22 felicità puttana

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Felicità Puttana, THEGIORNALISTI.

Dopo che mi aveva baciato una seconda volta, gli avevo proposto di andare da un'altra parte, arrossendo violentemente.
Lui si era solo limitato a ridere e ad annuire, seguendomi in quello che era il mio posto: la scala anti incendio.
Non appena arrivammo lì davanti, sul suo viso
comparve un sorriso enorme.
"Hey ma qui è dove ti ho beccata il primo giorno" constatò, appoggiando lo zaino nel punto esatto in cui mi sedevo ogni volta che mi rifugiavo lì.
Erano cinque anni che mi nascondevo là sopra, ormai quel posto era parte di me.
Ricambiai il sorriso, leggermente imbarazzata.
Sangio iniziò a studiare tutte le scritte sul muro, ridendo di fronte a quelle più divertenti, facendo ridere anche a me.
Per quanto le sapessi a memoria, sentirle di nuovo da lui, le davano tutt'altro sapore.
Ogni cosa con lui sembrava diversa, più bella, più luminosa.
Mi sedetti, appoggiando la schiena contro la ringhiera, rimanendo ferma a guardarlo.
Lui, troppo occupato a guardare il muro, mi dava le spalle, non accorgendosi di niente.
Sorrisi.
Non sapevo quanto sarebbe durata questa cosa, qualsiasi cosa ci fosse fra noi, ma di sicuro avrei cercato di godermi qualsiasi secondo.
C'era qualcosa in lui, il modo in cui mi guardava, parlava o toccava che mi faceva sentire perfetta così com'ero.
Per la prima volta, non mi sentivo sbagliata o di troppo, come mi succedeva ormai in qualsiasi campo della mia vita che non fosse la danza.
Con lui, mi sentivo bella.
"Hey" mormorai, richiamando la sua attenzione.
Sangio si voltò, sorridendomi.
"Hey" si sedette davanti a me, appoggiando la schiena al muro.
Ci guardammo e per un attimo mi sembrò che quel momento potesse durare per sempre.
"A cosa pensi?" mi chiese, riportandomi alla realtà.
Scossi la testa, arrossendo.
Lui sorrise, avvicinandosi quanto bastasse per spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, facendo fare una capriola al mio cuore.
"Sei bella Giulia" soffiò, facendomi arrossire ancora di più.
Non so come, ma ero abbastanza convinta di avere le guance viola.
Lui sembrò accorgersene, ridendo, mentre tornava ad appoggiare la schiena al muro.
"Cosa vuoi fare da grande?" chiese, interrompendo quel silenzio che si era creato fra di noi, troppo impegnati a guardarci negli occhi.
Per quanto fosse imbarazzante farlo con qualsiasi altra persona, con lui mi veniva così naturale.
Mi perdevo nei suoi occhi azzurri così facilmente da poterci navigare per ore, nel vano tentativo di scoprirne tutti i segreti.
"Mi piacerebbe ballare" risposi, la verità.
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma era da sempre il mio sogno.
Lui annuì "effettivamente sei brava" ammise.
Gli lanciai un'occhiata confusa, quando mi aveva vista?
"L'altra sera, sul tetto, eri molto brava" mi spiegò, passandosi una mano fra i ricci.
Arrossii, abbassando lo sguardo sulle mie mani.
Il tetto.
Forse uno dei ricordi più belli della mia vita.
"Beh si, lì improvvisavo" mormorai imbarazzata, facendolo ridere.
"Allora sei brava a improvvisare," ribatté, avvicinandosi.
Sentii il mio cuore battere più velocemente, non appena si sedette accanto a me.
Le nostre spalle si sfiorarono, facendomi trattenere il fiato.
Lentamente mi strinse la mano, intrecciando le nostre dita.
Rimasi immobile, non avendo la minima idea di cosa avessi dovuto fare.
Lui, dal canto suo, sembrava così a suo agio, a tal punto che mi appoggiò la testa sulla spalla, chiudendo gli occhi.
"Sei così bambina" mormorò, porgendomi una cuffia.
La guardai interrogativa, indugiando prima di prenderla e metterla nell'orecchio.
"Io vorrei fare il cantante" iniziò "mi piace esprimere quello che provo attraverso le canzoni e conoscere persone che si ritrovano in quello che scrivo.
Ieri ho registrato questa, dimmi cosa ne pensi, sincera"

Ora che parlano
ne sei affascinata
non ti vedo più pura
e mi mette paura

La sua canzone iniziò, cogliendomi di sorpresa.
Non pensavo scrivesse, né che avesse registrato una canzone.
Mi misi comoda, facendomi coraggio per appoggiare la mia testa sulla sua, chiudendo gli occhi.

e non è da te
forse non sei cambiata
ma chi vuoi che sia
a darti un po' di amore

Mi persi fra le note di quella canzone, viaggiando altrove con la mente.
Ripercorsi tutti quei giorni, il primo giro in motorino, il tetto, la barca.
Il nostro primo bacio.
Il mio primo bacio.
Non avevo mai baciato nessun prima di allora, e diamine se ne ero grata.
Sangiovanni valeva più di quegli anni di attesa.
Ogni cosa di lui mi piaceva, anche la più piccola.
Per la prima volta sentii un senso di calma invadermi, facendomi dimenticare tutte le preoccupazioni del giorno prima.
Forse stavamo correndo, e allora?
A me sembrava tutto così naturale, forse rallentare l'avrebbe resa meno spontanea.
Non penso l'amore sia qualcosa che prevedi o progetti.
Semplicemente accade.
E quando accade, ti travolge.
Sangio mi aveva travolto.

Non mi dire le bugie
Se mi togli i dubbi
Se mi cuci i buchi
Se mi chiudi le ferite
Sono più felice

Non mi accorsi nemmeno della fine della canzone, finché non lo sentii muoversi.
"Allora?" mi richiamò alla realtà, incerto.
Lo guardai.
Aveva le guance leggermente arrosate, mentre teneva lo sguardo fisso da un'altra parte, estremamente imbarazzato.
Risi di fronte a questa visione, mi faceva strano fare quest'effetto ai ragazzi.
Soprattutto a lui.
"È molto bella" dissi, ottenendo un suo sorriso.
"Dici?" chiese, "perché avevo pensato di modificare alcune cose.. però se dici così.."
"Certo, a me piace, dovresti farla sentire a qualcuno" provai, spostandogli un ciuffo di ricci che gli ricadeva sulla fronte.
Lui arrossii ancora di più, facendomi sorridere di rimando.
"Si, hai ragione, ora ci provo" mise via il cellulare, alzandosi in piedi.
"In realtà" continuò "mi piacerebbe partecipare ad un talent show il prossim'anno.. sai così per partire"
Lo guardai confusa, lui un talent show?
Sinceramente mi sembrava un tipo troppo alternativo per uno show.
Lui annuì di fronte alla mia espressione perplessa, "è Amici non so se lo conosci, ci vanno sia cantanti che ballerini.. potresti provarlo anche tu"
Spalancai gli occhi, Amici.
Lo conoscevo eccome.
Per anni era stato l'unico programma che avevo guardato, l'unico che veramente mi piaceva.
Non c'era nessun altro talent show che dava questo spazio e questa importanza ai ballerini.
"Non sarebbe male" mormorai, alzandomi accanto a lui.
Per la prima mi ritrovai veramente a prendere in considerazione l'idea di partecipare.
Forse non aveva torto.
Forse sarebbe stato un bel trampolino di lancio per me.
"Chissà, forse entriamo insieme" mi sorrise, dandomi un bacio fugace sulle labbra.
Arrossii, seguendolo verso la classe.

Chissà, forse entriamo insieme

MALIBUWhere stories live. Discover now