Capitolo 16

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Mi svegliai con il sole che illuminava tutta la stanza. Per un momento immaginai che avevo sognato tutto. Me, Justin, l’aver fatto l’amore, la sua frase “ti voglio nella mia vita.”. Ma poi mi accorsi che Justin era avvinghiato a me. Le sue braccia mi tenevano strette mentre aveva la testa appoggiata sul mio petto. Mi mossi a malapena per non svegliarlo, e guardarlo dormire. Aveva il volto rilassato, sembrava un bambino, con quel suo naso perfetto e quelle labbra estremamente morbide e carnose. Alzai una mano per sfiorargli i capelli dietro la nuca. Erano morbidi. Lui, però, si svegliò.

  «Ciao.» Mormorò guardandomi da sotto le ciglia.
 «’giorno.» Sorrisi, lui si staccò da me, e mi avvolse in un abbraccio. Pelle e pelle. Eravamo ancora nudi. Ed ovviamente mi sentivo ancora imbarazzata. «Ti vado a preparare la colazione, fai pure una doccia se vuoi.» Mormorò con le labbra sulle mie. Mi misi in braccio a lui, infilando le mani nei suoi capelli. «Oppure dopo..» mormorò ancora.

Non avevo mai fatto sesso al mattino.. o meglio, non avevo mai fatto sesso nemmeno la sera, prima di ieri. O meglio ancora, non avevo mai fatto sesso. E penso che il sesso in generale sia fantastico. Soprattutto se fatto con la persona che ami.. Justin era amabile. Oddio, quanto lo amavo. Ero innamorata fin dentro le ossa.
  “Io amo Justin Bieber.” E adesso che gli avevo donato la mia verginità lo amavo ancora di più. Ed io mi sentivo più speciale.
Mi feci una doccia veloce, indossai il reggiseno e presi un baio di boxer dal cassetto di Justin. Non volevo usare di nuovo i boxer di ieri, mi vestii e scesi al piano di sotto.
  Era deliziosamente a petto nudo, con un pantaloncino della tuta.
 «Spero ti piacciono bacon e uova.» Disse lui porgendomi il piatto. Annuii, mi sedetti sullo sgabello e incominciai a mangiare e ammirare Justin muoversi per la cucina e mettere a posto.
  Poi si sedette di fronte a me e bevve il suo caffélatte.
  La porta bussò.
 «E’ mia madre.» Disse lui alzandosi e andando ad aprire.
  «Buongiorno tesoro.» Pattie era fantastica nei suoi jeans e la maglia rosa pallido. Aveva i capelli legati in una coda e fra le mani aveva una busta della spesa. Justin rimase in silenzio analizzando la reazione della madre appena mi vide. «Mi sono persa qualcosa?» Chiese poggiando sul bancone della cucina la busta della spesa.
   «Buongiorno Pattie.» Sorrisi io, lei dolcemente si tolse la felpa e la poggiò sul bancone. «Hai dormito qui?» Chiese.
Annuii. “Okay.” Mimò con le labbra. Mettendo a posto la spesa.
  «Io vado a mettere le scarpe e ritorno a casa.» Dissi, salendo le scale Justin mi seguì.
  «Hey.. ci rivedremo vero?» Chiese quasi ansioso.
 «Ma certo.. anche se vedo che tua mamma non è tanto entusiasta di noi due. So che non stiamo insieme ma..»
  «Le parlerò. Tranquilla.» Disse bloccandomi con un abbraccio.
Sorrisi, e misi le scarpe. «Justin cambia le lenzuola prima che tua madre le veda.» Le indicai e Justin trattene un sorriso.
C’era una macchia di sangue sopra. Lui si avvicinò a letto e tolse le lenzuola portandole in bagno e infilandole nella lavatrice.
  «Fatto.» Sorrise.
  «Svuota il cestino.» Mormorai notando che aveva gettato lì la protezione dopo averla usata. Lui sorrise e annuì.
  «Lo farò dopo, adesso ti accompagno a casa.» Mormorò dandomi un veloce bacio sulla tempia.

Cosa succederà adesso? Perché mi sento così dannatamente bene?
Per la prima volta ero felice di essere me. Ero felice di essere Selena Gomez. Ero improvvisamente passata dall’essere triste e insicura a felice e normale. Cosa succederà con Justin? Dentro di me speravo che anche lui prima o poi potesse provare qualcosa. Qualcosa di forte, come il mio.
  «Ma cosa ti è passato per la testa?» Mio padre fermò il mio viaggio mentale entrando nella mia stanza con la faccia ricoperta di schiuma da barba.
  «Buongiorno papà.» Sorrisi.
Lui inarcò un sopracciglio. «Cos’è successo?» Chiese. Io sorrisi, diamine perché avevo un sorriso ebete?
 «Niente, sto bene. Sono viva. Ora continua a farti la barba.» Mormorai. Lui rimase per un momento in silenzio ma poi andrò via.

Niente dura per sempre.
Ero di nuovo con la testa fra le mani. Chiedendomi se andare a letto con Justin fosse stata la scelta giusta. Io conosco così poco di lui.
Siamo stati settimane senza parlarci, senza avere un contatto fisso.. e poi puff  ritorna e mi chiede di uscire.. ed io ci vado a letto.
Ho sbagliato? Questa domanda mi tormenterà a vita.
  Mi ritrovai a guardare il calendario.
Mio padre andrà via. Ariana avrebbe vissuto con me. Ed io avrei dovuto trovare un lavoro.
E’ buffo come la tua vita può cambiare da un momento all’altro.

Il pomeriggio Arianna venne a casa, e finì di portare la sua roba. Mentre mio padre aveva già incominciato a preparare alcune delle sue valigie. «Farai la brava quando sarò via?» Chiese, con la voce leggermente tremante. “No, non piangere.”
  «Io sono brava.» Sorrisi, per rassicurarlo.
Lo aiutai con la roba, a cena venne anche Sarah. Lei era frenetica, felice per il trasferimento. Aveva già preparato tutto.

Il giorno seguente feci l’esame a scuola. L’ultimo esame della mia vita al liceo. Avevo l’ansia a mille, Ariana mi stringeva la mano mentre attendavamo il nostro turno.
  «Andrà tutto bene.» Mormorò per consolarmi. Anche se il tono della voce tradiva le parole.

Finito l’esame per festeggiare andammo al bar.
  «Hai già inviato la domanda al college?» Chiese Ariana, sorseggiando il suo drink. Annuii, lei sorrise.
  «Anch’io. Entro oggi dovremmo ricevere la risposta!» Batté le mani contenta. «Speriamo bene..» mormorai. Ad Ariana non gli avevo detto niente di me e Justin.. volevo farlo, ma non sapevo come dirglielo. Anche se desideravo confidarmi con lei..
  «Ari.. sai..» farfugliai, guardando i cubetti di ghiaccio nella mia coca cola. «Cosa?»
  «Sono andata letto con Justin.» Sussurrai quasi, lei rimase a guadarmi a lungo. «Per la prima volta..» aggiunsi.
  «State insieme?» Chiese. Scostai la testa.
 «La tua prima volta?» Feci si con la testa.
  «Com’è stato?»
  «Bellissimo.» Farfugliai leggermente in imbarazzo.
   «Beata te, la mia prima volta è stata pessima.» Disse aspra.
“Wow. Lei non era vergine?”
  «Ero mezza ubriaca ad una festa.. l’unica cosa positiva è che l’ho fatto con chi amavo davvero.» Disse.
  «Beh anch’io.» Mormorai. Lei mi guardò.
  «Tu lo ami?» Chiese, come se ancora non l’avesse capito.
  «Sì.»

Ogni volta che mi confidavo con Ariana poi mi sentivo bene. Che cazzo, quella ragazza faceva miracoli.
Ritornai a casa e il cellulare squillò.
  «Signorina Gomez?»
  «Salve, sono Jamie Dornan il proprietario del risto-pub in città sei passata giorni fa per un lavoro, ricordi?» Mormorò il tizio al telefono. «Oh, sì! Salve.» Sorrisi,
  «Beh ti metto in prova per una settimana, puoi iniziare la settimana prossima. Parleremo del resto quando verrai, ci vediamo alle 7 in punto fuori all’entrata del risto-pub. Buona serata.»
Avevo un sorriso da un orecchio all’altro, quando ero andata al risto-pub quel ragazzino dietro la cassa sembrava prendermi in giro,
  «Ti farò chiamare dal proprietario.» Aveva mormorato con tono stancante, ed io non l’avevo preso nemmeno sul serio, invece “wow.” Io ho un lavoro!

Improvvisamente mi arrivò un messaggio di Justin.
Dalla punteggiatura.. sembrava arrabbiato, e anche tanto.
  “NOI DUE. DOBBIAMO PARLARE, SUBITO.”

Il ragazzo che aspettavo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora