56 fatto di te

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Fatto di te, TheGiornalisti.

Quando ci allontanammo, lo presi per mano, spostandogli delicatamente i ricci dagli occhi.
"Vieni con me" mormorai, facendogli cenno con la testa di seguirmi.
Lui annuì, rimanendo in silenzio mentre andavamo in bagno.
Lentamente chiusi la porta, aprendo l'acqua della doccia, tornando a guardarlo per chiedergli tacitamente il permesso.
Sangio rimase immobile, annuendo di nuovo, quasi impercettibilmente, senza perdermi d'occhio mentre mi abbassavo per togliergli i jeans.
Lo sentii trattenere il fiato finché non rimase completamente nudo, e per la prima volta, sotto la luce del bagno, potei vedere come il suo corpo fosse interamente ricoperto di lividi di tutte le tonalità.
Dove non c'erano lividi, c'erano dei tagli più o meno profondi, che costellavano la sua pelle.
Mi si strinse il cuore alla vista, mentre una rabbia incontenibile nei confronti di Walter iniziava a nascere dentro di me.
Era un mostro e doveva pagare per quello che aveva fatto.
Deglutii, cercando di tornare con la testa a quel momento, al nostro momento.
Lentamente mi tolsi prima la maglietta, i jeans e infine il mio intimo, rimanendo completamente nuda.
Sangio non distolse gli occhi dai miei, finché non lo presi per mano, portandolo con me dentro la doccia.
Mi riempii le mani di bagno schiuma, iniziando ad insaponargli i polsi, indugiando con lo sguardo su ogni livido o ferita.
"Me l'ha fatto l'altra sera," la voce di Sangio mi colse di sorpresa, quando mi spiegò come si fosse procurato il livido che stavo delicatamente accarezzando col pollice.
Annuì lentamente, continuando ad insaponare prima le sue braccia, poi le spalle e infine il petto, guidata dalla sua voce che mi spiegava ogni singola ferita.
Fu solo quando arrivai al bacino, che lo guardai.
I suoi occhi rossi mi fisavano, quasi inespressivi, in attesa di una mia qualsiasi mossa.
"Sangio," mormorai, non riuscivo ad assorbire l'idea che tutto quello fosse veramente reale.
Lui scosse la testa, accarezzandomi delicatamente la guancia.
"Ne ho bisogno," sussurrò, abbozzando un mezzo sorriso mentre il suo sguardo si addolcì, "grazie"
Annuì, allungandomi per dargli un leggero bacio sulle labbra, prima di iniziare ad insaponargli la schiena.
Fu doloroso sentirgli descrivere anche ferite che non vedeva, ma che semplicemente riconosceva al mio tocco.
L'idea che avesse affrontato tutto questo da solo, mi stringeva il cuore fino a spezzarmelo.
Tutta la rabbia che avevo provato in quei giorni, era completamente svanita.
Non riuscivo a dire o a pensare a niente, di fronte a tutto questo.
"Questo ieri sera" sospirò "stava per lanciare un piatto addosso a mia madre e l'ho fermato"
Accarezzai lentamente la pelle intorno al livido che stava descrivendo, lasciandoci un piccolo bacio.
Sangio rabbrividii al mio tocco, voltandosi per incrociare il mio sguardo.
Mi accarezzò delicatamente la guancia, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
D'istinto, lo strinsi in un abbraccio.
Non ce la facevo.
Lui ne aveva bisogno, ma io non ero forte abbastanza per conoscere l'origine di tutti i lividi delle sue gambe o della sua schiena.
Le lacrime che iniziarono a rigarmi copiosamente il viso, si confusero con l'acqua della doccia.
"Vieni" il suo tono dolce mi sciolse il cuore, quando mi allontanò, sorridendomi.
"Ora sta a me" decretò, riempiendosi a sua volta le mani col bagno schiuma, lasciandomi piccoli baci in ogni punto che andava ad insaponare.
Rimasi in silenzio, assaporando il suo tocco delicato mentre mi disegnava come se fossi un suo schizzo su un foglio.
Quando raggiunse il collo, si allontanò quanto bastava per incrociare i nostri sguardi.
Arrossii nel constatare che nei suoi occhi era il riflesso quel desiderio che ogni singola parte di me stava provando così ardentemente, da lasciarmi quasi senza fiato.
Senza darmi tempo di dire niente, mi baciò con un urgenza, stringendomi a sé.
Ricambiai, immergendo le mani nei suoi ricci, tirandoli leggermente.
I suoi gemiti contro la mia bocca, mi dettero il coraggio di incrociare le gambe intorno al suo bacino, appoggiandomi alla parete fredda della doccia.
Sangio si allontanò leggermente, per chiedermi un tacito consenso, facendomi ridere.
Amavo come ogni volta, avesse bisogno di un'ulteriore conferma.
Lui mi sorrise, prima di tracciare una linea di baci che univano l'angolo della mia bocca con la clavicola.
Chiusi gli occhi, scacciando via qualsiasi pensiero, per immergermi completamente in quel momento.
Diventammo un tutt'uno, lasciando che fossero i nostri corpi a dirci tutto quello per cui le parole non bastavano.
Fu solo quando l'acqua diventò fredda che ci allontanammo, uscendo dalla doccia.
Sospirai, stringendomi nel mio accappatoio, osservando Sangio che si annodava un asciugamano intorno alla vita.
Quando incrociò il mio sguardo gli sorrisi, notando con mio grande compiacimento, che arrossì.
"Hey" mormorai avvicinandomi a lui, "che ne pensi di ordinare un paio di pizze e guardaci un bel film?"
Lui annuì, accarezzandomi delicatamente la guancia "mi sembra perfetto"
Gli sorrisi, azzerando qualsiasi distanza fra di noi, baciandolo sulle labbra.

Optammo per "Harry Potter e la Pietra Filosofale" anche se alla fine, nessuno dei due guardò la televisione.
Passammo tutta la serata a chiacchierare di qualsiasi cosa, solo per il semplice gusto di stare di nuovo insieme.
Quando mi mise un braccio sulle spalle, avvicinandomi a sé per lasciarmi un piccolo bacio sotto l'orecchio, sentii un tripudio di farfalle esplodermi nello stomaco.
Fu allora, che realmente realizzai quanto mi fosse mancato.
Era come se, d'un tratto, fossi riuscita di nuovo a respirare, come se ogni cosa avesse riassunto quelle infinite sfumature che non vedevo da giorni.
Lui in così poco tempo era arrivato a significare così tanto per me che l'idea di non averlo nella mia vita mi terrorizzava.
Quelle settimane erano state così vuote, da obbligarmi a pensare quanto fosse bizzarra la vita.
Passi anni convinta di non aver bisogno di niente, vivi la tua quotidianità serenamente e poi un giorno, sulle scale antincendio della scuola, incontri un ragazzo che ti stravolge completamente l'esistenza.
Ormai, niente senza di lui aveva senso.
Mi trovai a sorridergli, ottenendo un suo sguardo confuso.
"Che c'è?" chiese, baciandomi sulle labbra.
Il mio sorriso s'ingigantii, "niente" alzai le spalle "mi sei mancato".
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a/n
🥺🥺🥺
Mi sciolgo !!
Non vedo l'ora di pubblicare i prossimi capitoli perché succederanno un po' di cose 🙈
Nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e se vi è piaciuto lasciate una ⭐️
Grazie per il supporto, love you all 💘

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