Capitolo 8

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Amore: sentimento di affetto vivo, trasporto dell’animo verso una persona o una cosa.

  Sembrava strano ma quando Justin mi diede quella rosa mi ero sentita più..viva. Esatto, mi ero precipitata al piano di sopra e avevo preso il dizionario, avevo cercato la parola ‘amore’. Ti spiegava cos’era l’amore.. ma non c’era scritto sul dizionario qual’erano i suoi sintomi o se c’era una cura.. “dannazione.”
  In inglese si dice ‘ to fall in love’. Che alla lettera significa.
‘Cadere nell’amore.’
Esatto, io ero proprio caduta e mi ero pure spaccata la faccia.
Ero proprio caduta sulla soglia dell’amore. Mi sentivo innamorata più dell’idea di esserlo che di lui. Era strano, buffo.
  “Confusione.” Non era la parola esatta ma la prima che mi venne in mente. Avevo confusione nel cuore, proprio. Sì nella mente e nel cuore. Da un momento all’altro mi faceva stare bene e contemporaneamente male. Certo innamorarmi di un criminale non era previsto per me, ma era capitato. Solo in quel momento capii cosa significasse la frase: “All’amore non si comanda.”
 All’amore non si comanda e basta. Ti prende alla sprovvista, quando mento te l’aspetti, quando stai leggendo un libro e sei applicata, quando stai mangiando, l’amore ti colpisce forte, fa pieno centro con la sua freccia violenta e delicata allo stesso tempo, dritto nel cuore. L’amore lo trovi quando smetti di cercare.. anche se nel mio caso.. io non avevo cercato un bel niente.
   Justin era salito in camera mia poco dopo la mia scoperta. Mi guardò e sorrise.
   «Sei scappata via..» Sussurrò, sedendosi sul letto.
  Guardai il dizionario ancora aperto fra le mani e lo richiusi subito, posandolo sulla scrivania.
  «Dovevo verificare una cosa.» Risposi piano, sedendomi accanto a lui. Adesso che ero ‘consapevole’ dei miei sentimenti confusi, vedevo Justin con occhi diversi. Avevo ‘nascosto’ dentro una scatola della mia testa, tutte le brutte azioni che mi aveva fatto, tutte le parolacce, gli insulti, gli schiaffi, le avevo bloccate, fermate, arrestate, in poche parole l’avevo perdonato. Ero riuscita a perdonare lui, adesso dovevo perdonare me stessa.. Justin non avrebbe mai ricambiato ovviamente quindi ci sarei rimasta male, troppo. Dovevo perdonarmi per questo quindi.
  «Ti devo chiedere una cosa, un consiglio più che altro.»
  «Ma certo, tutto quello che vuoi.» Risposi incrociando le gambe, lui si grattò la tempia e prese un respiro profondo.
  «Mi piace una ragazza..» Sussurrò, sorridendo leggermente imbarazzato. “Oddio.” Un briciolo di speranza mi schiaffeggiò la mente. “Sta parlando di te.” Sussurrò una piccola voce nel mio cuore. “Magari..” Pensai.
 «Quindi?» Domandai in un sussurro, il mio cuore si stava mangiando l’ossigeno dei miei polmoni.
“Oh cazzo, l’amore ti devasta.”
  «Vorrei conquistarla, anche se tutt’ora penso sia una cosa impossibile, lei è bellissima, quando sono con lei mi sento un uomo migliore e non un criminale..» Più continuava a parlare, più mi sentivo chiamata in causa.
  «Con lei mi sono confidato le ho detto del mostro che ero e non è scappata via.» Aggiunse dopo un po’.
“L’hai fatto.” Pensai sorridendo leggermente. “Non sono scappata.” 
  «Beh, dalle attenzioni, invitala ad uscire, e dille tutto quello che provi, vedi che ricambierà in pieno.» Risposi sorridendo, lui sospirò.
  «Lo spero.» Mormorò.
  «Organizzale una cena a casa tua, una cena a lume di candela.» Aggiunsi, lui annuì come per prendere appunti mentalmente.
  “Wow, sto organizzando il mio primo appuntamento.” Sorrisi mentalmente.
  «Dovrei cucinare io o..» Chiese.
«Cucina tu, anche sei sarai pessimo lei apprezzerà il tutto.»
Lui sorrise a trentadue denti e mi abbracciò.
   Poi mi guardò dritto negli occhi e pensai:
  “Sì, questo è l’oceano in cui voglio annegare.”

Justin dopo pranzo andrò via, era tutto felice se n’era andato dicendo: «Organizzerò l’appuntamento questa sera stessa, corro a casa per vedere cosa cucinare.»
Ed io ero tipo: “Oh sì. Corri, ci vediamo stasera.”
Mio padre aveva praticamente cambiato l’opinione di Justin, adesso gli piaceva. Ovviamente non sapeva che stavamo insieme per finta.. “Ma tranquillo papà, fra poco lo saremo davvero.” Pensai ridendo come una psicopatica mentre entrai nella doccia e mi insaponai tutta.

Era ora di cena, avevo praticamente il cuore a mille, lo sentito pulsare persino nelle mie orecchie. Non riuscivo nemmeno a concentrarmi sul libro Romeo e Giulietta che avevano assegnato per scuola, l’amore era troppo forte. Scesi dal letto e controllai il telefono, nessun messaggio. “Cazzo.” La mia sicurezza stava incominciando a vacillare. “E se non ero io la ragazza di cui parlava?” Andai avanti e indietro per tutta la stanza, torturando con le dita il bordo della collana che avevo abbinato alle scarpe, che avevo abbinato al vestito. “Esatto.” Ero già pronta, nel caso Justin mi avesse chiamato, ritornai in bagno e mi controllai il trucco e i capelli. Mi sistemai in un po’ l’angolo degli occhi, la matita stava incominciando a sciogliersi.. poi il cellulare vibrò.
  Da Justin l’enigma:
Vieni a casa mia, c’è una sorpresa.

Mi venne uno spasmo e mi precipitai in macchina, finalmente ero felice per davvero. Avrei persino fatto l’amore con lui se ce ne fosse stata l’occasione, ma prima dovevo sussurrargli che anch’io provavo tutte quelle cose per lui. Forse in quell’oceano che era nei suoi occhi io ero su una barca, dove non potevo annegare.. e lui era con me.
  Scesi dall’auto e bussai.
Lui aprì la porta sorridendomi e avvolgendomi in un abbraccio.
  «Grazie mille che sei venuta.» Mi sussurrò all’orecchio, mi prese per un braccio e mi portò in salone.
  «Ho pensato che.. visto che mi hai aiutato in tutto questo e mi hai dato coraggio nel conquistare la ragazza che mi piace beh.. volevo fartela conoscere.» Mormorò lui sorridendo felice.
 «Cosa?..» Sussurrai. Una ragazza mozzafiato uscì dalla cucina, avvolta da un bellissimo vestito rosso sangue aderente, il colore dei suoi capelli era tipo come il colore degli occhi di Justin, lui si avvinò a lei e le stampò un dolce bacio. “Ed io?”
Beh.. io ero distrutta.
Ma quale oceano con la barca, lui mi aveva appena spinta ed io stavo annegando con tutti i panni. Ero un passo dal paradiso, ma avevo sbagliato porta ed ero precipitata nell’inferno.
Li guardavo e tutto quello che volevo fare era scomparire, evaporare, squagliare, disintegrare, non esistere.
  «Selena.. lei è Kristen, ti ho già parlato di lei..» Spiegò, poi mi fece l’occhiolino e mi fece capire che era ‘lei’ la famosa ragazza che gli aveva spezzato il cuore. Era lei che era scappata via con l’amico per poi lasciarlo solo. “Ma che cazzo fai!” Avrei voluto urlargli,
  “Lei ti ha tradito, io non lo farei mai!”
Kristen sorrise e mi tese la mano, che presi piano e la strinsi, resistendo agli impulsi di prenderla e farle la mossa che avevo imparato al corso di autodifesa. Le avrei spezzato la schiena se l’avessi fatto. Sentivo la delusione, la rabbia e la tristezza circolarmi al posto del sangue. Che sciocca che ero stata a innamorarmi di lui, ero stata una stupida. La convinzione fotte tantissimo.
  «Beh congratulazioni..» Sforzai un sorriso, «..beh adesso vi lascio alla vostra serata, ciao.» sussurrai quasi, dirigendomi verso la porta ed entrando in macchina, due minuti dopo venne Justin.
  «Hey..» Entrò in macchina, «Stai bene?» Chiese,
  “No, porca di quella troia.”
 «Ma certo, Justin.» Menomale che era buio nella macchina e lui non poteva vedere i miei occhi pizzicati dalle lacrime.
  «Beh non sembra.» Affermò. “Da quando notava tutte queste cose?” Pensai ingoiando il nodo di lacrime.
  Lo sentii sospirare.
  «Perché sei vestita così? Hai un appuntamento anche tu?» Chiese, tentando di cambiare discorso. “Credevo di averlo.”
  «Sì.» Mentii. «Con Robert.» Mormorai,
 «Mmh.» Mugolò. «Buona serata allora.» Disse freddo quasi, andando via e lasciandomi con la macchina immersa dal suo profumo.

  Aprii la porta di casa, papà aveva finito di mangiare e si stava grattando la pancia come un gorilla buttato sul divano e sorseggiava un birra in lattina.
  «Io non ho fame, vado a letto.» Mormorai, lui non disse niente e annuì. Salii in camera, mi spogliai e mi infilai nel letto. “Stupido amore.” Pensai.
  Stupido dizionario, anche! Lì sopra ci dovrebbe essere scritto come curare questa merda! O almeno ci dovrebbe essere quell’asterisco, come nelle pubblicità o tipo sui prezzi, quell’asterisco che è tipo “Attenta e leggi qui.” Sul dizionario dovrebbe esserci quel fottuto asterisco con su scritto: “Attenzione l’amore fotte.”

Il ragazzo che aspettavo.Where stories live. Discover now