•Capitolo 35•

28.8K 1.4K 696
                                    

Avevo sempre immaginato una conversazione come questa a un tavolo, magari seduti in cucina con pianti e le mani tra i capelli. No, non era proprio così, perché non me l'ero mai immaginata per la nostra famiglia. In realtà ci trovavamo in salotto. Io ero agitata, il cuore rischiava di uscirmi fuori dal petto per schiantarsi contro un muro. Avevo una gran voglia di piangere e le lacrime mi pizzicavano già gli occhi e la gola. Stringevo un cuscino tra le mani, seduta sul divano vicino ad Albert che mi fissava sconsolato. Mamma era di fronte a noi, sul tavolino in vetro e parlava pacatamente, come se non volesse ferirmi. Ma era inevitabile che mi ferisse.

"Ho discusso con papà, tesoro." Rivelò, la voce tremante e le mani giunte sulle ginocchia."Hai il diritto di sapere perché sei grande abbastanza, ma non voglio che questo comprometta il rapporto che hai con lui."

"P-perché dovrebbe comprometterlo?" Mormorai confusa. Cosa poteva avere fatto di tanto grave? Diversi scenari che scacciai immediatamente mi si affollarono nella mente facendomi venire voglia di alzarmi e scappare a gambe levate da quella situazione. Non volevo che continuasse, ma allo stesso tempo volevo lo facesse. Sapevo che non appena avesse parlato nuovamente nella mia vita ci sarebbe stata una crepa irreversibile. Avevo questa sensazione. Che tutto sarebbe cambiato.

La mamma chiuse gli occhi e per un lungo istante, durante il quale regnò il silenzio, si coprì il viso tra le mani."Mai avrei pensato di trovarmi in una situazione del genere." Sussurrò tra sé e sé, prima di prendere un lungo respiro tremante e tornare a guardarmi.

"Ho scoperto che.." Esitò a lungo prima di terminare la frase e uno strano fischio mi risuonò nell'orecchio. Mi estraniai dalla realtà, limitandomi ad ascoltare con orecchio estraneo. C'ero e non c'ero.

"Ho scoperto che papà ha avuto un'altra relazione durante il nostro matrimonio." Per la prima volta nella mia vita vidi mia madre piangere di fronte ai miei occhi.

Il mondo si fermò, come se qualcuno avesse premuto il tasto stop nel telecomando della mia vita.

Rimasi immobile, senza capire fino in fondo quello che aveva detto. Quello che stava accadendo. Vidi Albert alzarsi, piegarsi su di lei e stringerla tra le braccia. Lei crollò e i singhiozzi mi fecero male al petto, come aghi dolorosi.

Papà ha avuto un'altra relazione.

Tradimento.

Quella parola mi riecheggiò nelle orecchie diverse volte, prima che il mio cervello si mettesse in moto e comprendesse il vero significato di quella parola. Aveva tradito la mamma, la donna che lo amava follemente e che avrebbe dato la sua stessa vita per lui. La stessa donna che si prendeva cura di lui, che ogni sera gli faceva trovare la cena pronta dopo il lavoro. Aveva tradito me e Maddy. Ci aveva mentito. Era un bugiardo.

No, papà non può averlo fatto.

Era questo quello che la mia vocina interiore continuava a ripetermi. Quello a cui volevo aggrapparmi disperatamente.

"Non è possibile." Sussurrai pietrificata. Io vedevo il modo in cui guardava la mamma. Non era possibile. Avevo sempre desiderato trovare qualcuno che mi guardasse allo stesso modo. Avere con quella persona lo stesso rapporto che avevano loro. Pensavo che il loro fosse vero amore, quello che vedevo nei film e leggevo nei libri.

Come aveva potuto ferirla a tal punto? Lei non lo avrebbe mai fatto. La delusione mi travolse, facendomi salire le lacrime agli occhi. Battei le palpebre diverse volte, profondamente ferita. Cominciarono a scendere copiose lungo le mie guance, mentre rabbia e rancore si facevano strada dentro di me come edere velenose. Per la prima volta in vita mia rabbia cieca mi investì come una ventata d'aria fredda in una giornata invernale. Papà aveva mentito. Ci aveva tradite. Strinsi i pugni che avevo in grembo e digrignai i denti con così tanta forza che mi feci male. Ma non mi importava. Quello che mi importava era che la mamma stesse meglio. Intercettai la sua figura minuta e balzai in piedi, stringendo lei e Albert tra le braccia fortissimo. Chiusi gli occhi, mentre calde lacrime continuavano a rigarmi il viso e lo stomaco cominciava a farmi male.

The bad boy's loveWhere stories live. Discover now