Capitolo 31

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Il sole di Londra, fortunatamente, mi strappò dal mio incubo. 

  Ultimamente sognavo sempre: posti luridi, aeroporti, occhi color nocciola ed io. Che correvo da qualcuno o scappavo da qualcuno.
Non lo capivo.

Mi svegliai e andai in cucina, Sarah era già sveglia e arzilla, mi aveva proposto di andare a fare shopping, e non potei rifiutare. Mio padre non me l’avrebbe perdonato.
  Lui entrò in cucina dopo di me, con ancora i capelli con la forma del cuscino. O qualcosa di simile.
  «’giorno, fanciulle.» Mi diede un bacio sul capo, per poi arrivare da Sarah e baciarla la fronte.
  «Ho appena preparato il caffè, amore.» Disse Sarah, riferendosi a mio padre. Lui sorrise e afferrò la tazza che Sarah gli aveva teso.
Sembravano veramente due innamorati. Felici. E stupendi.
Avrei voluto pure io una storia d’amore così sincera e.. adulta.
  Si lanciavano occhiate amorose e li invidiavo.
Perché.. fino a poco tempo fa anche io e Justin lo facevamo.

  «Allora.. cosa ti piacerebbe acquistare?!» Entusiasta Sarah, mi aveva portato in un centro commerciale enorme. Con negozi ovunque. C’erano tantissime persone e nell’aria si respirava un aria profumata e fresca.
  Passammo mezza giornata alla ricerca di qualcosa di carino per me. Ma ero troppo cocciuta. E non riuscivo a trovare niente che mi convincesse.. e sinceramente non riuscivo nemmeno a capire perché Sarah ci tenesse così tanto.
  «Ci sarà una sorpresa per te!» Aveva confessato di punto in bianco, sputando via il rospo trattenuto per troppo tempo.
  Mi incuriosii.
 «Di cosa si tratta?» Domandai.
Lei scostò la testa e fece il gesto della bocca chiusa.
 «Ma almeno quando ci sarà?» Domandai.
Lei sorrise. «Stasera! L’organizzata un paio di giorni dopo il tuo arrivo, ti vedevo e vedo.. così giù di morale. Quindi..»
  «Okay. Ho capito.»
Apprezzai subito il suo gesto.
Anche se non avevo la minima idea di cosa avesse architettato già mi avrebbe fatto stare meglio, me lo sentivo.
  E improvvisamente, il mio umore migliorò.
Lei sembrò notarlo.

Quando ritornammo a casa, avevamo praticamente svaligiato tutto il centro commerciale.. o meglio Sarah l’aveva fatto. Io avevo solamente preso un semplice vestitino e un paio di scarpe nuove.
  Mio padre aveva preparato il pranzo, e dal modo in cui sorrideva e si lanciava occhiate furtive a Sarah, capii che lui sapeva.. cosa lei aveva organizzato e questo non faceva che aumentare la mia ansia e la mia curiosità.

Il pomeriggio passò velocemente. Ed io mi svegliai di soprassalto dal divano, ritrovandomi il libro aperto sulla faccia.
Sarah era di fronte a me con un sorriso di trionfo sul viso, per un momento mi spaventai e la guardai torva.
  «Vai a prepararti.»

#Stato Autrice
Sto che è cortissimo.
Perdonatemi,
aggiornerò presto!

Il ragazzo che aspettavo.Where stories live. Discover now