•Capitolo 19•

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Quando Andrew sembrò sufficientemente calmo, lo portai in salotto e lo feci sedere sul divano."Stai meglio adesso?" Mi accomodai al suo fianco.

"Sì, anche se sono ancora arrabbiato."Borbottò fissandomi in tralice.

Abbassai lo sguardo, incapace di ribattere. I sensi di colpa riaffiorarono. Volevo dirgli anche di quella specie di bacio che mi aveva dato, ma come potevo farlo sapendo che lo avrei ferito inutilmente? Si era finalmente calmato, quindi non volevo tornare proprio ora al momento di partenza. Quella confessione poteva aspettare. Avrei potuto farglielo conoscere e soltanto una volta diventati amici, spiegargli la verità.

"Non con te." Si affrettò a dire, prendendomi la mano."Ma con questo idiota che si è fiondato a casa tua."

"Lo hai fatto anche tu." Gli feci notare, divertita. Mi trattenni dall'aggiungere che Jeb non era affatto un idiota. Ne aveva passate tante e io tenevo molto a lui.

Drew sbuffò, palesemente infastidito."Ma io sono il tuo ragazzo." Si voltò di scatto a guardarmi e avvertii la sua mano stringere leggermente la presa sulla mia."Giusto?"

Il cuore mi schizzò nel petto, mentre lo fissavo a bocca aperta. Lo aveva detto veramente?

Lessi una certa urgenza nel suo sguardo, quindi mi affrettai nel mettere in azione il cervello."Intendi..Ufficialmente?"

Che domanda stupida.

Stranito, si accigliò."Io ti consideravo già la mia ragazza da tempo, a dire il vero."

"Come?"Con la mano libera, gli diedi uno schiaffo scherzoso sul petto."Non potevi dirlo prima?"

"Credevo lo sapessi."Si giustificò."Almeno dalla sera del ballo, Kimmy."

Scossi il capo."No, ma grazie per l'informazione."Gli sorrisi.

"Quindi la prossima volta che il tuo amichetto passa a trovarti gradirei saperlo." Al contrario delle sue parole, il gesto di portarmi indietro la treccia era molto dolce.

"Ricevuto." Roteai gli occhi al cielo.

"Così potrò farvi compagnia."Aggiunse, accompagnando la sua frase da un sorriso scaltro, tutt'altro che rassicurante.

"Che carino." Lo presi in giro."Si vede quanto tieni a diventare suo amico."

"Mi scoppia il cuore di gioia."E finse un grido entusiasta che mi fece piegare dalle risate."Cosa devo aspettarmi? Uscite a tre e risate o pugni e dita medie?"

Mi ritrovai a ridere ancora. Mi rilassai immediatamente. Ci stava scherzando sopra. Questo era già qualcosa."Nessuna delle due."Gli assicurai."Soltanto qualche risata ogni tanto."

"Perfetto."Concluse, appoggiando la testa al divano. Chiuse gli occhi, poi ne aprì soltanto uno di scatto."È attraente?"

La sua domanda mi spiazzò. Spalancai gli occhi."Io..Cioè...Non è brutto." Ammisi stringendomi nelle spalle.

D'accordo, forse di tutte le risposte che avrei potuto dargli avevo scelto una delle peggiori. Ma prima o poi lo avrebbe visto e Andrew non era stupido.

Lui si raddrizzò, sull'attenti."Questo cambia tutto." Mi lasciò la mano e fece scricchiolare le dita, piegando il collo prima a destra e poi a sinistra.

"Ma l'altro giorno hai detto che nessuno è più sexy di te." Mi affrettai a ricordargli.

"Infatti." E mi fissò qualche istante, l'aria derisoria."Ma a te piaceva Finch, quindi.." Concluse il tutto con un certo ribrezzo, fingendo un brivido.

"Ehi!" Protestai, tra le risa."Smettila di prendermi in giro! Finch non è così male e comunque, mi piaceva prima che arrivassi tu a rompermi le scatole."

The bad boy's loveWhere stories live. Discover now