Capitolo Speciale #6

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Ero rimasto l'intero pomeriggio ad allenarmi nel retro di casa, con la musica ad alto volume e tre bottiglie di birra accanto al lettino. Strana combinazione, sport-alcool. Ma non riuscivo a togliermi dalla testa quella frase di Selena:

«... a quel punto io avrò salvato te, ma chi salverà me?»

E magari bere qualcosina mi avrebbe aiutato un po'..

Finii di bere l'ultima bottiglia, e salii le scale spogliandomi pian piano entrai in doccia e mi gettai subito sotto il getto d'acqua. Chiusi gli occhi e pensai ancora "Chi salverà me?" La sua voce era ancora qui..

"Ti salverò io.." Quella pensiero mi colpì la mente. Ed io spalancai subito gli occhi, santo cielo. Finii di lavarmi e mi vestii subito.

Mi arrivò una telefonata da un numero sconosciuto, risposi subito. La voce dall'altro capo partì subito senza nemmeno darmi il tempo di rispondere. Notai che era modificata, come se fosse un computer o una registrazione. «Bieber, abbiamo una cosa che ti appartiene, se non ti recherai all'indirizzo inviato entro 1 ora potrai dire addio alla tua ragazza.» La chiamata finì senza nemmeno darmi il tempo di replicare, mi venne la pelle d'oca. "Ma io non ho una ragazza.." Mi venne da pensare quasi che era qualche scherzo di Ryan, ma poi mi arrivò un messaggio, con un indirizzo che portava in una parte sperduta della città. E poi pensai a Selena.. "Oh dio."

Mi misi in macchina e corsi subito nell'indirizzo inviato, fortunatamente non c'era traffico e arrivai quasi subito. Sentivo che qualcosa non andava.. parcheggiai velocemente la macchina e iniziai a correre verso l'edificio, era tutto grigio e freddo. Sfondai la prima porta che trovai di fronte e capii subito che ero arrivato a destinazione..

Era un mio ex 'collega'. Nel rivederlo improvvisamente il mio passato mi colpì e i sensi di colpa per tutto il male che avevo fatto si impossessarono di me, ero di fuoco. Con un movimento rapido e potente stesi Steph con un pugno e capii subito dal rumore che aveva sicuramente una nuova cicatrice. Poi alzai lo sguardo.. e lui era lì. Il mio nemico.

«Mark Williston.» Mi disgustava solamente pronunciare il suo nome «Sapevo che c'eri tu sotto tutta questa merda.»

«Justin Bieber, sapevo che saresti venuto. Non mi deludi mai.» Mormorò, e lo vidi allontanarsi da dietro l'armadietto. Poi notai, vidi tutto e quello che provai.. non poteva spiegarlo nemmeno dio.

Vidi Selena.. quasi nuda, con lo sguardo impaurito e una siringa nel braccio.. era sudata e affannata come se avesse appena smesso di urlare. Al posto del sangue mi entrò in circolo rabbia: «Cosa le hai fatto?!»

Lo sentii ridere. «Le ho fatto vedere quanto sono uomo.» E sì sistemo la cerniera dei pantaloni, «Anche se è stata dura.» Aggiunse.

«Figlio di puttana!» Urlai e corsi pronto con il mio pugno alla bocca, Mark reagì subito e mi ritrovai a terra, mi alzai in un secondo e mi scrocchiai il collo, lui cacciò un coltellino dalla tasta posteriore e mi fece un sorriso maligno, mentre con l'altra mano si levava via il sangue che colava dal labbro spaccato. Lanciai un ultimo sguardo a Selena, che oramai era ad occhi chiusi sul letto.

Improvvisamente trovai la risposta alla sua domanda. Quella domanda che mi aveva martellato il cervello per tutto santo il giorno, quella domanda che per ironia della sorte proprio la sera precedente mi aveva posto.. "Chi salverà me?"

«Io.» Sussurrai. «Ti salvo io, amore mio.»

Mi buttai addosso a lui, rischiando tanto visto che aveva un coltellino, ma lo feci. Dovevo portare via Selena da quel lurido posto il prima possibile. Mi graffiò il volto, ma io ero addosso a lui e lo stesi subito.

Scavai nell'armadietto, Mark era proprio uno psicopatico era pieno di quella roba, che aveva iniettato anche a Selena, dovevo muovermi, fare veloce svegliarla e tenerla sveglia per un po'. Fortunatamente la siringa che aveva nel braccio era metà, quindi quella roba non doveva essere tanto pesante. Presi altre due siringhe, mi accovacciai accanto a Mark che era svenuto dopo un colpo inaspettato persino da me stesso, avevo staccato un anta dall'armadietto e gliel'avevo gettata dritto in faccia, mentre Steph beh lui era al tappeto già dal primo pugno. Iniettai una siringa per ognuno, presi Selena fra le braccia e la portai di corsa in macchina dopo averla coperta con la mia giacca.

Mi sentivo male.. non solo fisico, non mi faceva male solamente: la faccia, i graffi, i lividi e le braccia. Mi faceva male il cuore. Selena era stata brutalmente toccata.. dal mio brutale passato. Ero sempre io alla fine a farla del male, indirettamente o non. Arrivai a casa mia ed entrai dentro. La poggiai sul divano e la colpii dolcemente il volto per farla svegliare.

«Hey Selena, apri gli occhi, svegliati!» Si svegliò quasi subito e fece un movimento brusco e spaventato che dovetti tenerla stretta per non farla cadere.

«Cos'è successo?» Chiese e non sapevo proprio da dove incominciare, quali parole usare.. le sfiorai il viso, togliendole i capelli davanti agli occhi.

«Li ho sedati.. credo, gli ho sparato nelle vene due belle siringhe piene di quella roba.» Mormorai, lei mi guardò in silenzio probabilmente anche lei non sapeva cosa dire. Poi si allontanò da me, quasi subito.. e si coprì subito il corpo. I sensi di colpa mi uccisero per l'ennesima volta..

«Non posso credere che ti abbia toccata..» Sussurrai non riuscendo a nascondere le mie emozioni che mi fecero tremare la voce. Mi portai le mani sul viso. "Dannazione." Era tutto così difficile, volevo tanto fare l'eroe ma non l'avevo per niente salvata.. e se era vergine? Lui le aveva portato via qualcosa di irrecuperabile.. mi meravigliai dei miei stessi pensieri. Non riuscivo a capire dove stava uscendo tutto questo miele..

«Justin..» La sua vocina chiamò la mia attenzione, sentii la sua mano calda dietro al mio collo e potei giurare di sentire la mia anima placarsi..

«Lui non mi ha proprio toccato.» Disse. E i miei muscoli si rilassarono all'udire quelle parole. "Oh signore.."

«Sul serio? Pensavo che..»

«Ha mentito, voleva provocarti.» Disse.

«Mi dispiace così tanto.» Mormorai, lasciando sfuggire la mia collera «E' colpa mia, non avrei mai voluto mischiarti in questi affari.» Il mio dannato passato, in qualche modo ritornava e mi faceva del male!

«In questi affari? Mi spieghi cosa voleva?» Troppo curiosa, ed io non ancora pronto a spiegare. «Prima ti serve un bel bagno caldo per riprenderti del tutto.» Ordinai dolcemente, alzandola dal divano e esultai dentro vedendo che non rabbrividiva o rifiutava il mio tocco.

«Ti presto una mia tuta e una maglia..» Dissi ancora. Lei non rispose, ma annuì col capo. La vidi barcollare fra le scale mentre si dirigeva nel bagno al piano di sopra. La guardai finché non svoltò nel corridoio e quello che mi rimase era il suo mezzo profumo e il rumore assordante del mio cuore e dei miei pensieri infrenabili. Qualcosa mi diceva che dovevo starle alla larga. Il mio dannatissimo sesto senso..

"Cazzo." Pensai.

"Mi farò solo del male."

Il ragazzo che aspettavo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora