'altra epoca.
"Si è frequentato solamente con una per due o tre mesi, poi lei lo ha lasciato per fidanzarsi col suo migliore amico, James, e lui l'ha scoperto grazie ad una storia di Instagram che per sbaglio gli inquadrava"
Spalancai la bocca di fronte a quelle parole.
Cazzo.
"No ma, non c'è stato tanto male, ha sempre detto che se lo sarebbe aspettato," Deddy sbuffò, passandosi una mano fra i capelli "Rebeca è indomabile, un giorno ti vuole e il giorno dopo se ne va"
Alzai gli occhi al cielo, già non mi piaceva.
"Da quel momento però non ha più cercato nessuno, si è concentrato solo su di sé" continuò tranquillo "in generale difficilmente si lascia andare se non ti reputa una persona speciale".
Arrossii quando mi fece l'occhiolino, abbassando lo sguardo sulle mie mani.
"Tifo per voi" sussurrò infine, cogliendomi di sopresa.
"Noi?" chiesi, spalancando gli occhi.
Lui annuì divertito, "Forse Luca ha due grandi fette di prosciutto sugli occhi, ma io vi vedo o comunque vi conosco" alzò le spalle "ogni volta che ti si nomina Sangio cambia completamente umore e tu arrossisci come un peperone, inoltre sabato sera sembravate abbastanza affiatati"
Rimasi immobile, non pensavo si notasse.
Improvvisamente sentii le mie orecchie fischiare e la testa iniziarmi a girare velocemente.
Forse stava accadendo tutto troppo velocemente, forse avrei dovuto rallentare.
Sapere che qualcuno si era accorto di noi nonostante ci avesse visti insieme una sola sera, non so come mai, ma mi faceva uno strano effetto.
"Hey! Hey!" Deddy mi scosse per un braccio, guardandomi preoccupato "Lo so che per te sarebbe il primo, ma non potevi sceglierne uno migliore," disse, costringendomi a guardare i suoi occhi marroni.
"Fidati, ti considero come una sorellina ormai e non vorrei mai che ti frequentassi con uno stronzo a caso" mi abbracciò, lasciandomi un leggero bacio sui capelli.
Sospirai, assorbendo tutto quello che mi aveva detto.
Cercai di nascondere il sorriso che mi riempii il viso non appena realizzai cosa mi avesse appena detto.
Non potevi sceglierne uno migliore.
Sei come una sorellina.
Mi riscaldò il cuore sentirglielo dire, per quanto lo dimostrasse sempre, certe cose era sempre nelle quando venivano dette.
Quando si allontanò, di fronte alla mia espressione, sorrise, alzandosi.
"È meglio che vada, il lavoro mi aspetta" annunciò, mettendosi il giubbotto di pelle.
Lo guardai confusa, "ma pensavo saresti rimasto con me a guardare la tv?"
Lui scosse la testa, controllando veloce il cellulare.
"Sandro mi ha cambiato i turni all'ultimo," spiegò, alzando le spalle.
"Secondo me si approfitta di te" dissi, e lo pensavo davvero.
Sandro era il suo capo e lo trattava come uno zerbino, facendolo lavorare molte più ore di quelle definite nel contratto.
Deddy scosse la testa sorridendo, "se non lo considerassi come un padre, lo penserei anche io, ma Sandro è Sandro"
Annuì, vero anche questo.
Il padre di Deddy l'aveva abbandonato appena era nato e quando a sedici anni ha iniziato a lavorare da Sandro, lui l'ha accolto come un figlio.
Gli lanciai un bacio per aria, non appena mi salutò veloce, chiudendo la porta dietro di sé.
Sospirai, ripensando a tutto quello che mi aveva detto.
Per Sangio ero speciale.
Speciale.
Cambia umore ogni volta che ti nominiamo.
Iniziai a sorridere come una deficiente, non considerando più ciò che era alla televisione. Mi persi completamente nei miei pensieri, ritornando sognante a quella barca, dov'eravamo solo noi due e il mare.
Non so come avessi fatto, ma mi sembrava di vivere in un sogno dal quale non volevo svegliarmi mai.
Chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare dalle mie fantasie su noi due, immaginando tutto quello che avremmo potuto fare insieme, quando il mio cellulare squillò.
Saltai sul posto, sorpresa, prendendolo velocemente.

Era lui.

Le farfalle nel mio stomaco esplosero quando lessi il suo messaggio.

Scendi.
💘

MALIBUWhere stories live. Discover now