•Capitolo 70•

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"É arrivato Andrew!" Gridai a mia madre, il cuore che mi palpitava nel petto come un tamburo. Afferrai una giacca di pelle dall'appendiabiti all'ingresso e me la infilai in fretta sopra il tubino blu notte che mi arrivava fino alle ginocchia scoperte. Era a mono spalla e faceva parte di quegli acquisti che mai avrei pensato di utilizzare. Uno di quegli abiti che compravi dicendoti: "Magari un giorno avrò l'occasione per indossarlo, é troppo carino per lasciarlo qui."

E grazie al cielo l'avevo preso.

Mi lanciai un'occhiata allo specchio, cercando di non pensare a quanto facesse freddo fuori. Era la Vigilia di Natale e uscire a gambe scoperte era l'idea più stupida e insensata che potesse venirmi in mente, eppure non mi importava.

Ero sempre stata una di quelle persone alle quali non importava molto di vestirsi all'ultimo grido, di farsi carina a tal punto da soffrirne fisicamente. Ma per una volta nella mia vita desideravo lasciare Andrew a bocca aperta e fregarmene dell'influenza che avrebbe potuto rovinarmi le vacanze la settimana successiva. Anche per questa ragione mi ero impegnata tanto con il make-up. Mi avvicinai allo specchio appeso alla parete, scostandomi una ciocca di capelli dal viso, capelli che avevo accuratamente piegato in morbide onde. Ci avevo persino passato dell'olio d'Argan per renderli più morbidi e lucenti. E aveva funzionato. Il mio biondo non era mai stato tanto luminoso. Compiaciuta, osservai i miei occhi nocciola, molto più intensi del solito. Grazie alle spiegazioni di un video su YouTube avevo piegato le ciglia, infoltendole con il mascara. Gli occhi sembravano più allungati grazie all'utilizzo di ombretto e matita blu. Sembrava persino che avessi degli zigomi con l'applicazione di fard ed illuminante. Ovviamente mia madre aveva voluto aumentare l'effetto, offrendosi di darmi la matita color carne sulle labbra. Sembravano molto più grandi e gonfie adesso. Niente occhiaie, niente imperfezioni. Il mio viso era liscio come ceramica.

"Wow!" Esclamò Maddy, la quale sembrava sconvolta dal mio aspetto. Quasi come se non mi riconoscesse. "Dov'é mia sorella? L'hanno rapita gli alieni?"

"Cavoli, mi sa proprio di sì, piccola!" Intervenne anche mia madre, piombandoci accanto. Prese mia sorella tra le braccia e nessuna delle due mi levarono gli occhi di dosso.

"Comincio a sentirmi a disagio." Commentai, fissandole stranita.

"Sei uno schianto." La mamma si voltò rapidamente verso la porta, sgranando gli occhi azzurri che anch'io avrei tanto voluto ereditare. "Oh, cielo! Non hai aperto a Andrew?"

"Andrew!" Esclamai, proprio quando si sentí bussare alla porta.

Ero talmente agitata da essermi dimenticata di aprirgli.

Mentre la mamma, con in braccio mia sorella di gettava sulla porta per aprirgli, io mi diedi un'ultima sbirciata veloce allo specchio. Le décolleté abbinate all'abbigliamento facevano male, ma potevo resistere.

Afferrai la pochette che avevo appoggiato su un mobile lì vicino e mi voltai.

"Buona sera." Stava dicendo Andrew, sulla soglia della porta, prima di rivolgere un sorriso a Maddy, la quale gli si gettò praticamente tra le braccia.

"Andrew, mio principe!" Esclamò lei, alzando le braccina cicciotte verso l'alto in segno di vittoria. "Mia sorella sembra un'altra persona, non so se la vorrai ancora." Gli rivolse un sorrisetto malizioso. "Ma ricordati che io crescerò e tu avrai sempre un posto nel mio cuore."

Avrei voluto ribattere che ero sempre io, ma non ne avevo le capacità. La salivazione mi si era azzerata nel guardare il ragazzo che stava oltrepassando la soglia della porta, il capo gettato all'indietro. Stava ridendo e che risata. Era da tempo che non lo sentivo ridere in quel modo. Avvertii uno strano calore al centro del petto. Drew era... Surreale. I capelli neri come inchiostro erano spettinati ad arte, morbide onde gli sfioravano le orecchie. Le ciglia folte incorniciavano i suoi occhi mozzafiato, trasparenti e profondi al tempo stesso. Quella sera indossava un maglioncino beige a trecce a collo alto e un paio di jeans.
La pochette mi sfuggì dalle mani, quindi imbarazzata mi abbassai per raccoglierla. La presi e mi rialzai. Nel farlo mi accorsi dei suoi occhi su di me. Sembrava sorpreso, quasi scioccato mentre mi osservava in tacito silenzio. Batté le palpebre più volte, percorrendo la mi figura da capo a piedi più volte.

The bad boy's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora