Capitolo 23

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Andai al pub, Ros era dietro il bancone e nel vedermi si illuminò quasi: «Hey, Selena tutto bene? Perché non sei venuta stamattina?» Chiese, non la risposi. La ignorai con un gesto della mano facendogli capire che avevo cose più importanti da fare. 

 Taylor come sempre era in silenzio nella sua zona a pulire i tavoli.
Andai dritta nell’ufficio di Jamie. Aprii la porta senza bussare e me la chiusi alle spalle. Lui era a telefono. Indossava una tuta grigia e una t-shirt bianca aderente. Era bellissimo. Nel guardarmi sgranò un po’ gli occhi: «Hey Mark ti richiamo fra un po’.» Mormorò per poi staccare subito. «Sai.. mi hanno insegnato a bussare alle porte prima di entrare quando avevo 5 anni.» Disse calmo, poggiando il telefono sulla scrivania. «Dobbiamo parlare.» Enunciai, cercando di non lasciare trasparire le mie emozioni tramite la voce.
  Mi sedetti sulla sedia di fronte a lui. Lui piegò leggermente la testa di lato aspettando che io parlassi.
  «Passato il mal di testa?» Chiese premuroso.
  Lo ignorai, il suo essere gentile mi faceva innervosire.
  «Cos’è successo ieri sera?» Domandai, lui sembrò sorpreso dalla mia domanda.
  «Perché vuoi saperlo?»
  «Se mi ricordassi qualcosa non starei qui a chiedertelo.» Replicai calma.
  «Dunque non ricordi niente..» Mormorò per chiarire.
Annuii. Il mio respiro si fece accelerato e tentai di calmarmi passandomi entrambe le mani sulle cosce. Lentamente. Come per massaggiarmi e lasciar scivolare via il nervosismo. Lui si sfregò il mento con le dita.
  «E cosa vuoi sapere in particolare?» Domandò.
O diamine quest’uomo rendeva le cose più difficili.
  «Tutto.» Mormorai.
  «Bene.. sono venuto a fare una controllata nel mio locale. Tu eri lì da sola, mi sono avvicinato e abbiamo ballato.» Disse.
  “Fine e qui ci siamo, questo lo ricordo anch’io.” Pensai.
Lo guardai per farlo continuare. «Poi ti ho portato a casa mia..» Pronunciò quelle parole in uno strano modo, come per farmi stare in agonia. “Merda Jamie, sputa il rospo!”. «Eri molto.. fuori di te.» Disse. «Non ho mai bevuto in vita mia, non sono aiutata all’alcool.» Dissi a mia difesa. Lui annuì. «Lo so.»
   Avrei voluto chiedergli come lo sapesse. “Chissà quante cazzate ho detto con la bocca.” Non ero responsabile delle mie azioni.
  «Comunque.. arrivati a casa mia, hai.. iniziato a cantare.» Sorrise a quel ricordo. «Hai una bella voce comunque, complimenti.»
  «Sai cosa me ne faccio dei tuoi complimenti?» Mormorai sarcastica, lui si finse offeso.
  «Oh, ma che dolce che sei.» Disse ironico.
  «Vai avanti.» “Mi dispiace per te Jamie, ma non riesco a trovare niente di divertente in tutto questo!” Gli urlai contro, mentre lui aveva un sorriso sulle labbra.
  «Poi ti sei spogliata.. e un altro complimento per te, Selena, hai un corpo fantastico..» Questa volta la sua voce non era sorridente.. era bassa, vellutata e sapeva di lussuria. “Merda.”
 «Okay, domanda..» Dissi fermandolo. Mi dimenai sulla sedia, ed ecco arrivare la domanda da un milione di dollari.
  «Siamo andati a letto insieme?» Chiesi. Restando impassibile. I suoi occhi si dilatarono a vista d’occhio. Come se avesse ricordato qualcosa di piacevole per lui. La sua bocca si piegò in un leggero sorriso. «Allora?»
  «Credimi..» farfugliò. «Se ti avessi scopato non saresti in grado di camminare.» Lo disse nel modo più stronzo ma ed erotico allo stesso tempo. “Oh.” Era un gran sollievo sapere che io e lui non avevamo combinato niente ma all’udire quelle sue parole chiusi istintivamente le gambe sentendo un piacevole brivido accarezzarmi il corpo in un secondo.
  «Avrei voluto.» Aggiunse dopo un po’.
  «Mi dispiace per te.» Dissi alzandomi dalla sedia. «Grazie per la sincerità.» Mormorai, adesso avevo voglia di andare via. Scappare e dire ad Ariana che non era successo niente. “Wow” Ero pulita.
Quel pensiero mi ridiede 10 anni di vita, mi sentivo bene con me stessa. Finalmente.
  «Però.. la tua lingua ci sa fare.» Confessò.
“Bam.” Il colpo finale. Mi bloccai sul posto. Merda.. forse.. non ero così tanto pulita.
  «Mi hai baciato.» Mormorò. «Sei davvero brava a farlo pensavo che per una della tua età..»
  «Basta Jamie.» Lo fermai. «E’ solo un bacio.»
Lui annuì per confermare. «Peccato..» Mormorò.
   «Ci vediamo domani allora.» Dissi,
lui annuì. «Oggi sei giustificata per la tua assenza a lavoro.» Farfugliò, ritornando improvvisamente ‘il capo’.
Annuii. «Grazie. A domandi.» Ripetei.

Ritornai a casa. Nonostante non fossi andata a letto con Jamie, mi sentivo una palla al piede. “Diamine.” Potevamo andare a letto se avessi prolungato il bacio, menomale che mi ero addormentata..
  Ariana aspettava proprio me.
  «Allora com’è andata?» Chiese.
 «Niente sesso.. solo un bacio.» Confessai, lei fece un gesto con la mano: «Ah, niente di grave. Dimentica tutto e non ubriacarti più.» Mormorò e mentre lo diceva mi più mi sentivo in colpa. Anche per questa piccolezza.. beh infondo era solo un bacio.

Quando ritornai di sopra analizzai tutte le frasi di Jamie.
 “Se ti avessi scopato non saresti in grado di camminare.”
 “Avrei voluto.”
 “Però la tua lingua ci fare.”

Merda.. quell’‘avrei voluto’ mi aveva fatto uno strano effetto. Come se una parte di me, quella irragionevole e irresponsabile, lo voleva.
  Certo Jamie era estremamente attraente, ma non potevo non pensare che se fosse successo qualcosa con lui non ci sarebbe stato amore, almeno non da parte mia. Il mio cuore non era nel mio petto, ce l’aveva Justin. Lui era il mio amore.

  «Oh finalmente!» Esclamai appena vidi Justin entrare in camera mia. L’avevo chiamato in fretta e furia. Sentendo improvvisamente voglia di lui.. e di dimostrare quando l’amavo. Non gli avrei mai detto quello che era successo con Jamie, per un piccolo errore commesso nell’inconsapevolezza.. dell’alcool.
   «Selena.» Sussurrò con voce ardente e bassa. Anche lui aveva voglia di me, lo sentivo. E lo vedevo, anche, dal modo in cui mi aveva afferrato subito appena entrato dalla porta.
  Justin mi gettò sul letto, con un rapido abbraccio, lui si addentò su di me, le sue mani mi accarezzavano la pelle, i miei erano nei suoi capelli. «Piccola.» Mormorò, baciandomi sotto al collo. Mi spogliò subito, ed io spogliai lui.
   Mi aprì le gambe e si infilò nel mezzo, per poi scivolare in me.
Lanciai un gemito appena arrivò a fondo. “Cazzo.”
  Questa sensazione mi faceva sentire bene ogni volta. Com’era possibile? Una parte di me si domandava se l’avessi fatto con Jamie avessi provato le stesse sensazioni. “Boh.” Meglio rimanere nel dubbio. Justin incominciò a muoversi più veloce, stuzzicandomi il seno. Era ancora straordinario ai miei occhi vedere come eravamo estremamente compatibili, come ci univamo così.. bene.

  Mi infilai nella doccia, dopo aver ammirato il profilo di Justin rilassato e addormentato nel mio letto. Era deliziosamente nudo e amavo ogni centimetro di lui. L’acqua calda mi lavò di tutto lo stress di quella giornata. Facendomi sentire ancora meglio, dopo quell’orgasmo fatale di poco prima.§
 Uscii e mi vestii, preparando la cena.

Ero di nuovo in quella casa, di nuovo da Jamie. Ma stavolta ero cosciente. “Io so che sono qui.” Quel pensiero mi fece paura. Ero arrivata lì all’improvviso, entrando in macchina, imboccandomi nel traffico. Ero di nuovo in quella casa, di nuovo da Jamie.
  «Vieni qui.» Jamie era nudo. Completamente.
Ed era bello, attraente. «Avanti, vieni qui.» Ordinò.
  Mi avvicinai piano, sentendo improvvisamente le gambe di gelatina. Mi sentivo Icaro, stavo camminando troppo vicino al sole, stavolta mi sarei bruciata. E infatti, ero nuda sul suo letto, lui ci andava pesante, lui però era bravo, io avevo caldo, caldissimo. No..

Il ragazzo che aspettavo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora